Cura del cancro: “Hamer, un mentecatto pericoloso”

Opinioni

Può un antisemita essere un valido scienziato? Essere negazionista rende un medico inaffidabile e ciarlatano? Una teoria medica che ribalta i concetti di causa ed effetto stravolgendo il lavoro di medici e farmacologi, oltre agli interessi delle Big Pharma può avere credito, anche se chi le propugna è un odioso filonazista? Ci siamo posti queste domande prima di pubblicare la lettera testimonianza di Davide Halevim sulla sua guarigione dal cancro con il metodo Hamer (e sulla tragedia della sua famiglia “uccisa” dalla chemioterapia). Halevim aveva letto un editoriale del Bollettino in cui accusavamo Hamer di antisemitismo e negazionismo. E ci aveva risposto, contestandoci, per dire “Attenzione, guardate che a volte non è tutto bianco e nero. Hamer è sì un orribile antisemita, ma lo ritengo geniale per il bene che mi ha fatto”. Per meglio capire come nasce questa polemica, e la chiara e inequivocabile posizione del Bollettino, vi rimandiamo all’editoriale del numero di Gennaio 2013. Tuttavia, pur capendo la delicatezza dell’argomento e il carico di dolore che si porta dietro, va detto forse che non tutte le polemiche vengono per nuocere. Come dice il vecchio adagio “se lo conosci lo eviti” (il metodo Hamer, ovviamente). Da oggi, quindi, chi legge il Bollettino saprà guardarsi da false speranze e illusioni salvifiche. E darsi invece il coraggio di affrontare anche il cammino più difficile nel nome della vita.

Abbiamo ricevuto diverse lettere indignate in risposta alla nostra scelta di pubblicare la testimonianza di Halevim.

Le trovate qui di seguito.

Luciano Bassani, Presidente AME Milano
Come Medico Presidente di AME Milano ma  specialmente come ebreo sono rimasto stupito della scandalosa  lettera scritta  dal Signor  Davide  Halevim in difesa del medico antisemita Hamer. Il signor Halevim nella sua lettera  sostiene che il Dott. Hamer, noto al mondo medico per le sue teorie sull’origine del cancro, non dovrebbe essere solo disprezzato per il suo feroce odio antiebraico e  per le sue affermazioni antisemite, che nel marzo 2007 gli sono costate l’avvio di  procedimenti giudiziari da parte della procura di Cottbus (Robbineck) per “incitamento all’odio razziale”, ma anche apprezzato  per la sua discutibile e obsoleta teoria medica che, secondo Halevim, attenuerebbe  la sua componente nazionalsocialista. Forse il Signor Halevim, certo non  esperto  di storia e di  medicina, non sa che fu  proprio per il loro delirio di onnipotenza che i medici tedeschi hanno scritto la più tremenda pagina della storia della medicina quando facevano i loro tragici esperimenti sugli ebrei e sugli zingari nei campi di sterminio della Germania nazista e che se anche da quelle atrocità fosse nata la più grande scoperta del secolo, le loro malefatte avrebbero fatto passare ben in second’ordine tutto il resto. Forse il Signor Halevim  non sa che a una  medicina accademica che talora affronta la malattia trattandola solo in modo sintomatico e in nome del profitto ne esiste un’altra, dotata di un esercito di  medici e paramedici che sacrificano la propria vita  per combattere le malattie qualunque esse siano  senza per questo incolpare gli ebrei  se talora alcune teorie sull’eziologia di queste (eziologia vuole dire causa della malattia) non sono state comprovate. Il fatto che il Signor Halevim sia guarito di un tumore alla prostata  ci rende tutti felici ma non è grazie al suo risultato, che tra l’altro contrasta con la morte di centinaia di persone  che si erano sottoposte al “metodo Hamer”, che si può convalidare una metodica alternativa alla medicina  che come altre di successo (vedi siero di Bonifacio o Di Bella) trovano la loro giustificazione in uno squilibrio del sistema nervoso e immunitario, fatto ben noto che non necessita di dogmi assoluti per avvalorarlo. Resta comunque  inaccettabile che sul mensile della comunità ebraica di Milano ci si sia permessi  di far apparire anche soltanto il nome di quel signore che non vorrei più nominare.

