Parole di Torah

Ebreo in preghiera in un dipinto di Marc Chagall

La Tefillà (preghiera): il potere della parola connessa all’anima

Parole di Torah

di Daniele Cohenca
Perché la nostra preghiera sia sincera, è dunque necessario connettere le parole che noi diciamo al nostro cuore ed alla nostra anima, quindi recitarle come se venissero dal profondo essere che è in noi; in questo modo non ci sarà mai una Tefillà uguale all’altra, né le Benedizioni di tutti i giorni saranno ripetitive, né – infine – la Tefillà sarà per noi un peso.

Oggetti di preghiera ebraica (Foto Adobestock)

Rav Kook: la preghiera serve per cambiare il proprio atteggiamento nei confronti di Dio

Parole di Torah

di Daniele Cohenca
Secondo il Maestro, la preghiera ideale non è quella che si attende una reazione immediata, ma quella che coinvolge la persona in maniera attiva affinché si adoperi perché i suoi desideri ed i suoi obiettivi si possano realizzare. Per arrivare a questo livello è necessario elevare sé stessi verso un valore più profondo della forza della preghiera e cercare di mettere in campo le proprie energie per raggiungere il grado più elevato di comprensione di ciò che realmente è la preghiera: la preghiera cambia la persona.

Celebrazioni di Yom Kippur (dipinto di Maurycy Gotliebb)

Una storia di vera bontà per celebrare Yom Kippur

Parole di Torah

a cura dell’Ufficio Rabbinico
Questa storia dell’Alter Rebbe che si svolge a Yom Kippur dimostra che  la vera bontà non si manifesta in un tripudio di gloria, ma spesso comporta un coinvolgimento per nulla manifesto, per esempio prendendosi cura di persone bisognose in modo invisibile.

Un rabbino nel suo styudio. Perdonare se stessi è importante per perdonare gli altri

Per fare Teshuvà, bisogna sapere perdonare se stessi

Parole di Torah

di Daniele Cohenca
Questo cammino richiede una grande presa di coscienza, come visto, ma anche una grande consapevolezza e conoscenza di sé stessi; possiamo mentire a chiunque, nasconderci e mascherarci: non possiamo mentire o nasconderci a noi stessi, né a Dio.

La teshuvà a Rosha Hashanà. Disegno di Emanuele Luzzati

La Teshuvà è crescita individuale e ritorno a noi stessi, secondo Rav Kook

Parole di Torah

di Daniele Cohenca
Nel pensiero del maestro, la Teshuvà, il ritorno, è possibile solamente attraverso una crescita individuale. L’obiettivo è posizionare e sfruttare correttamente tutte le nostre facoltà ed i nostri poteri, nonché il nostro talento e le nostre ambizioni, senza farci confondere da elementi esterni erroneamente definiti come “naturali”, ossia inevitabili, imprescindibili.

Muro del Pianto, rimasto dalla distruzione del Tempi di Gerusalemme

Devar Torà / I cattivi pensieri

Parole di Torah

di Ufficio Rabbinico di Milano
Nel 17 di Tamuz avvennero 5 cose: vennero spezzate le Tavole della Legge, cessò il sacrificio quotidiano nel Primo Santuario, fu fatta una breccia nelle mura di Yerushalaìm nel periodo del Secondo Santuario, il malvagio Apostemos bruciò la Torà e pose un’immagine nel Santuario.

La meghillat Ester di Purim

Le mitzvot di Purim e le regole per una festa in sicurezza

Parole di Torah

Per la pandemia, Si potrà accedere ai Battè Knesset per sentire la lettura della Meghillà solo su prenotazione fino a esaurimento posti della capienza di ogni sinagoga, e per permettere al maggior numero di persone di assistere si potranno organizzare più minianim. Qui tutte le regole.