Quando l’informazione diventa un’arma di guerra

Libri

di Nathan Greppi

Negli ultimi anni, prima con l’invasione russa dell’Ucraina e poi dopo il 7 ottobre e lo scoppio della guerra tra Israele e Hamas, è riemerso in maniera evidente come le guerre non si combattano solo con le armi, ma anche con l’informazione, che spesso viene manipolata e strumentalizzata sulla base degli interessi delle parti in campo.

Lo sapeva bene Joseph Goebbels, Ministro della Propaganda nella Germania nazista: egli, infatti, non si limitò a censurare o manipolare le notizie, ma creò un sistema in grado di riscrivere la realtà, trasformando i giornali tedeschi in veri e propri strumenti del regime. Un’orchestra da suonare a suo piacimento per “entrare nella testa delle persone”, alla quale il giornalista del quotidiano ligure Il Secolo XIX Giovanni Mari ha dedicato il suo ultimo libro, intitolato per l’appunto L’orchestra di Goebbels.

Il volume è suddiviso in tre sezioni distinte: la prima offre un’analisi delle tattiche propagandistiche dei regimi totalitari, concentrandosi in particolare sulle strategie adottate da Goebbels. La seconda si concentra su come la stampa tedesca, subito dopo l’ascesa al potere di Hitler, divenne un organo del governo a tutti gli effetti. Infine, nella terza sezione del libro Mari traduce, analizza e contestualizza decine di “veline” inviate dal regime alle redazioni dei giornali: istruzioni dettagliate, suddivise per area geografica, tipologia di testata, argomento e tono da utilizzare.

Uno dei nuclei centrali del libro è l’analisi delle campagne antisemite orchestrate da Goebbels, che arrivano al culmine nella cosiddetta Anti-Juden-Sondernummer, un’edizione speciale per i direttori dei giornali di 32 pagine interamente dedicate alla promozione dell’odio antiebraico. Mari riporta e analizza i testi di queste disposizioni, mettendo in luce un piano di disumanizzazione sistematica degli ebrei, portato avanti attraverso articoli, numeri, elenchi e “verità” costruite ad arte.

Goebbels sosteneva che una “buona causa” può perdere contro una “cattiva causa” se quest’ultima sa usare meglio la propaganda. Una lezione che purtroppo è stata fatta propria dalle autocrazie odierne e dai movimenti terroristici come Hamas. Perché in guerra, la verità è sempre la prima vittima.

 

Giovanni Mari, L’orchestra di Goebbels, Ordini e veline alla stampa per manipolare le masse, Lindau, pp. 264, 23,00 €.