David Fargion, medico psicoterapeuta Vice Presidente AME Milano
Caro Direttore vorrei una lettera di scuse da parte del Bollettino della Comunità di Milano che si è permesso di divulgare, mettendola in grassetto, una lettera che è pericolosa per la salute dei pazienti affetti da cancro, che potrebbero essere indotti a seguire le farneticanti idee di un medico con un passato tragico, sotto l’aspetto professionale e morale. Il Bollettino è stato troppo superficiale nel pubblicare una lettera scritta in buonafede da persona non addetta ai lavori. Le faccio notare che la Comunità ha la possibilità di usare l’associazione medica ebraica per argomenti sulla salute, cosa che avrebbe evitato la pubblicazione di questo articolo.Le faccio notare che così come è inqualificabile difendere Mussolini specialmente al Binario 21, nel Giorno della Memoria, lo è altrettanto difendere l’antisemita Hamer nel numero dedicato al Giorno della Memoria facendo passare per genio un antisemita ciarlatano. La saluto e colgo l’occasione per esortare tutti ad avere fiducia nella medicina e nei loro medici diffidando dai ciarlatani sempre pronti ad approfittare della debolezza dei malati.

Associazione Medica Ebraica Italia

In riferimento alla lettera di Davide Halevim pubblicata sul numero di febbraio del Bollettino (Hamer, antisemita ma genio), e riguardante la miracolosa cura di tutte le malattie, compreso il cancro grazie alle scoperte della Nuova Medicina Germanica, l’Associazione Medica Ebraica Italiana ha chiesto al prof.  G. Parmiani, componente della commissione di bioetica, di controbattere alle inesatte e fuorvianti notizie contenute.
Ecco il testo della lettera

Se una cura ha dimostrato di essere utile (si dice da 30 anni!) senza che nessuno se ne sia accorto, o addirittura di guarire completamente dai tumori, è giusto che questa cura sia resa disponibile per tutti e che sia i medici oncologi sia i possibili pazienti ne vengano informati per evitare che questi ultimi diventino oggetto di una speculazione fatta in buona o cattiva fede. Ma se la terapia è efficace, deve soddisfare alle seguenti esigenze/regole della comunità scientifica e medica internazionale:

1. Conoscere qual è il principio attivo o comunque il meccanismo in base al quale la terapia può essere efficace; Davide Halevim dice: la soluzione del conflitto personale, e cioè?;

2. Indicare quanti sono i pazienti oncologici e portatori di quale tipo di tumore che hanno ricevuto la terapia in questione e in quale ospedale/istituzione/ studio medico e la percentuale di loro che hanno ottenuto un beneficio clinico misurato con oggettività secondo le note regole della scienza medica (ad es. tempo di sopravvivenza senza malattia, sopravvivenza globale, qualità di vita misurate con approcci statistici da molto tempo disponibili);

3. Indicare se ci sono state pubblicazioni di lavori clinico/scientifici su riviste, giornali, altri media (Internet) che hanno riportato i risultati di queste terapie.

In mancanza di queste condizioni e alla luce di molte esperienze passate di guaritori  inefficaci e imbroglioni, nessuna delle quali ha resistito all’analisi critica nel tempo, non è possibile accettare una nuova terapia come valida, pena la presa in giro di pazienti e dei loro cari. Sulla ignoranza e disonestà dei medici credo non sia possibile discutere in modo generico e qualunquista. Nella categoria ci possono essere episodi negativi ma i medici e (sottolineo) gli oncologi italiani si sono sempre distinti per il grande contributo scientifico e clinico riconosciuto a livello mondiale come elemento fondamentale per il progresso della scienza oncologica. Basta citare due ricercatori come Gianni Bonadonna e Umberto Veronesi che con le loro scoperte hanno salvato vite umane e alleviato il dolore di migliaia di pazienti. Nel corso della storia, la medicina, specie negli ultimi 50 anni, ha saputo aiutare coloro che soffrivano delle diverse malattie, ha prolungato la vita di migliaia di esseri umani migliorandone la qualità e tutto ciò è documentabile con facilità per i molti dati statistici a disposizione di chi vuole giudicare con  libertà di giudizio.

Prof. Giorgio Parmiani, Vice Direttore, Divisione di Oncologia Molecolare, Istituto Scientifico San Raffaele, Milano

Elio Vitale, Milano
Caro Direttore, sono spiacente di dover contraddire il Sig. Davide Halevim sull’identità del Dott. Hamer, che piuttosto che genio, definerei “povero mentecatto”. Infatti è stato condannato da tribunali tedeschi e francesi come “affetto da monomanie e grave perdita del senso della realtà”. Fra l’altro è considerato responsabile della morte di numerosi (si dice centinaia) di pazienti. Almeno questo è affermato su Wikipedia, che è considerato da tutti un sito serio e informato.

