Al Teatro Leonardo in scena il magnifico e inquietante Mein Kampf. Scritto nel 1987 dal drammaturgo ebreo ungherese George Tabori, questo testo fortemente “alternativo” rispetto alla nota letteratura della Shoah, debuttò al Burghtheater di Vienna con l’impeto di una provocazione rivolta al pubblico austriaco, divenendo in seguito il dramma più noto e rappresentato di Tabori, allestito in Italia nel 1992 con la regia dell’autore stesso.
Presentata in questi giorni come cornice alle celebrazioni della Giornata della Memoria, l’opera si lega al tema dello sterminio nazista in un contesto incousueto.
Cultura e Società
Un delitto letterario
Dellautrice di questo libro sono già stati tradotti in italiano due gialli di ambientazione israeliana contemporanea, uno dal titolo Omicidio nel kibbutz e alcuni anni prima Delitto in una mattina di sabato. Il fascino di questi libri è duplice. Da una parte una storia poliziesca ben congegnata, con tutti gli sviluppi e i ripensamenti del caso, dallaltra una ambientazione unica e molto particolare: il secondo dei libri citati prima ha infatti come luogo del delitto un congresso di psicoanalisti a Gerusalemme. E lo stesso vale per questo libro, ambientato nel Dipartimento di Letteratura dellUniversità di Gerusalemme, in cui B. Gur è stata anche docente.
Mario Martella è Giusto tra le Nazioni
che salvà la famiglia Sabbadini, tipografi a Roma, è ora un Giusto. A novantanni, ha ricevuto a Gerusalemme l’onorificenza che ha meritato con il suo coraggio e il suo senso di giustizia.
La storia di Israele: intervista a Claudio Vercelli
Israele Storia dello Stato dal sogno alla realtà (1881-2007), che sarà presentato questa sera, lunedì 14 gennaio, alle ore 21, al Teatro Dal Verme di Milano. Mosaico lo ha intervistato
Librai ebrei a Napoli nel Rinascimento.
Librai ebrei a Napoli nel Rinascimento. Un lettore ci segnala un curioso libro che svela un interessante momento della storia libraria partenopea, durante il regno aragonese.
Un genocidio in eredità
le opere di Raphael De Vittori Reizel. Raccontare l’inferno della Shoah non è mai stato semplice, nonostante le testimonianze dei sopravvissuti e il lavoro di ricerca degli storici, la realtà di questo incomprensibile evento è spaventosa e inspiegabile a tal punto che la parola non può essere sufficiente a descriverne l’atrocità.
Con le radici in cielo
un mondo ebraico immobile e fermo nelle sue tradizioni, com’era forse a metà dell’Ottocento. L’ebraismo del primo terzo del Novecento fu percorso da spinte di cambiamento, tensioni politiche (verso il sionismo ma anche verso altre utopie più generali, come il comunismo), cambiamenti di modelli e di atteggiamenti che erodevano anche la continuità della vita quotidiana e delle relazioni familiari. Uno spaccato di tale subbuglio è l’oggetto del bel romanzo di Saul Israel appena pubblicato da Marietti: Con le radici in cielo.
I segreti del cuore
Le ragazze e i ragazzi che vivono in Israele sognano forse cose diverse? E, una volta superato limbarazzo, in quale lingua dicono «mi piaci» o «ti amo?» (Sarah Kaminski)
Lesperimento sui sentimenti multiculturali della collana di Sonda, Ragazze come te, si allarga aprendo i suoi orizzonti ad un paese come Israele.
Nava Semel, autrice israeliana, specializzata in narrativa per ragazze, fa scoprire alle giovani lettrici che i sentimenti, quelli veri, che animano la vita delle adolescenti di tutto il mondo, sono gli stessi in qualunque paese, solo che possono assumere significati diversi a seconda dellambiente e della cultura in cui si sviluppano.
Un’importante retrospettiva di Mark Rothko
nasce nel 1903 a Dvinsk, una cittadina dell’Impero zarista. Il padre Jacob, farmacista e intellettuale, trasmette ai figli un’educazione più secolare e politica che religiosa ma, a seguito dei violenti pogrom sovietici, si riconverte all’ebraismo ortodosso ed introduce il figlio Marcus, di cinque anni, allo studio del Talmud.
Sebbene Dvinsk sembra non sia stata scenario diretto di esecuzioni di massa, la violenta repressione dei cosacchi verso la popolazione ebraica rimane fissa nella sua memoria di artista, ed alcuni critici interpretano le forme rettangolari, tipiche della sua pittura, come una rappresentazione delle buche in cui spesso venivano arsi gli ebrei assassinati.
Quale storiografia
Il 26 novembre scorso a Oxford su invito della Oxford union, club universitario studentesco, David Irving, noto storico negazionista e Nick Griffin, leader del British National Party, sono stati invitati a parlare intorno alla libertà di parola. Si sono verificate proteste prima e durante la conferenza da parte di gruppi di studenti ebrei ed islamici che hanno ritardato linizio della conferenza, ma non hanno impedito lo svolgimento.
Molti si sono chiesti: è legittimo dare la parola a Irving? La domanda è sbagliata. Non è una questione di tolleranza, bensì relativa al rapporta storiografia e verità.


