di Redazione
Il 27 gennaio a Milzano (BS) si è svolta una cerimonia in occasione del Giorno della Memoria, durante la quale sono stati ricordati gli ebrei stranieri che dal 1942 al 1944 ebbero domicilio coatto nel paese. Ribadita nei discorsi l’importanza di difendere gli ebrei vivi, oltre che tramandare la memoria della Shoah.
ebrei
Ebrei in Azerbaigian: un felice caso di integrazione in un paese (teoricamente) musulmano
di Guido Ambroso
Oggi gli ebrei in Azerbaigian sono stimati a solo 7.200 individui, ma un tempo, prima dell’aliyah verso Israele, e l’assimilazione locale, erano molto più numerosi, stimati a oltre 49.000 individui nel 1970. Perfettamente integrati, sono concentrati nella capitale Baku e nel sobborgo Quba.
“Per noi ebrei, l’umorismo è una tragedia”: intervista al regista Radu Mihăileanu
di Nathan Greppi
“Questo perché nella nostra storia, abbiamo sempre dovuto soffrire e scappare, abbiamo subito torture e pogrom, e siamo sopravvissuti anche grazie allo humor. Questo ci ha tenuti in vita o, come disse Elie Wiesel, ci ha impedito di impazzire completamente. Per me, fare un film con ironia o umorismo non lo rende meno tragico”.
Gli ebrei di Este e la riscoperta del campo di concentramento di Vo’
di Michael Soncin
Il saggio “Da Este ad Auschwitz” a cura di Francesco Selmin è una ricerca di storia locale, dove viene affrontata la condizione degli ebrei in una piccola realtà italiana, documentata attraverso fotografie, pagine dei giornali, manifestini di propaganda antisemita e schede anagrafiche degli ebrei estensi.
Complottismo: ossessione malata o sfida alla democrazia?
Attualità
Setteottobre: contro a demonizzazione di Israele,in difesa dei valori democratici
Cultura
Intervista a Bat Ye’or
Comunità
Il tempio di via Asti
Bello come il sole, buono come il pane: il nuovo libro di Luciana Laudi
di Giovanni Panzeri
Laudi racconta l’adesione di parte della comunità ebraica al fascismo, la Shoah e la Resistenza attraverso la storia della sua famiglia. “Pochi giorni fa ho seguito in televisione il discorso del Duce a Trieste, nel 1938…”.
Ostaggi ebrei in Europa? Le parole inquietanti di Antonio Polito
di Emanuele Calò
Antonio Polito scrive sul Corriere della Sera del 26 gennaio 2024: “Se Israele vuole ancora, e certo lo vuole, che i cittadini ebrei d’Italia, Francia, Germania, e di tutte le altre nazioni che da secoli ospitano la diaspora, non siano di nuovo vittime di ondate di antisemitismo, mascherato o no; allora, per amor di D-o, fermatevi”. Ora, se Israele non esistesse, gli ebrei della Diaspora, sarebbero più forti o più deboli? Sicuramente più deboli.
Libri della memoria. La Shoah e le leggi razziali in Sardegna
di Nathan Greppi
L’espulsione nel 1492 degli ebrei da tutti i territori sotto il dominio della corona spagnola portò alla sparizione della presenza ebraica, oltre che nell’Italia meridionale, anche in Sardegna. Con l’emancipazione dei Savoia prima nel Regno di Sardegna e poi nell’Italia unita, alcuni ebrei erano già tornati sull’isola, i quali però negli anni ’30 e ’40 dovettero fare i conti con le Leggi razziali e con le deportazioni.
Addio a Felice Besostri, amico di Israele e degli ebrei
di Sergio Di Veroli
Eletto senatore della Repubblica nel 1996, carica che detenne fino al 2001, si adoperò in quanto senatore esperto di diritto amministrativo e sensibile ai diritti delle minoranze, di aiutare l’Unione delle Comunità ebraiche italiane a risolvere, dal punto di vista legislativo, una situazione finanziaria pericolosa, creata da vecchie e nuove leggi assai dannose per il mondo ebraico
“Il 7 ottobre ha aperto un vaso di Pandora da cui è uscito il peggio dell’antisemitismo”
di Walker Meghnagi, presidente della Comunità Ebraica di Milano
Stiamo assistendo alla nascita di un secondo negazionismo, affiancatosi a quello degli orrori nazisti, esteso anche alla negazione che il 7/10 si sia mai verificato. Ormai siamo arrivati alla caccia e al linciaggio dell’ebreo come si sta verificando nei campus universitari e nelle strade americane e di molti paesi europei.
La guerra al terrorismo passa anche da una vignetta
di Pietro Baragiola
Da sempre il “witz”, il motto di spirito, è stato usato dagli ebrei per esorcizzare l’orrore di persecuzioni e pogrom; una valvola di sfogo, un modo per dire “è orribile, ma ci siamo già passati, lo supereremo”.
Fare Memoria dopo il 7 ottobre: è ancora possibile?
Attualità
Guerra tra Israele e Hamas: l’equilibrismo della Chiesa e la delusione degli ebrei
Cultura
Ugo Volli: «Sulla Shoah, il mio libro più difficile e più necessario»
Comunità
Shidduch 2.0. Alla scoperta dei siti e app di incontri per giovani ebrei