Arturo Calosso, Milano
Buon giorno, ho letto la lettera del sig. Halevim, rispetto il suo dolore e non entro nel merito del turbine di sentimenti che lo ha travolto nell’affrontare la sua situazione così grave. Contesto tuttavia le modalità che ha usato il Bollettino nel presentare questa lettera con titolo a caratteri super grassetto “Hamer, antisemita ma genio”. Vorrei ricordare che :

a) il “dott Hamer” ha sostenuto che i rabbini sanno come curare gli ebrei e che questi ultimi non si ammalano mentre (gli stessi rabbini) non curano i “gentili”

b) il “dott Hamer” è un negazionista conclamato

c) il “dott Hamer” pratica attività “professionali” al di fuori della medicina ufficiale consigliando trattamenti che portano alla non cura delle malattie arrivando ad esiti nefasti (ad es. la non cura delle metastasi!)

d) il “dott Hamer” afferma che le “multinazionali” farmaceutiche vogliono ostacolarlo perché ha scoperto la causa di tutte le malattie, dal raffreddore al cancro.

e) il Bollettino riferisce, tramite la lettera ed il suo titolone, senza vaglio critico che il Nobel della Levi Montalcini vale tanto quanto le ricerche del “dott Hamer”

Pertanto la mia contestazione è rivolta alla Direzione del Bollettino che trattando in modo acritico la lettera poteva ancora salvarsi, ma mettendo il titolo che ha presentato induce in errore chi legge e ancora più grave non svolge quel compito di “sentinella” nei confronti dei negazionisti e di individui che praticano attività pseudoscientifiche che possono portare lettori affetti da tumori a credere di poter guarire seguendo quelle linee di comportamento che portano direttamente alla morte.


Colette Shama, medico, Milano
Vorrei fare una riflessione in merito alla lettera del Signor Davide Halevim: “Hamer, antisemita ma genio”. Hamer potrà essere un genio, non so, non credo, non ho per ora abbastanza elementi per giudicarlo. Sicuramente è un antisemita e questo turba molto la mia sensibilità di donna, di ebrea, di medico e quindi, se anche fosse un genio non riuscirei ad apprezzarne le doti. Ho sempre cercato di svolgere la mia professione secondo scienza e coscienza e come me la maggioranza dei miei colleghi. L’asserzione del Signor Halevim “… sono morti a causa della chemioterapia e radioterapia (oltre all’ignoranza e alla disonestà intellettuale dei medici) che sono la causa principale del 90% dei decessi dopo circa 5 anni (dalle loro nefaste diagnosi)” mi offende profondamente e la trovo profondamente ingiusta e falsa. Il cancro è una malattia che purtroppo non è ancora stata sconfitta: di cancro si può guarire ma si può ancora morire. La scienza sta facendo progressi enormi in questo campo. I ricercatori, i medici e tutti coloro che dedicano la loro vita, la loro professionalità a questa causa meritano il nostro rispetto e la nostra gratitudine. Io non volevo parlare di me, ma sento che è importante farlo, che non sarebbe giusto non farlo. Anch’io sono malata di cancro, quindi, oltre a conoscere ed affrontare la malattia come medico la sto affrontando come paziente. Non so se guarirò, però so che se non avessi avuto al mio fianco medici meravigliosi, preparati, professionali, profondamente sensibili ed umani, oggi non sarei ancora qui a VIVERE ed a gioire delle cose belle che la vita mi offre. Medici che hanno saputo quando e come avvalersi della chirurgia, della chemioterapia, della radioterapia… e di tutte le tecniche più avanzate che la scienza ci sta mettendo a disposizione. Queste terapie  sono il frutto di anni di lavoro e sacrificio di medici e ricercatori che fanno della loro vita una missione e non lo fanno certo a fine di lucro. È merito loro e del loro amore per il progresso e la scienza che oggi molte malattie sono scomparse ed altre si possono curare. Ed è per questo che non posso permettere che frasi come quelle pronunciate dal Signor Halevim passino sotto silenzio. È ingiusto e pericoloso far credere che la chemio sia inutile e dannosa. La “chemio” è un viaggio molto difficile da affrontare (per me era “l’urlo di Munch”) e va affrontato con coraggio, forza, credendoci… è un viaggio durissimo e se si inizia credendo che sia inutile e dannoso è molto facile abbandonarlo.
In questi anni ho spesso pensato che  “è più facile morire che vivere”. Vivere richiede forza, tanta forza e tanto amore per la vita… e chi non ha l’energia per vivere può accogliere frasi come “la chemio è inutile e dannosa” come un alibi per lasciarsi morire e non affrontare il viaggio difficile e irto di pericoli, incognite, difficoltà che però può forse permetterci di godere del sorriso di un bambino, di una giornata di sole o di un tramonto.

