“Among Neighbors”, il documentario sulla cittadina polacca che ha sterminato i propri residenti ebrei mesi dopo la fine della Shoah

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Dalle ricerche del pluripremiato regista americano Yoav Potash sul villaggio di Gniewoszów, dove viveva suo nonno, emerge la verità: i cittadini ebrei, che prima della guerra erano 3000,  furono uccisi dai loro vicini polacchi ben 6 mesi dopo la resa della Germania nazista. E non ne rimane alcuna traccia.

 

Lunedì 28 aprile la Jerusalem Cinematheque ha presentato le proiezioni in inglese ed ebraico di Among Neighbors, il nuovo documentario del pluripremiato regista americano Yoav Potash (Crime After Crime) che racconta gli eventi del villaggio di Gniewoszów, i cui cittadini ebrei sono stati uccisi dai loro vicini polacchi ben 6 mesi dopo la resa della Germania nazista.

“È una storia incredibilmente potente, ha mistero e colpi di scena che non si possono prevedere” ha raccontato il regista durante la sua intervista a The Times of Israel.

Potash ha impiegato 10 anni per completare questo progetto, uno sforzo che ha richiesto la collaborazione dei residenti locali, dei sopravvissuti e di un team di esperti dell’animazione che sono riusciti a ritrarre sullo schermo la storia della cittadina polacca.

“Interviste, filmati e un’animazione sognante descrivono gli eventi di Gniewoszów prima e dopo la guerra, portando la verità alla luce del sole” ha spiegato il regista al pubblico in sala, prima della proiezione.

 

L’idea del documentario

La locandina del film

Nel 2014 la dottoressa Anita Friedman, presidente della Fondazione Koret di San Francisco e una delle principali esperte nell’Educazione della Shoah in California, ha deciso di partire per la Polonia per ricostruire l’eredità storica della sua famiglia, originaria della cittadina di Gniewoszów.

In questo luogo, prima della guerra, gli ebrei erano circa 3.000, più di due terzi della popolazione locale, mentre pochi mesi dopo la Shoah sono completamente spariti, quasi non fossero mai esistiti. Anche le pietre tombali risultano scomparse, essendo state utilizzate dai residenti locali per pavimentare le proprie dimore.

Decisa nel rendere omaggio alla storia ebraica della città, Friedman ha invitato Potash a partire insieme a lei e creare un breve cortometraggio su Gniewoszów.

Tuttavia, l’accoglienza gelida e distaccata che i cittadini del posto hanno riservato ai due ospiti ebrei ha suscitato ancor di più l’interesse del regista che ha iniziato subito ad intervistare tutti gli abitanti e le istituzioni ebraiche dell’area per scoprire il motivo di questo comportamento.

Alcuni anziani del posto hanno parlato con esitazione del passato della città mentre altri si sono chiusi completamente ai visitatori, rifiutando qualsiasi richiesta di interviste.

Dopo circa un anno dall’arrivo di Potash e Friedman, l’Istituto Ebraico di Varsavia ha contattato il regista informandolo che avevano ricevuto una lettera da una donna ebrea che affermava di aver vissuto a Gniewoszów e di essere stata testimone del brutale sterminio degli ebrei della cittadina dopo la guerra.

La donna, Pelagia Radecka, nella sua lettera aveva espresso un disperato bisogno di raccontare la storia della città: “ho tenuto tutto questo nel mio cuore per troppo tempo. Devo farlo uscire.”

“Il racconto di Pelagia era così visivo e dettagliato che ho pensato che fosse necessario dare al pubblico un modo per seguirlo visivamente” ha spiegato Potash durante la presentazione del film. “Avevamo bisogno di immagini che ci aiutassero a sentire questo racconto e ad entrarvi totalmente.”

Inizialmente il regista ha assunto un animatore per dare vita alla storia di Pelagia ma presto il progetto è cresciuto fino a richiedere un team di ben 40 animatori divisi in quattro Paesi diversi.

“In quel momento pensai di aver concluso il film, ma presto scoprii che il progetto non era affatto finito” ha affermato il regista.

L’esperienza di Yaacov Goldstein

Un pomeriggio, mentre faceva ricerca sulla storia del cimitero di Gniewoszów, Potash ha ritrovato la foto di un dipinto di Harry Lieberman, un artista popolare ebreo nato proprio nella cittadina polacca e che era solito dipingere rappresentazioni vibranti e surreali della vita ebraica che aveva conosciuto lì.

“Ha iniziato a dipingere a ottant’anni. Era andato in un centro anziani per giocare a scacchi, ma non c’era nessuno. Così è entrato nella sala d’arte e lì ha iniziato la sua carriera di pittore” ha raccontato il regista.

Potash ha subito contattato le nipoti di Lieberman che, a loro volta, gli hanno raccontato di un loro parente, Yaacov Goldstein, un sopravvissuto di Gniewoszów che oggi vive in Israele.

Goldstein è sopravvissuto alla Seconda Guerra Mondiale, tenendosi nascosto nella dimora di una famiglia di Varsavia che era stata pagata per ospitarlo.

“È sopravvissuto ma è stato tenuto nella loro casa come un animale” ha raccontato Potash, spiegando che il giovane Yaacov era stato costretto a stare in un’intercapedine dell’appartamento senza poter allungare le gambe per due anni. “Ciò che lo ha salvato non è stato solo il cibo o il riparo: sono state le storie. Mi ha raccontato che ogni giorno una ragazza gli portava dei libri e che leggere lo teneva sano di mente, facendolo viaggiare lontano dalla guerra. Come regista, questo mi ha colpito.”

L’esperienza di Yaacov ha sottolineato il profondo bisogno umano di storie, anche in condizioni di isolamento e paura inimmaginabili. Storie che, in Among Neighbors, vengono raccontate attraverso la tecnica dell’animazione in modo da non fare affidamento solo sui pochi filmati presenti negli archivi.

“Quello che abbiamo utilizzato è uno stile di animazione realistico, perché si tratta di ricordi reali” ha spiegato Potash. “Volevamo immagini che mostrassero cosa è successo e come ci si è sentiti in quel momento portando a galla la verità.”

Il regista ha completato il suo progetto nonostante, durante le riprese, il governo nazionalista di estrema destra della Polonia avesse approvato una legge per mettere a tacere le testimonianze storiche della Shoah.

“Non avete mai sentito questa storia ma una volta che l’avrete ascoltata, non potrete più ‘non sentirla’” ha affermato Potash che in questi giorni continuerà una serie di proiezioni e dibattiti su Among Neighbors in diverse città israeliane. Ad accompagnarlo vi sono i membri delle famiglie ritratte nel film.

Among Neighbors è disponibile anche sui canali israeliani YesDocu e STING+ a partire da mercoledì 23 aprile.