ebraismo

La distruzione del tempio di Gerusalemme di Francesco Hayez (1867)

Oltre le Mura: come trovare la luce nella distruzione

Parole di Torah

di Daniele Cohenca
Nella tradizione ebraica, il periodo di tre settimane che intercorre tra il 17 del mese di Tammuz e il 9 del mese di Av è chiamato Ben Hametzarìm, ovvero “Tra le ristrettezze”. In questo lasso di tempo, gli ebrei di tutto il mondo entrano in una fase di costrizione spirituale, attenuando le espressioni esteriori di gioia e osservando pratiche connesse al lutto.

Balak e l'asina (dipinto di Rembrandt)

Parashat Balak. Essere alleati con Dio è quello che rende gli ebrei un popolo

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Ciò che rende gli ebrei “un popolo che dimora da solo, non annoverato fra le nazioni” è che la loro nazione non si fonda su geografia, politica o etnia, ma su una vocazione religiosa: quella di essere partner dell’alleanza con Dio, chiamati ad essere un esempio vivente di popolo tra i popoli, distinti per la loro fede e per il loro stile di vita.

(Foto: Tintoretto, Mosé colpisce la roccia)

Parashat Chukkat. Un leader e profeta come Mosè era prima di tutto un essere umano che soffre per il lutto dell’amata sorella

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Sì, Mosè fece cose che non avrebbe dovuto fare. Colpì la roccia, disse “noi” invece di “Dio”, perse la pazienza col popolo. Ma la vera storia è quella di Mosè essere umano, travolto dal dolore, vulnerabile, esposto, immerso in un vortice di emozioni, improvvisamente privato della presenza di sua sorella che era stata la nota di fondo più profonda della sua vita.

Yosef Zissels: l’identità ebraica, la guerra e la libertà

Mondo

di Davide Cucciati
Intervista a Yosef Zissels, figura storica dell’ebraismo ucraino, dissidente in epoca sovietica e oggi vicepresidente del Congresso Ebraico Mondiale; è una figura centrale nella storia dei diritti umani e della comunità ebraica in Ucraina.  Negli anni ‘70 è stato attivo nei movimenti democratici clandestini

Parashat Shelach Lechà. Il compito dell’ebraismo non è isolarsi, ma essere coinvolto nel mondo

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
Le spie non volevano contaminare l’ebraismo portandolo a contatto con il mondo reale. Cercavano l’eterna infanzia della protezione divina e la luna di miele senza fine del Suo amore avvolgente. C’è qualcosa di nobile in questo desiderio, ma anche qualcosa di profondamente irresponsabile che demoralizzò il popolo e provocò l’ira di Dio.

Rev. Albert Lee Wagner, "Flee from Egypt", 1975

Parashat Behaalotekhà. Il vero leader è colui che ispira gli altri e li responsabilizza

Appunti di Parashà a cura di Lidia Calò
L’ebraismo riguarda la responsabilità diffusa, il far contare ogni individuo, la costruzione di squadre coese basate su una visione condivisa, l’educazione delle persone al massimo del loro potenziale, e il valore del confronto onesto e della dignità del dissenso. È questa la cultura che i rabbini hanno instillato nei secoli della diaspora.