Elena Sofia Ricci interpreta Rita Levi Montalcini (Credit sito SpettacoloMusicaSport)

“Rita Levi Montalcini”: il 26 novembre in onda su Rai 1 il film interpretato da Elena Sofia Ricci

Spettacolo

di Michael Soncin
Il film in onda il 26 novembre su Rai 1 alle 21:25 (disponibile in dvd dal 16 dicembre) rende omaggio alla figura di Rita Levi Montalcinipremio Nobel per la medicina nel 1986 per aver scoperto l’Ngf, il capostipite di una lunga serie di fattori di crescita che verranno in seguito individuati, rivelatosi utile nella cura e nella comprensione di numerose patologie neurodegenerative e in molte altre malattie che colpiscono l’essere umano.

Il tv movie ruota attorno al culmine della carriera scientifica della grande studiosa, all’epoca in cui ricevette a Stoccolma, il tanto ambito riconoscimento. Ad interpretare le vesti della celebre neurobiologa torinese, nominata senatrice a vita nel 2001 è l’attrice italiana Elena Sofia Ricci. Alcune delle riprese, su gentile concessione della nipote Piera Levi Montalcini, sono state girate a Roma nella casa della scienziata, dove viveva con la sorella gemella Paola, nota artista del novecento. Un altro dei luoghi filmati fedeli all’originale è l’Università di Torino dove studiò negli anni ‘30 con altri due futuri premi Nobel, Renato Dulbecco e Salvatore Luria.

Il Nobel la porterà “dove ci sono i giovani”

In quegli anni, la celebre premiazione non farà altro che aumentare la sua fama, facendola conoscere al grande pubblico. “Diventerà un personaggio molto amato e molto conosciuto dal pubblico italiano, era nel campo della scienza e nel campo internazionale, una personalità fra le più stimate dell’interno novecento”, dirà Paolo Mieli nello speciale a lei dedicato.

La sua notorietà ha fatto sì che molti richiedessero la sua partecipazione negli eventi più svariati. Amava particolarmente parlare ai giovani, di loro aveva molta stima e fiducia, poiché le nuove generazioni rappresentano il futuro del mondo, come lei stessa era solita dire. «Il premio Nobel – affermò la Montalcini durante l’invito tv a Sottovoce – per me è stato un ciclone, mi ha tolto la privacy, la possibilità di esser me stessa, tuttavia ha anche dei vantaggi. Il maggiore è stato quello di conoscere l’Italia, da quando l’ho avuto, sono continuamente chiamata dal Nord alla Sicilia, e l’incontro coi giovani è stato il maggior premio che ho avuto perché mi ha dato enorme piacere, particolarmente ai ragazzi delle scuole medie, ai giovani che iniziano la vita».

Nello speciale di Mieli, la nipote Piera racconta che “la sua capacità di andare davanti al pubblico era grande soprattutto se il pubblico rispondeva alla sua presenza e direi che non c’è stato pubblico che non abbia riposto alla sua presenza”.

“Gli italiani – giovani e anziani che fossero a quei tempi – hanno riscontrato nel suo personaggio, una figura che li rappresentava molto probabilmente, perché lei era una persona umile, spiega Giuseppina Tripodi, diretta collaboratrice della Montalcini per oltre quarant’anni ”.

Una donna che ha perseguito i propri obiettivi guidata dalla forte determinazione. Non si è mai arresa di fronte alle difficoltà. Nel 1938 due anni dopo la laurea in medicina a causa delle leggi razziali è costretta a fuggire in Belgio per continuare gli studi sul sistema nervoso, per poi ritornare in Italia nel 1940, dove allestirà un laboratorio di fortuna nella propria stanza da letto, da lei definito alla “Robinson Crusoe”. Cercare di studiare a tutti i costi e in ogni circostanza, questo era il suo motto. “Una piccola signora dalla volontà indomita e dal piglio di principessa”, disse di lei Primo Levi, suo grande amico.

La notizia della sua scomparsa avvenuta il 30 dicembre del 2012 all’età di 103 anni, fece il giro del mondo e strinse l’intera nazione in un commosso lutto collettivo. “Quando muore il corpo, sopravvive quello che hai fatto”, frase pronunciata dalla grande accademica, diventata oggi una delle sue massime tra le più conosciute.

L’augurio è che il film – come auspica anche la stessa Elena Sofia Ricci – possa esser d’esempio e d’ispirazione alle nuove generazioni. “Andiamo dove ci sono i giovani, loro sono il futuro” dice l’attrice in una delle battute del film.

La presentazione al Senato

“Forte della sua esperienza, forte del suo vissuto, ha motivato i giovani, e in particolare le giovani donne a sviluppare le proprie potenzialità, percorrendo se necessario le strade più impervie, senza mai perdersi d’animo di fronte alle incognite che il futuro propone; il film promette di essere una chiave per conoscerla, comprenderla e trarne ispirazione”, ha affermato durante la presentazione del film al Senato la presidente Elisabetta Alberti Casellati. All’anteprima oltre all’attrice Elena Sofia Ricci, erano presenti della Rai il presidente Marcello Foa e l’amministratore delegato Fabrizio Salini.

«Il soggetto – si legge dal sito Rai – è di Roberto Jannone, Francesco Massaro e Alberto Negrin che firmano anche la sceneggiatura insieme Monica Zapelli. Ad affiancare Elena Sofia Ricci, Luca Angeletti, nel ruolo di Franco, il collaboratore storico della Levi-Montalcini, Ernesto d’Argenio in quello di Lamberti, Franco Castellano nei panni del Professor Levi (padre della scrittrice Natalia Ginzburg), Maurizio Donadoni in quelli del Professor Poli-Richeter e la giovane Elisa Carletti nelle vesti di Elena, una violinista di soli 12 anni che rischia di perdere la vista e che nella narrazione filmica diventa la fiamma che riaccende nella scienziata, ormai alla fine della sua carriera, la voglia di tornare a cimentarsi con il lavoro in laboratorio».

Il 16 dicembre il film uscirà in dvd e sarà disponibile in tutti i principali punti vendita italiani, dove è già possibile ordinarlo (AmazonEbayFeltrinelliIbsMondadori). L’augurio è che una copia possa esser disponibile in tutte le biblioteche delle scuole d’Italia, così facendo tutti i giovani potranno averne facilmente accesso.

(Foto: www.spettacolomusicasport.com)