A Sotheby’s a dicembre un’asta di giudaica senza precedenti

Arte

di Michael Soncin
All’asta da Sotheby’s la più importante collezione di articoli di giudaica mai apparsa sul mercato nell’ultimo decennio, assieme ai migliori tessuti, sempre della tradizione ebraica, questi mai apparsi per la loro unicità.

Come riporta la famosa casa d’aste, per la prima volta ci troviamo di fronte ad una vendita di giudaica esclusiva per l’ampiezza, la completezza dal punto di vista temporale, geografico e stilistico. Una collezione enciclopedica per conoscere l’arte e le tradizioni della cultura ebraica.

 

L’asta intitolata The Halpern Judaica Collection: Tradition and Treasure, prende il nome del suo possessore, Abraham Halpern, il cui entusiasmo per la materia è stato ricordato da intere generazioni di studiosi e collezionisti. Halpern nel corso degli anni ha prestato generosamente i suoi oggetti in molte mostre come la mostra Sephardic Journey, o Ashkenaz: The German Jewish Heritage, al Yeshiva University Museum di New York.

Una storia di collezionismo durata quasi 50 anni, iniziata da Halpern durante gli anni ’70, dove tra i tanti pezzi assorbì quanto rimasto dalle collezioni Davidowitz, Zagayski, Jacob Michael e Sassoon. Ebbe anche stretti rapporti con Jay Weinstein, storico specialista dei manufatti del mondo ebraico presso Sotheby’s, autore dell’interessante volume A Collector’s Guide to Judaica, pubblicato nel 1985 in cui appaiono diversi suoi oggetti. Un interesse che lo affascinò per tutta la sua vita, fino alla fine, una passione che condivise anche con i suoi nipoti e pronipoti.

La collezione Halpern sarà battuta all’asta in due momenti distinti: la I parte sarà dal vivo, giovedì 15 dicembre, la II sarà online, martedì 20 dicembre.

Nella prima parte ci sono pezzi pregiati di provenienza italiana, come un Tallit Katan in seta blu, del XVIII secolo, decorato con preziosi ricami o una ketubah dai colori vivaci, commissionata per un matrimonio nel 1772 a Casale Monferrato. Ma l’interesse per la giudaica di Halpern, come testimoniano i numerosi manufatti presenti, si spostava anche fuori Europa, dal Nordafrica e dal Vicino Oriente.

La parte seconda include invece pezzi meno costosi, prova dell’incredibile varietà delle collezioni di Halpern: da una dozzina di candelabri per Hanukkah, ai contenitori per spezie, fino ad amuleti, costumi ebraici di varie tradizioni, oltre ad un gruppo di libri rari stampati, e dei manoscritti.

Fonte foto: Sotheby’s