Albert Einstein

Gerusalemme: presto inaugurato il nuovo museo dedicato al “genio per antonomasia” Albert Einstein

di Roberto Zadik

Fieramente legato alle proprie radici ebraiche e a Israele, il leggendario fisico ebreo tedesco Albert Einstein sarà protagonista di un imponente museo che verrà costruito a Gerusalemme, nei prossimi mesi. A darne notizia un articolo sul sito Jewish Telegraphic Agency, nel quale il giornalista Asaf Elia Shalev ha fornito una serie di dettagli interessanti inerenti all’imponente progetto approvato dal governo israeliano settimana scorsa.

Si tratta di qualcosa di unico nel suo genere perché l’edificio, situato nel campus dell’Università ebraica della capitale dello Stato ebraico, così fortemente voluta dallo stesso Einstein, ospiterà circa ottantacinquemila documenti.

L’importante iniziativa permetterà dunque, ai visitatori, di addentrarsi nella sbalorditiva genialità del fisico grazie a quella che sarà “la più grande collezione di documenti ed oggetti a lui appartenenti a livello internazionale”. Costato 18 milioni di dollari, il museo è stato finanziato dal governo israeliano, dall’università ebraica e dai suoi donatori, compreso il collezionista d’arte Jose Mugrabi e, stando al Primo Ministro Bennett, esso “sarà un pellegrinaggio sia nel personaggio di Einstein sia nell’intelligenza in generale”.

Fervente sionista, non solo a livello teorico ma concretamente, Einstein fu uno dei più importanti esponenti dell’Università ebraica e aiutò enormemente questa istituzione raccogliendo fondi e utilizzando a questo scopo la sua notorietà; infatti elogiò l’ateneo come “punto di riferimento per definire Israele un Paese giovane”. In un discorso che tenne nel 1954, l’anno prima della sua morte a 76 anni, in occasione di una raccolta fondi, disse che  “Israele è l’unico posto nel mondo dove gli ebrei possono adattare la loro vita pubblica ai principi delle loro tradizioni”.

Nonostante il suo impegno a favore dello Stato ebraico e della sua Università fosse ampiamente apprezzato, Einstein , da uomo notoriamente riservato e timido, quando gli offrirono la Presidenza del Paese nel 1952, rifiutò il prestigioso incarico. Dopo la sua morte, avvenuta il 18 aprile 1955, per sua stessa volontà, l’Università ereditò tutta la sua collezione di manoscritti, lettere, medaglie e oggetti a lui appartenenti.

Come ha specificato un articolo del sito Allgemeiner e realizzato dalla giornalista Sharon Wrobel, il museo comprenderà anche il formato digitale dell’archivio di Einstein e costituirà anche un centro educativo dedicato alla scienza e alla tecnologia. Secondo l’Università ebraica, includerà l’utilizzo della documentazione e delle dimostrazioni scientifiche originali.

Noto come padre di teorie scientifiche rivoluzionarie come quella della “relatività”, l’articolo evidenzia come egli fu sempre molto legato a Israele, visitando il Monte Scopus e l’Università ebraica nel 1923, anno in cui tenne il discorso inaugurale dell’ateneo e in cui pubblicò la sua prima collezione di scritti scientifici nel futuro Stato ebraico.

Fra i molteplici interventi delle autorità, il Presidente dell’Università ebraica di Gerusalemme, Asher Cohen, ha ringraziato il governo israeliano per il sostegno all’iniziativa del costituendo Museo Albert Einstein che “consente di valorizzare e conservare il contributo del più grande ingegno scientifico contemporaneo, le cui scoperte ci influenzano ancora oggi, dall’energia nucleare, ai GPS ai viaggi nello spazio”.