di Malka Letwin
Uno studio definito rivoluzionario del Weizmann può individuare attraverso gli esami del sangue le complicazioni pre-gravidanza. Questo non solo fornisce una visione globale e più completa dei sistemi fisiologici, ma è utile per offrire soluzioni terapeutiche alla donna, prima, durante e dopo la gestazione
È risaputo. La gravidanza e il parto influenzano profondamente tutti gli apparati del corpo femminile. Cambiamenti significativi che però finora non erano mai stati analizzati su ampia scala. Lo studio in questione, condotto dai ricercatori dell’Istituto Weizmann per le Scienze, ha passato in rassegna ben oltre 300.000 cartelle cliniche.
Dai risultati è emerso che le donne impiegano fino ad un anno per riprendersi dal parto. Inoltre, dagli esami del sangue, effettuati pre-gravidanza, gli studiosi sono stati in grado di prevedere eventuali complicazioni ancora prima che esse emergano. Lo studio condotto dal prof. Uri Alon è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista Science Advances e ha ricevuto il supporto del Consiglio europeo della ricerca nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Horizon 2020 dell’Unione europea.
Come riportato su Israel21c, gli scienziati hanno utilizzato il database Clalit Health Services contenente il numero impressionante di 44 milioni di misurazioni su 313.501 donne, che rappresentano quasi la metà di tutte le gravidanze avvenute in Israele tra il 2003 e il 2020.

Dai dati rilevati, i ricercatori hanno estrapolato le fluttuazioni settimanali di 76 differenti risultati di esami da laboratorio che vanno da 20 settimane prima del concepimento a 80 settimane dopo il parto. Si è così potuto vedere per circa le metà dei casi che i valori sono tornati a quelli normali pre-concepimento in una fascia che si aggira tra i tre mesi e un anno dopo il parto. È un processo più graduale di quanto si pensava in precedenza. È noto che durante la gestazione la madre va incontro a cambiamenti estremamente significativi dei sistemi fisiologici, i quali – sottolineano gli studiosi – si riprendono in tempi diversi, da ore a mesi.
Gli autori hanno specificato che questa indagine “amplia notevolmente la nostra conoscenza del periodo postpartum perché la maggior parte degli studi dopo il parto considera solo uno o pochi punti temporali”.
Individuare in anticipo le future complicazioni prima del concepimento, attraverso l’esame ematologico, potrebbe essere d’aiuto per lo sviluppo di un metodo utile a valutare i rischi di una donna, prima che rimanga incinta. Quindi questo studio è importante perché potrà portare all’individuazione di approccio terapeutici, prima, durante e dopo la gravidanza.
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