Le opere di Fabio Mauri alla Galleria Martano

Spettacolo

Fino al 23 dicembre, alla Galleria Martano di Torino, sarà possibile ammirare le opere del grande maestro dell’avanguardia artistica Fabio Mauri, attivo dagli anni Cinquanta ma per la prima volta presente nel capoluogo piemontese con una personale.

Nato nel 1925 a Roma, Fabio Mauri ha posto come base alla sua carriera artistica le drammatiche esperienze della sua vita, la guerra, il fascismo, il dramma dell’Olocausto e gli amici mai più tornati dalla deportazione, e nello spazio espositivo torinese ha voluto rappresentare alcuni momenti significativi della sua attività.

Drammatica e impressionante, nella sua fredda imponenza, l’installazione Warum ein Gedanke ein Raumverpestet? del 1972: 36 schermi bianchi e identici installati lungo la parete, differenziati solo dalle frasi che scorrono alla base, frasi brevi, talvolta parole isolate, in tedesco e composte in caratteri gotici. Lo strumento dello schermo, proiezione e testimonianza al contempo, è un tema ricorrente in tutto il lavoro dell’artista.

Iniziato nel 1971 e terminato cinque anni più tardi, Manipolazione di cultura è una delle opere più importanti di Fabio Mauri per la comprensione del problema del tema dell’ideologia. Nata sottoforma di “libro d’artista”, l’installazione si compone di 15 grandi fotografie intelate e ritoccate con una parte monocroma nera, dipinta a mano. Le immagini si dividono in tre parti: nella zona superiore appare la fotografia originale, tratta da un documento storico sul nazismo o sul fascismo, al centro appare la zona dipinta in nero, e nello spazio sottostante, esiguo al punto da passare quasi inosservato, la didascalia scritta dall’artista, in italiano e in tedesco. Un’opera sul linguaggio, in cui protagonista è l’ideologia, scomposta e demistificata.

Il percorso espositivo si chiude con alcune opere più recenti.

Galleria Martano
Via P.Amedeo 29
Torino
info@galleriamartano.it