A Vienna, una mostra sul retaggio ebraico nel calcio

di Nathan Greppi
Sin dalla sua nascita, avvenuta nell’Inghilterra di metà ‘800, il calcio moderno ha saputo appassionare e coinvolgere centinaia di milioni di persone in tutto il mondo.

Nel corso dei decenni, anche diversi ebrei si sono distinti nel mondo del calcio, sotto vari aspetti: solo in Italia, basti ricordare figure come Giorgio Ascarelli, primo presidente del Napoli; l’allenatore ungherese Árpád Weisz, che allenò l’Inter e il Bologna prima che le Leggi Razziali lo allontanassero dagli stadi; Giustino Sorani, ai primi del ‘900 vicepresidente dello Sporting Club Lecce; e Giovanni Di Veroli, difensore della Lazio negli anni ’50.

Tante storie, avvenute in diversi paesi, che è possibile scoprire visitando Super Jews. Jewish Identity in the Football Stadium, una mostra allestita nel Museo Ebraico di Vienna.

Tanti i temi trattati: non solo sugli ebrei nel calcio austriaco, ma anche sulle tifoserie ebraiche e i calciatori e patron ebrei in squadre tedesche, inglesi, olandesi, belghe, anche quando non sono propriamente formate da ebrei (basti pensare alla “Yid Army” dei tifosi del Tottenham) quanto in contrapposizione alle tifoserie antisemite di squadre rivali. Quest’ultimo punto, quello dell’antisemitismo nel calcio, sul quale molte istituzioni internazionali hanno preso posizione, trova anch’esso un certo spazio all’interno della mostra.

Il rapporto tra gli ebrei e il calcio in Austria, e in particolare nella capitale, affonda le sue radici in profondità: la squadra dell’Austria Vienna venne chiamata dispregiativamente dai nazisti Judenklub (“Club degli ebrei”), in quanto una fetta consistente dei suoi tifosi, giocatori e dirigenti era costituita da esponenti della borghesia ebraica viennese. Al punto che a metà degli anni ’20 metà della squadra era composta da calciatori ebrei, così come erano ebrei tutti i membri del consiglio d’amministrazione nel 1938, quando con l’Anschluss le leggi razziali tedesche si estesero anche all’Austria appena annessa.

Questa non era l’unica squadra nella capitale austriaca dai forti connotati ebraici: l’Hakoah Vienna, gruppo sportivo politicamente vicino al movimento sionista, rappresentava i ceti operai e medio-bassi della comunità ebraica. Mentre il First Vienna FC venne fondato nel 1894 dal barone Nathaniel Anselm von Rothschild.

La mostra è stata inaugurata il 12 luglio, e sarà visitabile fino al 14 gennaio 2024.