Tornano gli stereotipi antisemiti. Una mostra per denunciarli

Eventi

Da un’idea di Ugo Volli
A cura di Niram Ferretti, David Piazza, Davide Romano

La mostra “Stigmi” composta da dodici pannelli più uno introduttivo sarà esposta domenica 28 gennaio al Teatro Franco Parenti.

Nasce da un’idea di Ugo Volli e ha lo scopo, dichiarato esplicitamente nel titolo, di evidenziare attraverso dichiarazioni verbali o scritte, da parte di attori diversi del discorso pubblico: scrittori,  giornalisti, accademici e religiosi, il riattivarsi di alcuni dei più consolidati stereotipi antisemiti.

L’occasione del loro riattivarsi a cascata è stato determinato dall’operazione militare israeliana a Gaza, a seguito dell’eccidio perpetrato in Israele da Hamas il 7 ottobre scorso.

Abbiamo voluto soprattutto identificare due categorie rubricate sotto i titoli, “lobby ebraica” e “violenza e sangue” atte a rappresentare  l’ebreo come attore politico occulto dotato di enorme potere, e quello dell’ebreo vendicativo e assetato di sangue.

Si tratta di fantasmi perenni, di veri e propri archetipi che infestano l’inconscio culturale collettivo e la cui costante presenza non deve mai essere sottostimata.

Introduzione

L’antisemitismo, termine coniato a fine Ottocento per definire l’avversione per gli ebrei, e dunque meglio sarebbe parlare di antiebraismo, è costituito da una serie di strati, come una concrezione geologica.

Questi strati sono formati da vari tipi o paradigmi negativi che, nei secoli, hanno dato vita a una vera e propria demonologia.

Dall’accusa di deicidio, si è giunti a quella di genocidio, a prova che il paradigma degli ebrei violenti e sanguinari sia il più inscalfibile insieme a quello del potere ebraico, esteso e ramificato, e in grado di condizionare il mondo.

L’attuale operazione militare di Israele a Gaza, come conseguenza dell’eccidio perpetrato da Hamas il 7 ottobre nel sud del paese, ha generato il più cospicuo rigurgito di antisemitismo dalla Seconda guerra mondiale ad oggi.

Da parte ebraica soprattutto ci si sarebbe aspettati una solidarietà non solo effimera ma protratta. Al contrario, ciò che è avvenuto appena Israele ha iniziato a reagire ha causato sconcerto e amarezza e la consapevolezza di quanto l’odio per gli ebrei sia ancora fortemente radicato.

Alla luce di questo drammatico contesto abbiamo voluto raccogliere alcuni campioni di affermazioni recenti e meno recenti fatte da vari attori presenti nel discorso pubblico, corredate da immagini che ci mostrano la perenne vitalità nefasta dei paradigmi negativi sugli ebrei.

Uno spazio democratico maturo non può esimersi dal denunciarne la circolazione mostrando con tutti gli strumenti a disposizione come essi siano fondati sull’ignoranza e su leggende e quanto sia necessario decostruirne i fondamenti.

 

La lobby ebraica

 

 

“L’America e l’Europa, l’una soggiogata dalla lobby ebraica, l’altra dal senso di colpa per l’Olocausto”

Francesca Albanese, relatrice speciale del Consiglio per i diritti umani dell’ONU – 3/8/2014

 

“Dobbiamo chiederci se le politiche americane saranno sempre così condizionate dalle lobby ebraiche”

Elena Basile, diplomatica, Otto e mezzo, 13/10/2023

 

“La lobby israeliana dei massacratori dei bambini palestinesi si sta mobilitando contro di me spaventosa come la minaccia del solletico mentre prendo il sole sul lettino con le braccia penzoloni.”

Alessandro Orsini, sociologo, Pagina Facebook, 31/12/2023

 

“Gli ebrei stirpe dominante, gli altri sotto, la democrazia è impossibile.”

Dario Fabbri, Limes 10/10/2018

 

“Dietro Israele ci sono gli Stati Uniti o dietro gli Stati Uniti c’è Israele?”

Beppe Grillo, blog, 8/2006

 

Sangue e vendetta

“Non c’è alcuna parola di Dio nell’Antico Testamento che dopo la morte e resurrezione di Gesù, possa legittimare un recupero violento o un’espansione militare del cosiddetto ‘paese biblico’.”

Johan Bonny, Vescovo di Anversa, lettera aperta sul sito ufficiale della Chiesa belga, 9/11/2023

 

“La violenza non può mai trovare giustificazione. Però non si può far impazzire un popolo, opprimendolo per 80 anni, cacciandolo dalle proprie case, uccidendo i bambini.”

Alberto Maggi, biblista e frate del convento dei Servi di Maria, Il Resto del Carlino, 10/11/2023

 

“È Netanyahu il colpevole del boom di antisemitismo, non Hamas.”

Marco Travaglio, Direttore del Fatto Quotidiano, durante la trasmissione Di martedì, 9/1/2024

 

 

“Un cecchino abbatte una donna palestinese mentre tiene per mano un bambino che sventola un fazzoletto bianco, alla testa di un gruppo di civili durante una delle evacuazioni da Gaza Nord.”

Daniele Raineri, “Quei cecchini che sparano sulle bandiere bianche”, La Repubblica, 9/1/2023

 

“Davide, oggi, è Golia, ma un Golia che ha smesso di caricarsi pesanti e infine inutili armi di bronzo. Quel biondo Davide di un tempo sorvola in elicottero i territori palestinesi occupati e spara missili contro bersagli inermi.”

Jose Saramago, Premio Nobel per la letteratura 1998, Dalle pietre di Davide ai carri armati di Golia, “El Pais”, 21/4/2002

 

 

“Se c’è una cosa di cui si sente la mancanza nell’ebraismo, è proprio questo: un mea culpa nei confronti di popolazioni e individui che hanno dovuto pagare il prezzo del sangue.”

Barbara Spinelli, giornalista,  “Quel mea culpa che manca nell’ebraismo”, 28/10/2001