La giornalista Marina Gersony alla scuola milanese Bes per il giorno della memoria

La scuola milanese BES celebra il Giorno della memoria

Eventi

di Redazione
Cosa significa il Giorno della Memoria per dei ragazzi? Dove ne hanno sentito parlare per la prima volta? E soprattutto, oltre che sui media, ne hanno mai sentito parlare in casa?

È stata una mattinata intensa e ricca di contenuti quella che si è svolta oggi, martedì 24 gennaio, presso la Bilingual European School (BES), una Scuola Paritaria Primaria e Secondaria di Primo Grado, situata nel quartiere di Niguarda, a Milano, dove si insegna in italiano e inglese e i bambini e ragazzi diventano rapidamente bilingui.

Marina Gersony ha incontrato gli studenti della Middle School – cinque classi medie, due prime, due seconde, una terza, dagli 11 ai 14 anni – celebrando con documenti inediti, racconti personali e video-interviste la Giornata della Memoria.

Dopo aver ascoltato con estrema attenzione le storie fortunate, casuali, rocambolesche, inverosimili eppure reali dei sopravvissuti della Shoah, raccolte nell’ultimo numero del Bollettino (“Siamo vivi“), i ragazzi hanno appreso con vivo interesse l’uscita del libro “Salvarsi” di Liliana Picciotto e la notizia della nomina di Liliana Segre a Senatore a Vita.

Applauditissimi i filmati con le testimonianze preziose della pianista Alice Herz-Sommer, della sopravvissuta Vera Friedländer e di alcuni ex Bambini di Teheran. In seguito è iniziata la parte più vivace e partecipata della mattinata. Gli studenti, molto preparati sul periodo storico della Seconda Guerra Mondiale nonostante la giovanissima età, hanno raccontato le storie che hanno sentito narrare nelle loro famiglie cattoliche, ebraiche, miste e laiche: nonni o bisnonni cristiani che hanno salvato degli ebrei dai nazisti; parenti ebrei morti nei Lager o miracolosamente sopravvissuti; zii partigiani che hanno rischiato la vita per salvare vite in pericolo e altri ancora che, in quanto appartenenti a famiglie miste, hanno dovuto affrontare situazioni ambigue, umilianti, rischiose o finite in modo drammatico.

La mattinata si è conclusa con una considerazione molto importante sulla Memoria da parte dei ragazzi, i quali hanno spiegato che ricordare deve essere un atto quotidiano e concreto, non limitato a un solo giorno dell’anno. Una Memoria Attiva e Universale nel rispetto dell’Altro per un’umanità più evoluta e giusta in un momento storico, come quello che stiamo attraversando, non propriamente roseo. Un pensiero è andato infine alle diaspore, alle ingiustizie, agli olocausti che ancora oggi affliggono milioni di persone in tutto il mondo.