Presenze ebraiche a Vigevano nella storia remota e recente

Viaggi

di Ermanno Boccalari

Vigevano, seconda città della provincia di Pavia dopo il capoluogo, per importanza economica-sociale e per numero di abitanti, presenta segni e legami inequivocabili di una presenza ebraica nella sua storia più remota e recente.

La Piazza Ducale della città, la cui costruzione fu voluta da Ludovico il Moro secondo la tradizione storiografica nel periodo che va dal 1489 al 1492-1494, oggi salotto buono della stessa, vede affacciarsi su di essa il Duomo.

Sull’acciottolato di fronte all’ingresso della chiesa, realizzato in origine con i sassi delle rive del fiume Ticino, che scorre appena fuori la città e che segna il confine naturale tra le provincie di Pavia e Milano, si trova perfettamente disegnata ad ornamento una stella di David (Maghen David).

L’origine della stella viene fatta risalire all’insediamento e al ruolo in città, nello sviluppo economico della stessa nel periodo rinascimentale, di prestatori e banchieri di origine ebraica.

La città, a partire nel 1400, vide infatti la presenza di banchieri ebrei provenienti dalla Francia, prestatori di denaro alle famiglie dei Visconti e degli Sforza.

Su un lato della Piazza Ducale sorge la Torre del Bramante, architetto che svolse la propria attività a Vigevano nel 1492 e nel periodo 1494-1496 per incarico di Ludovico il Moro e che durante tali soggiorni forse impostò la conformazione urbanistica della piazza.

Al servizio degli Sforza Donato Bramante faceva l’architetto, il pittore (in un elenco degli ingegneri attivi a Milano al tempo di Ludovico il Moro, degli ultimi anni di quel secolo, egli è detto “ingegnerius et pinctori”) così come Leonardo da Vinci.

La costruzione della torre fu probabilmente anch’essa terminata nel XV secolo, anche grazie al contributo dei banchieri ebrei Galli, già in città dal 1435. Gli stessi provvidero alla dote di Bianca Maria Sforza.

Il banco ebraico di Dattilo Galli era ‘’ospite in Vigevano con regolare ‘condotta’ dal 1435, capace soprattutto per i finanziamenti alla manifattura vigevanese dei panni di lana”.

Tra i secoli XI e XIII in Europa agli ebrei furono garantite condizioni favorevoli per l’esercizio dei prestiti in denaro, mentre l’accesso ad altre professioni fu ostacolato da norme che privilegiavano la popolazione cristiana, alla quale era al contrario interdetto il prestare denaro.

A partire dalla fine del XIII secolo agli ebrei fu impedito di svolgere qualsiasi attività commerciale oltre all’accesso allo studio del diritto e, con l’eccezione di alcune università spagnole e italiane, anche quello della medicina.

A proposito di medicina va menzionata a Vigevano la presenza, in epoca contemporanea, prima metà del ‘900 e oltre, di Leone Rudich.

Il “dutùr russ” (il dottore rosso) come era soprannominato dai vigevanesi per via del colore dei capelli, era nato a Jassi, in Romania, al confine con la Russia, nel 1905, da una famiglia di origine ebraica.

Dopo due anni di studi all’Università di Bucarest, nel 1925 si trasferì a Pavia per completare gli studi di medicina, dove si laureò nel 1930, anno nel quale diede l’esame di stato a Torino, divenendo quindi assistente all’Ospedale civile di Vigevano, dove si sarebbe stabilito definitivamente nel 1932 dopo aver ottenuto la cittadinanza italiana ed aver preso in moglie una donna italiana nipote del colonnello garibaldino Guastalla (quest’ultimo di origine ebraica, fu ufficiale nell’esercito italiano nel 1866 dopo l’unità del paese e successivamente eletto deputato al parlamento italiano;  svolse un’opera meritevole nello sviluppo del Museo del Risorgimento di Milano dove morì nel 1903).

Leone Rudich e la famiglia, dopo l’8 settembre 1943, per fuggire dalle persecuzioni razziali e dalla deportazione, trovarono rifugio in Svizzera. Al rientro a Vigevano dopo il 25 aprile 1945, riprese la propria attività di medico, dove svolse una intesa attività professionale al servizio della cittadinanza e dove assunse incarichi politici ed amministrativi a livello comunale e provinciale (fu consigliere comunale, assessore, vicesindaco e sindaco).

Foto in alto: Piazza Ducale Vigevano, Lombardia Beni Culturali, autore Marino Nadia, 2014