Ebraismo

Rosh Hashanà e la via del ritorno

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Dopo il peccato del primo uomo, Dio gli chiede: “Dove sei?”. Ovviamente Dio sa benissimo dove fisicamente l’uomo si trovi ma vuole fargli capire che si è spiritualmente allontanato da Lui e chiedergli di tornare, di fare teshuvà.

Le parole del Rav, la Comunità che tutti vogliamo

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In un mondo dove quasi tutti pretendono di improvvisarsi qualcosa che non sono (e che non possono essere), incontrare qualcuno che esprime opinioni fondate è un’emozione sempre più rara. In un pianeta, come quello dove abitiamo, dove i tromboni hanno sempre fiato da sprecare, non facciamo mai abbastanza sforzi per ascoltare chi parla a bassa voce. Si potrà o meno concordare di caso in caso con quanto dice, ma il rav Alfonso Arbib, il rabbino capo di Milano, appartiene certamente a quella rara categoria di persone che non ci assordano di parole pronunciate a sproposito. Non alza la voce, non sgomita per apparire, non si sente in dovere di dare pareri irrevocabili su tutto e tutti. Parla poco, agli occhi di qualcuno corre il rischio di sembrare quasi timido. Eppure in due recenti occasioni ha messo giù concetti solidi come le pietre angolari necessarie a sostenere le grandi costruzioni.
E proprio per queste ragioni i suoi interventi devono essere considerati con la massima attenzione.

Crescere da ebrei

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C’è davvero una ricetta ebraica per il problema dell’educazione? Evidentemente c’è e le testimonianze che la nostra cultura millenaria ci offre incessantemente non sono ferme agli antichi testi ereditati dai nostri padri. Proteggere le nuove generazioni e aiutarle a crescere in una maniera equilibrata costituisce una sfida fondamentale e inevitabile per qualunque cultura umana. E’ tanto vero che là dove si fanno più vaghe le idee su cosa abbiamo da trasmettere ai nostri figli e là dove prendono piede le confusioni di ruoli di ogni genere, le società finiscono per esprimere tassi di natalità particolarmente bassi. Questo è quanto avviene, per esempio, nell’Italia contemporanea che abitiamo e di cui facciamo parte: una società che esprime uno dei tassi di natalità più bassi fra quelli mai effettivamente registrati in una cultura umana.

Pensieri per Reizi

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avete visto quanta gente vi vuole bene? Le malheur de votre fille, come diceva Malherbe quattro secoli fa, il lutto di vostra figlia è stato anche il nostro lutto, tutti abbiamo pregato e sperato e alla fine abbiamo pianto con voi, come piangevano senza freni quei rabbini austeri che di solito parlano in yiddish, ma l’altro giorno