di Ilaria Myr
L’associazione nasce dall’iniziativa di un gruppo di persone del mondo culturale, che hanno sentito l’obbligo morale di agire davanti alla demonizzazione di Israele, all’antisemitismo delle piazze e al negazionismo circolante sui quei tragici fatti. L’obiettivo: sviluppare iniziative di informazione e formazione, promuovere studi e ricerche, organizzare convegni e seminari, costruire osservatori, attivare partnership. La presentazione sarà a Roma il 21 gennaio, a Milano il 28.
7 ottobre 2023
A Milano la comunità ebraica celebra senza festa il compleanno in prigionia di Kfir Bibas, il più giovane ostaggio a Gaza
di Sofia Tranchina
La comunità ebraica di Milano si è opposta alla normalizzazione della permanenza degli ostaggi a Gaza organizzando giovedì 18 gennaio, in pieno centro città, in via dei Mercanti, un compleanno senza festa per Kfir, per raccogliersi a commemorare, riflettere, cantare e pregare.
Ostaggi in pericolo: corsa contro il tempo per consegnare medicinali. Francia e Qatar collaborano per salvare vite
di Redazione
Cinque camion hanno superato un controllo di sicurezza al valico di Kerem Shalom sul confine tra Israele e Gaza. In base all’accordo mediato da Qatar e Francia, due aerei militari del Qatar hanno consegnato gli aiuti all’aeroporto egiziano El Arish, vicino al confine di Rafah con Gaza.
Un sito per mostrare al mondo gli orrori del 7 ottobre e ricordarne le vittime
di Redazione
L’IDF ha lanciato il sito in collaborazione con la Direzione nazionale della diplomazia pubblica israeliana il giorno prima dell’inizio del caso del Sud Africa presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ) che accusa Israele di aver commesso un “genocidio” a Gaza.
Hamas diffonde il video della giovane Noa, che annuncia l’uccisione di due ostaggi
di Michael Soncin
Lunedì 15 gennaio è stato diffuso da Hamas un video in cui si vede la giovane Noa Argamani – ancora in ostaggio dal gruppo terroristico palestinese – annunciare sotto costrizione la morte di due dei suoi compagni prigionieri a Gaza.
7 ottobre, un femminicidio di massa davanti al quale non si può tacere. Firma l’appello per arrivare a 20.000
Pubblichiamo il testo integrale dell’appello “Non si può restare in silenzio” per definire il femminicidio di massa del 7 ottobre un crimine contro l’umanità e perseguire i responsabili a livello internazionale. L’appello è stato promosso da Andrée Shammah, Silvia Grilli, Alessandra Kusterman, Anita Friedman e Manuela Ulivi. Se si raggiungeranno 20.000 firme si potrà chiedere alle istituzioni di creare una giornata che ricordi una giornata spartiacque per le democrazie occidentali.
Biciclette e nastri gialli: Milano si unisce al “Ride to Bring Them Home Now” per chiedere la liberazione degli ostaggi israeliani
di Pietro Baragiola
Domenica 14 gennaio decine di ciclisti si sono riuniti a Milano alle 11 del mattino in Via Washington per dare il via al “Ride to Bring Them Home Now”, l’evento ciclistico lanciato nelle principali città del mondo per sostenere gli ostaggi israeliani che 100 giorni fa, il 7 ottobre 2023, sono stati catturati dai terroristi di Hamas.
Agenzie pubblicitarie in Olanda si rifiutano di pubblicare i manifesti con le immagini degli ostaggi israeliani
di Redazione
Dieci agenzie pubblicitarie olandesi si sono rifiutate di pubblicare cartelloni pubblicitari con le foto degli ostaggi israeliani tenuti da Hamas nella Striscia di Gaza, prima del processo presso la Corte internazionale di giustizia dell’Aia davanti alla quale Israele è accusato dal Sud Africa di genocidio.
Germania e Ungheria concedono la cittadinanza agli ostaggi israeliani. Nuove prospettive nelle complesse trattative di liberazione
di Redazione
Si tratta di israeliani che hanno familiari nati nei paesi dell’Europa centrale. Questa concessione è avvenuta come parte di accordi che hanno portato al rilascio di palestinesi da parte di Israele. Tuttavia, nonostante ostaggi ebrei israeliani abbiano ottenuto la cittadinanza tedesca e ungherese, alcuni di loro sono ancora detenuti.
Gaza: insegnanti UNRWA celebravano i massacri del 7 ottobre
di Nathan Greppi
Secondo una ricerca condotta dalla ong UN Watch, sono migliaia i post che incitano all’odio sul gruppo dopo il massacro. Venivano anche condivise con gioia foto degli israeliani uccisi o catturati, e vi era chi chiedeva l’esecuzione degli ostaggi.
Gerusalemme e Gaza – Guerra e pace nella terra di Abramo. Una disamina di Massimo Giuliani
di Ugo Volli
[Scintille. Letture e riletture] È chiaro che il pogrom del 7 ottobre 2023 è stato un crimine di dimensione storica, tale da costringerci a ripensare i limiti e gli obiettivi del conflitto mediorientale, l’efficacia della memoria della Shoà,
7 ottobre – 7 gennaio: bilancio di tre mesi di conflitto
di Anna Balestrieri
Le perdite da parte israeliana ammontano a circa 1.200 persone. Dall’inizio dell’operazione di terra sono 176 i soldati che hanno perso la vita nel confronto con l’organizzazione terroristica. Il numero di ostaggi che si crede essere tuttora nelle mani di Hamas è di 136. Secondo il Ministero della Sanità di Gaza, almeno 22.722 palestinesi sono stati uccisi dall’esercito israeliano dall’inizio della guerra.














