Buon Cinquantesimo al Teatro Franco Parenti!

di Ilaria Ester Ramazzotti
Un traguardo significativo per sé e per la storia del teatro italiano. Era il 16 gennaio del 1973 quando si alzò per la prima volta il sipario dell’allora Salone Pier Lombardo. Oggi, raggiunto il traguardo coronato da 50 candeline, il Teatro Franco Parenti ha scelto di celebrare non solo rievocando la propria storia, ma connettendosi con il mondo e le sue complessità, proiettandosi nel futuro con “un richiamo a invertire la rotta prima che sia troppo tardi”. Questo l’intento con cui lo storico teatro milanese ha scelto di festeggiare i cinquant’anni dalla sua fondazione, lanciando un messaggio di speranza attraverso un calendario di spettacoli a cavallo fra il 2022 e il 2023.

Con lo spettacolo ‘Verso il futuro’, tratto da un testo di Armando Massarenti con la drammaturgia e la regia di Monica Maimone, dedicato alla co-fondatrice Andrée Ruth Shammah, il Franco Parenti vuole in particolare “invocare una riconciliazione con il nostro pianeta, unendo ragione e emozione vuole ispirare i prossimi passi e parlare al cuore della comunità, perché il cuore è solo una metafora per indicare la parte migliore della nostra natura – spiegano gli organizzatori -. Andato in scena per le prime volte il 5, 6 e 7 maggio in un luogo suggestivo come le piscine dei Bagni Misteriosi, è uno spettacolo che, in forma visionaria, mescola poetica, scienza, pensiero e letteratura. Uno spettacolo con trenta artisti, fra cui Filippo Timi, Gioele Dix, Lella Costa, Andree Ruth Shammah performers di Compagnia Festi Group, Motus Modules, Compagnia Tiziana Cona, con performance di danza aerea, macchine, coreografie volanti, azioni teatrali, corpi, parole, musica, immagini e apparati, in un intreccio d’invenzioni che, grazie alla memoria emozionale, lascia in ogni spettatore una traccia profonda e durevole. Un’esperienza da vivere insieme”, ricordando le parole di Papa Francesco nella solitudine di Piazza San Pietro durante il lockdown: “Non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato”. Le cause e le cure di questa malattia sono il cuore di ‘Verso il futuro’.

 

Andrée Ruth Shammah (foto di Noemi Ardesi)

“Dobbiamo convivere con la consapevolezza di un pericolo che non viene dalla natura ma dallo scempio che ne abbiamo fatto – proseguono -: riscaldamento climatico, acidificazione degli oceani, inquinamento, distruzione delle foreste, espansione di megalopoli, erosione di ecosistemi vitali per il pianeta. La crisi che stiamo attraversando deve essere l’inizio di una riconciliazione degli esseri umani con il vivente, del lavoro con l’ambiente, del consumo con la pietà, del desiderio con il senso del limite. La natura può tornare nelle nostre esistenze e la tecnica può tornare al servizio delle persone e del vivente, della bellezza, della pace, di una salute circolare, interdisciplinare, capace di farsi cuore di ogni politica. Durante i secoli, la natura ci ha lasciati tranquilli ma essa ritorna, come un attore politico a parte intera che ci obbliga a orientarci diversamente”.

Altro importante progetto della stagione è la rassegna multidisciplinare di spettacoli, incontri e laboratori ‘La grande età, con il patrocinio del ministero della Cultura. Sul cartellone degli eventi, artisti e intellettuali come Adriana Asti, Gioele Dix, Silvio Garattini, Dacia Maraini, Alain Platel, Charlotte Rampling, Enrico Rava, Chiara Saraceno, Luciana Savignano, Ornella Vanoni.

“In quest’anno di celebrazioni vogliamo stimolare un ribaltamento culturale intorno al concetto di terza età, iniziando a chiamarla non più “terza” ma “grande età” – sottolineano gli organizzatori -. Vogliamo osservare e mettere in luce tutta la forza e l’energia creativa che la contraddistingue, offrendo al tempo stesso l’occasione per un allenamento volto a uscire fuori dagli stereotipi di pensiero. Un proposito virtuoso, valorizzato dalla collaborazione con la Fondazione Ravasi Garzanti, da sempre impegnata nel migliorare le condizioni di vita delle persone anziane e nell’ispirare azioni sinergiche della comunità sul tema della longevità. Partendo da questa collaborazione e dall’esperienza che il nostro teatro ha potuto acquisire, appunto, solo grazie ai suoi tanti anni di attività, vorremmo contribuire, con questo progetto, al superamento di una visione della vita che ancora troppo spesso tende a considerare le sue diverse fasi in modo schematico e divisorio. Iniziative, serate teatrali, incontri, spettacoli, concerti, mostre e laboratori programmati in questa stagione-anniversario ruoteranno attorno alla grande età, come fonte di risorse ed entusiasmo per tutta la società. E il teatro, da sempre palcoscenico di omaggi ai “grandi vecchi”, è terreno fertile per approfondire questa riflessione. Lo faremo attraverso l’incontro di vecchie e nuove generazioni per proporre una visione nuova dello scambio e della collaborazione possibili tra le diverse età. Il Parenti unirà le sue energie, proposte e anime, nonché i suoi spazi, per chiudere il cerchio tracciato dalla costante crescita di questi cinquant’anni di attività. Per creare ancora una volta qualcosa di nuovo ripartendo da sé e offrire alla città, e alle future generazioni che la abiteranno, il dinamismo della sua solida storia”.

Una scena di ‘Una vita che sto qui’ di Francesco Bozzo

 

La rassegna ha preso il via con lo spettacolo ‘Una vita che sto qui’, con Ivana Monti, fino al 7 maggio. A seguire, salirà sul palco il 26 maggio Gioele Dix con il suo ‘Giovedix – ai nostri tempi biblici’, con Paolo Hendel, ‘La giovinezza è sopravvalutata’. In autunno, dal 18 al 28 ottobre, sarà la volta di ‘Tango di luna’, con Luciana Savignano.

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