Cultura e Società

La Shoah secondo George Tabori

Spettacolo

Al Teatro Leonardo in scena il magnifico e inquietante Mein Kampf. Scritto nel 1987 dal drammaturgo ebreo ungherese George Tabori, questo testo fortemente “alternativo” rispetto alla nota letteratura della Shoah, debuttò al Burghtheater di Vienna con l’impeto di una provocazione rivolta al pubblico austriaco, divenendo in seguito il dramma più noto e rappresentato di Tabori, allestito in Italia nel 1992 con la regia dell’autore stesso.

Presentata in questi giorni come cornice alle celebrazioni della Giornata della Memoria, l’opera si lega al tema dello sterminio nazista in un contesto incousueto.

Un delitto letterario

Libri

Dell’autrice di questo libro sono già stati tradotti in italiano due gialli di ambientazione israeliana contemporanea, uno dal titolo Omicidio nel kibbutz e alcuni anni prima Delitto in una mattina di sabato. Il fascino di questi libri è duplice. Da una parte una storia poliziesca ben congegnata, con tutti gli sviluppi e i ripensamenti del caso, dall’altra una ambientazione unica e molto particolare: il secondo dei libri citati prima ha infatti come luogo del “delitto” un congresso di psicoanalisti a Gerusalemme. E lo stesso vale per questo libro, ambientato nel Dipartimento di Letteratura dell’Università di Gerusalemme, in cui B. Gur è stata anche docente.

Un genocidio in eredità

Spettacolo

le opere di Raphael De Vittori Reizel. Raccontare l’inferno della Shoah non è mai stato semplice, nonostante le testimonianze dei sopravvissuti e il lavoro di ricerca degli storici, la realtà di questo incomprensibile evento è spaventosa e inspiegabile a tal punto che la parola non può essere sufficiente a descriverne l’atrocità.

Con le radici in cielo

Libri

un mondo ebraico immobile e fermo nelle sue tradizioni, com’era forse a metà dell’Ottocento. L’ebraismo del primo terzo del Novecento fu percorso da spinte di cambiamento, tensioni politiche (verso il sionismo ma anche verso altre utopie più generali, come il comunismo), cambiamenti di modelli e di atteggiamenti che erodevano anche la continuità della vita quotidiana e delle relazioni familiari. Uno spaccato di tale subbuglio è l’oggetto del bel romanzo di Saul Israel appena pubblicato da Marietti: Con le radici in cielo.

I segreti del cuore

Libri

Le ragazze e i ragazzi che vivono in Israele sognano forse cose diverse? E, una volta superato l’imbarazzo, in quale lingua dicono «mi piaci» o «ti amo?»” (Sarah Kaminski)
 
L’esperimento sui sentimenti multiculturali della collana di Sonda, Ragazze come te, si allarga aprendo i suoi orizzonti ad un paese come Israele. 
Nava Semel, autrice israeliana, specializzata in narrativa per ragazze, fa scoprire alle giovani lettrici che i sentimenti, quelli veri, che animano la vita delle adolescenti di tutto il mondo, sono gli stessi in qualunque paese, solo che possono assumere significati diversi a seconda dell’ambiente e della cultura in cui si sviluppano. 

Un’importante retrospettiva di Mark Rothko

Spettacolo

nasce nel 1903 a Dvinsk, una cittadina dell’Impero zarista. Il padre Jacob, farmacista e intellettuale, trasmette ai figli un’educazione più secolare e politica che religiosa ma, a seguito dei violenti pogrom sovietici, si riconverte all’ebraismo ortodosso ed introduce il figlio Marcus, di cinque anni, allo studio del Talmud.

Sebbene Dvinsk sembra non sia stata scenario diretto di esecuzioni di massa, la violenta repressione dei cosacchi verso la popolazione ebraica rimane fissa nella sua memoria di artista, ed alcuni critici interpretano le forme rettangolari, tipiche della sua pittura, come una rappresentazione delle buche in cui spesso venivano arsi gli ebrei assassinati.

Quale storiografia

Opinioni


Il 26 novembre scorso a Oxford su invito della Oxford union, club universitario studentesco, David Irving, noto storico negazionista e Nick Griffin, leader del British National Party, sono stati invitati a parlare intorno alla libertà di parola. Si sono verificate proteste prima e durante la conferenza da parte di gruppi di studenti ebrei ed islamici che hanno ritardato l’inizio della conferenza, ma non hanno impedito lo svolgimento.
Molti si sono chiesti: è legittimo dare la parola a Irving? La domanda è sbagliata. Non è una questione di tolleranza, bensì relativa al rapporta storiografia e verità.