Festival di Cannes: “Dov’è Anne Frank?” di Ari Folman

Festival di Cannes, il film d’animazione “Dov’è Anne Frank?” racconta il dramma dell’autrice del “Diario” attraverso l’estro del regista israeliano Ari Folman

di Roberto Zadik
Autore sicuramente interessante, famoso per il suo Valzer con Bashir che nel 2008 riscosse grande successo, ora l’israeliano Ari Folman stupisce il pubblico del Festival di Cannes con la sua nuova fatica Where is Anne Frank (Dov’è Anne Frank?). Una pellicola che, presente nel calendario delle proiezioni della prestigiosa manifestazione nella categoria Fuori concorso, rilegge attraverso il linguaggio fiabesco dell’animazione la storia e le sofferenze di Anna Frank ma dal punto di vista della sua amica immaginaria Kitty che diventa la protagonista della storia.

Si tratta di un’opera decisamente insolita e avvincente che intende avvicinare le giovani generazioni alle sofferenze della Shoah e che si rivela particolarmente autobiografica per il cineasta 58enne in quanto nato il 17 dicembre 1962 a Haifa da genitori polacchi sopravvissuti ai lager.

Intervistato dal sito www.globaltimes.cn Folman ha rivelato diversi particolari inediti sulla realizzazione del cartone animato. A cominciare dalla propria esitazione nel cominciare la lavorazione di quest’opera, stremato dalla realizzazione anch’essa assai faticosa del suo film precedente e deluso da lavori antecedenti come il suo The Congress che, nonostante la presenza di star come l’attore ebreo newyorchese Harvey Keitel, si era rivelato un solenne fiasco in termini di incassi al box office.

“Ma alla fine non ho resistito” ha poi evidenziato “nonostante ci abbia messo otto anni per terminare il film”. Un impegno davvero gravoso per il regista che ha spiegato di aver mantenuto intatta la trama originale del libro, l’ottimismo della protagonista, il suo dialogo con l’amica immaginaria Kitty che in questo cartone animato ricopre un ruolo primario e l’angoscia sua e della sua famiglia che si nascosero dai nazisti che occupavano Amsterdam, città in cui dalla nativa Francoforte i Frank fuggirono in cerca di salvezza.

Immedesimandosi con le vicende di quelle pagine e con il vissuto dei suoi genitori, Foleman ha affermato che “Anne è diventata parte della mia vita, in un modo che non posso nemmeno spiegare. Mia figlia ora ha 14 anni ma mi ha detto che non riesce a pensare alla sua vita senza Anna Frank. Quando abbiamo cominciato le riprese aveva 6 anni”.

Nonostante la sua aderenza al testo originale, la pellicola ha puntualizzato “intende oltrepassare l’idea di un personaggio sofferente restituendo al pubblico la personalità brillante, divertente e straordinariamente lucida di quell’adolescente analitica e osservatrice di ogni dettaglio”.

Si tratta di una pellicola estremamente emozionante che come ha sottolineato la recensione del sito hollywoodreporter.com “esprime l’inesplicabile tragicità della storia con efficacia e sensibilità coglie la sensibilità e l’esuberanza di quell’adolescente”. Come ha sottolineato il sito Indiewire si tratta di un progetto di grande importanza voluto da Folman e dalla Fondazione Anne Frank situata a Basilea per contrastare il crescente negazionismo usando l’animazione, la fantasia e gli splendidi disegni di Lena Guberman attualizzando il personaggio di Anne Frank e della sua amica immaginaria Kitty e le pagine di quel diario capaci di emozionare e commuovere in ogni epoca.