Il cantiere del Memoriale della Shoah alla Stazione Centrale di Milano [foto Ester Moscati]

Inaugurato l’Auditorium del Memoriale della Shoah

Eventi

di Roberto Zadik

Grande partecipazione, sala piena e tante personalità di spicco della scena politica e del mondo della cultura e dello spettacolo, lunedi sera per l’inaugurazione dell’Auditorium del Memoriale della Shoah dedicato alla memoria dei genitori di Gabriele Nissim, presidente della Fondazione Gariwo. Lo spazio, che accoglie 200 posti, verrà destinato a conferenze e convegni storico-culturali.

Presenti alla serata, condotta dal giornalista del Corriere della Sera Antonio Ferrari, diverse autorità politiche come il Ministro per l’Integrazione, Cecile Kyenge, il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, l’assessore Filippo Del Corno e il Presidente del Consiglio Provinciale Bruno Dapei. Fra le personalità del mondo ebraico, Roberto Jarach, vice presidente del Memoriale e i consiglieri Ucei Milo Hasbani e Sara Modena e per la comunità milanese, il Presidente Walker Meghnagi, il vicepresidente Daniele Cohen e la storica del Cdec Liliana Picciotto Fargion.

Al centro dell’incontro i discorsi del Ministro Kyenge, del vicepresidente della Fondazione Memoriale, Jarach e di Gabriele Nissim. “In un luogo che ci ricorda momenti tristi – ha sottolineato il Ministro, visibilmente emozionata – è molto bello vedere così tante persone e per questo bisogna impegnarsi a non dimenticare, rivivendo quei momenti e facendo un grande lavoro interiore e pensando che poteva succedere a ognuno di noi. Che quei morti non sono diversi da noi e che dall’esterno,possiamo fare le leggi mentre immedesimandoci possiamo capire davvero. Ci vuole una politica che metta al centro le diversità, come ricchezza da lasciare ai nostri figli”. Un discorso, questo, molto applaudito dai presenti all’Auditorium, fra cui celebrità come l’oncologo Umberto Veronesi e il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.

Roberto Jarach ha spiegato la funzione formativa per i giovani dell’Auditorium, ringraziando i genitori di Gabriele Nissim Joseph e Jeanne e i figli Gabriele e Marina per l’impegno profuso nel Giardino dei Giusti. “Il fatto che Gariwo abbia voluto aprire proprio al Memoriale le attività della settimana del ricordo, che culminerà col Giorno della Memoria il 27 Gennaio – ha dichiarato – vuole segnare lo stretto legame tra il passato e l’importanza di mantenersi vigili nel presente, riconoscendo i meriti di chi, anche ai giorni nostri, si prodiga contro l’intolleranza e la sopraffazione”.

Gabriele Nissim ha poi ricordato che nel nostro Paese, nonostante vi siano episodi di negazionismo e di antisemitismo, si lavora molto sulla memoria, e che bisogna trasmettere questo patrimonio alle giovani generazioni. “Quando crescono i segnali di intolleranza e antisemitismo diventa ancora più urgente – ha dichiarato – coinvolgere i giovani nella riflessione sui crimini del passato contro il negazionismo. Ma è importante farlo in modo nuovo attraverso esempi positivi che ci spingono a impegnarci con tutte le forze per la prevenzione dei genocidi. Un modo di fare memoria che ci permetta di costruire un futuro libero da guerre e persecuzioni. Ogni uomo nel suo piccolo ha sempre la possibilità di fare qualcosa”. A questo scopo, ha fatto sapere Nissim, “ho scritto una lettera a Papa Francesco affinchè nel suo Angelus del prossimo 6 marzo ricordi, oltre ai Santi, anche i Giusti”.

Di questo argomento, i Giusti, si è parlato nello spettacolo “Il memorioso”, un monologo messo in scena dall’attore Massimiliano Speziani, tratto dai libri di Gabriele Nissim “Il tribunale del Bene” e “La bontà insensata” e ispirato alla figura di Moshè Bejski, ideatore e presidente della Commissione dei Giusti a Yad Vashem.

