La svolta di Nostra Aetate e il dialogo tra ebrei e cristiani ieri, oggi, domani

Italia

di Davide Cucciati
Dopo 60 anni, è un documento che parla ancora al presente. Segnò una rivoluzione nei rapporti fra ebraismo e cristianesimo, in una logica di  “antica alleanza” riconosciuta dalla Chiesa. Ma resta ancora del lavoro da fare, affinché i rapporti fra le fedi ne siano davvero trasformati.  Intervista a Monsignor Fumagalli

Battesimi forzati, l’atrocità dei bambini ebrei rubati alle famiglie dalla Chiesa

Eventi

di Ludovica Iacovacci
“Il tema dei bambini convertiti è un tema doloroso, di sopraffazione, di violenza e di mancanza d’identità”. Con queste parole aprono i lavori Roberto Jarach, Presidente del Memoriale della Shoah di Milano, e Daniela Dana, Presidente dell’Associazione Figli della Shoah, per l’incontro “Bambini rubati, bambini contesi. Battesimi forzati in Età contemporanea” tenutosi il 20 novembre 2024 all’Auditorium della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano.

Monastero dei Santi Quattro Coronati a Roma

Chiesa e Shoah: il soccorso agli ebrei

Eventi

di Giovanni Panzeri
Durante la sessione si è parlato del ruolo del Vaticano nel rastrellamento degli ebrei di Roma, delle reti di soccorso cattoliche e della spinosa questione della restituzione degli ebrei che avevano fatto battesimo forzato dopo la Liberazione.

Papa Giovanni Paolo II e Rav Elio Toaff il 13 aprile 1986

Chiesa e Shoah: la trasformazione delle relazioni tra cattolici ed ebrei

Eventi

di Giovanni Panzeri
L’ultima sessione della conferenza descrive il graduale processo di trasformazione delle relazioni tra cattolici ed ebrei durante il dopoguerra, e l’evoluzione della prospettiva teologica della Chiesa rispetto all’ebraismo, fino a culminare con la promulgazione di “Nostra Aetate” durante il Concilio Vaticano II.

Monsignor Francesco Repetto e padre Marie Benoit

Il ruolo dei conventi e monasteri durante la Shoah, fra aperture e invito alla chiusura

Personaggi e Storie

di Ilaria Myr
Prima di farsi travolgere completamente dagli eventi alcuni responsabili ebrei si attivarono per continuare a dare assistenza, mettendosi in contatto con un rappresentante ecclesiastico locale. Questo è quanto emerso da un nuovo studio dello storico Michele Sarfatti, che ha anche scoperto una disposizione, ad oggi sconosciuta, della Curia vaticana ad allontanare i rifugiati nei conventi.