Emergenza Ucraina: la Comunità ebraica accoglie le prime famiglie

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In un clima di grande partecipazione emotiva sono arrivate lunedì 4 aprile a Milano le prime due famiglie provenienti dall’Ucraina ospitate in un loft generosamente messo a disposizione da un membro della Comunità ebraica di Milano.

Un incontro emozionante, quello delle famiglie con i rappresentanti della Comunità che si sono occupati alacremente di arredare e predisporre al meglio il loft che era vuoto; in pochi giorni il loft è stato arredato e corredato, grazie alla generosità di tanti correligionari e no, al passaparola e agli appelli sulla pagina Facebook “Mercatino comunitario”, e ha preso forma riempiendosi di mobili, casalinghi, stoviglie, biancheria per la casa, giocattoli e tutto ciò che era necessario per le famiglie in arrivo.

Il lavoro è stato coordinato da Milo Hasbani, nominato responsabile dell’emergenza profughi per la comunità durante la riunione del 14 marzo con i rappresentanti di tutti gli enti ebraici. A lui si sono uniti, in un febbrile lavoro Pia e Andrea Jarach, Daniele Misrachi, Rosanna Bauer, Alberto Biazzi, Timna Colombo e Roberto Jarach.

Sulla porta del loft, in bella vista, splende ora il disegno con le tre bandiere di Italia, Ucraina e Israele, disegnate dalla piccola Sofia, figlia dei proprietari dell’immobile.

“In uno dei locali staranno una ragazza che a Odessa studiava alla Ort, con la madre e un’amica che le ha portate in Italia, e in un secondo una famiglia di quattro persone composta da mamma, nonna e due gemelline di 11 mesi, mentre è ancora disponibile uno spazio più piccolo per un altro nucleo familiare – spiega a Mosaico Milo Hasbani – Alcune famiglie della comunità ebraica di Milano avevano dato la loro disponibilità, accogliendo nelle scorse settimane altre persone.

Il progetto Emergenza Ucrania è partito da un progetto dell’Ucei che con la Presidente Noemi Di Segni ha costituito una Task Force di cui fa parte Milo Hasbani, Vice Presidente e responsabile dell’accoglienza emigrati.

“L’Unione ha fatto un elenco dettagliato di tutti gli immobili messi a disposizione dalle diverse città, così come della disponibilità ad accogliere in casa – continua Hasbani -. Una famiglia di 5 persone è stata accolta a San Felice e i figli di 12 e 7 anni stanno già frequentando la scuola. Altre comunità come Bologna, Firenze, Torino, Roma, Genova, Trieste hanno già ospitato delle famiglie segnalate da associazioni ebraiche e no. La solidarietà delle comunità ebraiche è davvero grande”.