Recitando tutto a memoria senza leggere nulla, l’attore ha intrattenuto il pubblico per circa un’ora e mezza.  “Bisogna trattenere la memoria del Bene, il Bene non va a male e non cade in prescrizione”, ha dichiarato, sottolineando come sia necessario rimettersi sempre in discussione e chiedersi chi sono stati i Giusti e quale ruolo hanno avuto nella storia e nel salvataggio di tanti ebrei dalle persecuzioni nazifasciste nei vari contesti europei. Continuando con vari esempi e qualche battuta, Speziani ha tracciato la mappa dei vari Paesi europei, fra il serio e lo scherzoso, citando vari esempi di Giusti, ricordati con un albero nel Giardino dei Giusti, e snocciolando cifre e numeri.
“Ci sono stati 476 giusti in Germania, 3158 in Francia e 475 in Italia e sono state quelle persone che hanno ascoltato il soffio del Bene, che inducono a sperare – ha continuato -. Ci sono stati tanti tipi di Giusti. Gli inascoltati, come Armin Weger che scrisse una lettera a Hitler e fu arrestato, oppure tanti altri che fecero del bene e finirono senza lavoro, morendo in solitudine”. E’ il caso di Paul Gruninger, uno dei 45 giusti svizzeri che lasciò passare i tanti profughi ebrei che cercavano la salvezza nonostante il suo Paese, pur neutrale, poneva tante restrizioni e limiti e ne rimandò indietro parecchi che poi vennero deportati. Lo stesso fece Aristide De Souza, Console del Portogallo a Bordeaux, che rilasciò visti e permessi a tutti quelli che scappavano passando la frontiera. Ma ci fu anche Dimiter Perscev, vicepresidente del Governo Bulgaro, che da sostenitore di Hitler, salvò tanti ebrei revocando all’ultimo momento le deportazioni verso i lager. Anche lui venne destituito e morì in solitudine.

“Ci sono stati tanti Giusti, molti di loro non si conoscono ancora – ha concluso, nell’entusiasmo del pubblico -. Ci vorrebbe un’enciclopedia per riunirli tutti”.

Gli altri eventi promossi daGariwo il Giardino dei Giusti
Dal 21 al 24  gennaio il Giardino dei Giusti al Monte Stella di Milano sarà oggetto di visite guidate per accompagnare le scuole milanesi alla scoperta di un luogo simbolico della città dedicato ai Giusti. Gli incontri, durante i quali ciascuna classe presenta una figura esemplare scelta tra quelle onorate al Monte Stella, rientrano nel progetto didattico di Gariwo “Adotta un Giusto” e rappresentano una tappa del percorso di approfondimento sulla “memoria del Bene” che culminerà nella cerimonia di dedica dei nuovi alberi il prossimo 6 marzo, Giornata europea dei Giusti. L’obiettivo dell’iniziativa è stimolare tra i più giovani la riflessione sulla responsabilità personale, anche attraverso l’esperienza “fisica” dell’incontro con gli alberi e i cippi dedicati ai Giusti nel Giardino, concepito – e in via di riqualificazione in vista di Expo 2015 – come spazio di dialogo, incontro e partecipazione attiva.

Inoltre, al nelson Mandela Forum di Firenze, il 27 gennaio alle ore 9.00, Gabriele Nissim concluderà il meeting organizzato dalla Regione Toscana in collaborazione con Gariwo, la foresta dei Giusti e la Fondazione Museo della Deportazione di Prato raccontando storie di donne e uomini Giusti. Migliaia di studenti incontrano i sopravvissuti alla Shoah e la testimone del genocidio cambogiano Claire Ly, onorata al Giardino dei Giusti di Milano per il suo impegno a favore della memoria. Portano il loro saluto il sindaco del Comune di Firenze Matteo Renzi, il presidente dell’Unione Province Italiane Andrea Pieroni e il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi.