di Michael Soncin
Le parole contenute nelle canzoni svolgono un ruolo determinante nell’aiutare le persone a regolare le proprie emozioni. È quanto emerge da una nuova ricerca condotta su scala globale, a cura dell’Università Ebraica di Gerusalemme.
I testi stessi, più della melodia, del ritmo o del tempo, hanno una funzione di supporto nell’affrontare il disagio emotivo, il dolore e l’isolamento durante i periodi di crisi. Queste evidenze, in cui le parole si legano direttamente alle esigenze psicologiche degli ascoltatori, suggeriscono delle applicazioni terapeutiche pratiche, utili per il supporto della salute mentale, oltre ad iniziative di benessere pubblico.
Lo studio intitolato Lyrics do matter: how “coping songs” relate to well-being goals. The COVID pandemic case è apparso sulla rivista Frontiers in Psychology. All’indagine hanno partecipato la professoresse Renana Peres e Adi Levy della Business School e la professoressa Roni Granot del Dipartimento di Musicologia dell’Università Ebraica.
Sono state analizzate oltre 2800 canzoni di coping – così definite perché utili a gestire situazioni di stress – scelte da persone di 11 paesi durante il primo lockdown a causa del Covid-19. Grazie a questa analisi su scala globale è stato possibile identificare dei modelli chiari tra i temi delle canzoni e le esigenze emotive degli ascoltatori, alla ricerca dei testi che riflettono i loro stati interiori.
«Questa ricerca offre una nuova prospettiva su come le persone usano la musica non solo per l’intrattenimento, ma come strumento significativo per l’autoregolazione emotiva. Con l’avvicinarsi del Giorno del Ricordo, ci viene ricordato che i testi spesso danno voce a emozioni difficili da esprimere: dolore, ricordo e resilienza», ha detto Granot.
Le persone che cercavano distrazione dalle situazioni di tristezza tendevano ad ascoltare brani che parlavano della perdita, quelle che volevano alleviare la solitudine erano attratte da canzoni sul legame. Uno studio innovativo emerso proprio mentre Israele si prepara a commemorare Yom Hazikaron, il “Giorno del Ricordo” e mentre il trauma del 7 ottobre continua a fare ombra sulla popolazione israeliana, con l’attuale crisi nazionale in corso.
«Questo è il primo studio empirico su larga scala a collegare il contenuto lirico alle strategie di coping emotivo. In un momento in cui molti hanno a che fare con traumi personali e collettivi, comprendere il potere emotivo dei testi può aiutarci a sostenere meglio la salute mentale, sia individualmente che come società», ha detto Peres.