Giorgio Alcalay, Milano
Gentile Direttore,  ho letto con un certo sconcerto la lettera del sig. Davide Halevim (Hamer, antisemita ma genio). Non posso che attribuire ad una svista della Redazione non tanto la pubblicazione, quanto la mancanza di una vostra immediata replica, data la pericolosità della diffusione del “pensiero medico” di Ryke Geerd Hamer. In epoca di Internet è facile documentarsi su detto medico tedesco. Voglio solo ricordare  che da circa 30 anni è stato sospeso dalla pratica medica perché affetto da  “da monomanie e grave perdita del senso della realtà”. Secondo varie fonti sarebbero diverse centinaia i decessi attribuiti all’applicazione dell’approccio Hamer nella cura dei tumori. Per tali motivi è stato arrestato e condannato in Germania, Austria, Belgio, Spagna e  Francia dove è stato incarcerato fra il 2004 e il 2006 per cattiva pratica medica ed esercizio abusivo della professione medica. Per completare il quadro del personaggio faccio presente che Hamer ha in corso anche un procedimento di odio razziale da parte di un tribunale tedesco.

Ecco la lettera di Davide Halevim che ha suscitato le reazioni dei nostri lettori:

Caro Direttore, ho letto il suo editoriale sul Bollettino di Gennaio, le segnalo un sito complottista e antisemita: www.stampalibera.com. Devo però farle un appunto riguardo la Nuova Medicina di Hamer.

Non c’è dubbio che Hamer sia antisemita, ma come medico e scienziato è sicuramente un genio, visto che ha scoperto da oltre 30 anni la causa e il senso biologico di tutte le malattie, dal raffreddore al tumore: la più grossa rivoluzione epocale della storia umana, ovviamente invisa e ostacolata da Big Pharma per ovvi motivi economici…

La verifica? Me stesso! (oltre a tantissime persone che ho conosciuto e che sono guarite grazie alle sue scoperte). I cosiddetti “luminari” della Medicina Ufficiale invece mi avevano diagnosticato un tumore alla prostata che, dopo avere superato il mio conflitto grazie alla Nuova Medicina di Hamer, ora non ho più. I miei genitori e mia sorella sono morti a causa della chemioterapia e radioterapia (oltre all’ignoranza e alla disonestà intellettuale dei medici) che sono la causa principale del 90% dei decessi dopo circa 5 anni (dalle loro nefaste diagnosi). Peraltro se Einstein fosse stato per esempio, un assassino, chi avrebbe potuto per questo motivo negare le sue scoperte sulla teoria della relatività e, quindi, negare il suo genio?

Quindi è doveroso ed onesto saper scindere il genio di Hamer come scienziato dal suo delirio antisemita.

Segnalo che per i “luminari” della Medicina Ufficiale sono un miracolato, ma gli ignoranti come sempre non sanno cos’altro rispondere davanti ad una guarigione come la mia, gridando al miracolo o affermando che hanno sbagliato diagnosi, visto che brancolano nel buio da sempre. Segnalo altresì che Hamer non ha scoperto l’immortalità, ma il motivo per cui ci si ammala. Quindi, per guarire definitivamente, bisogna ovviamente riuscire a risolvere il proprio conflitto, anche con l’aiuto di psicoterapeuti hameriani. Per chi volesse saperne di più consiglio il libro Grazie Dott. Hamer, di Claudio Trupiano, Macro Edizioni, di più facile comprensione rispetto ai testi più complicati di Hamer. Infine, se Rita Levi Montalcini ha ricevuto il Premio Nobel per la Medicina per la sua scoperta sull’identificazione del fattore di accrescimento della fibra nervosa, quanti ne dovrebbe ricevere Hamer per aver scoperto l’origine di tutte le malattie? Non sarebbero mai troppi…

Con simpatia

Davide Halevim, Milano