fornisce ai visitatori informazioni dettagliate su siti, tours, alloggi e eventi in Israele.
Cultura e Società
La sfida di Israele
di Ester Moscati
Ecco perché questo libro di David Meghnagi, (Le sfide di Israele, lo Stato ponte tra Occidente e Oriente, Marsilio editore, pp. 173, euro 19.00), ci pare diverso da tutti gli altri, ovvero i libri che forniscono una sintesi e uninterpretazione della storia di Israele, della sua fondazione come modello di integrazione che, nel mondo oggi segnato da forti flussi migratori, è uno specchio ineludibile per ogni democrazia. È diverso perché in poco più di 150 pagine, Le sfide di Israele dà conto e ragione di aspetti a volte considerati marginali o emotivi della vicenda mediorientale. È un orto seminato a idee, dove più che nozioni e risposte il lettore troverà spunti di riflessione e ottiche multifocali per guardare a Israele come forse non aveva mai fatto.
Mario Pirani: un protagonista del secolo breve
L’ebraismo, le Leggi Razziali, la guerra. E poi il Partito Comunista, il lavoro all’ENI, la stagione della P2. Co-fondatore de La Repubblica, direttore de L’Europeo, Pirani è testimone eccellente di 60 anni di storia dItalia.
Mia è la vendetta
Ma poi la storia lo ha dimenticato. Campione di pallanuoto nella Vienna degli anni trenta, romanziere di raffinato talento e pensatore fuori dagli schemi, Friedrich Torberg esce oggi dalloblio grazie alla riscoperta di Mia è la vendetta, il suo profetico capolavoro.
“Questo libro ha un finale tra i più incredibili e brillanti dellintera letteratura del XX secolo. Il lusinghiero commento è di Erich Maria Remarque. E il libro di cui stiamo parlando, Mia è la vendetta, uscì per la prima volta nel 1943 negli Stati Uniti a firma di Friedrich Torberg, oggi encomiabilmente tradotto e ripubblicato dalleditore Zandonai di Rovereto (pp. 83, 11 euro), a cura di Haim Baharier.
La magia e il mistero dellalfabeto ebraico
nelle opere di Tobia Ravà, Ariela Böhm e Gabriele Levy. In mostra alla ETGallery di Milano
Forme, colori, numeri e lettere ebraiche; questi sono gli elementi che gli artisti Tobia Ravà, Ariela Böhm, Gabriele Levy amalgamano con sapienza per creare le loro opere. Uniti tutti e tre in una mostra che non a caso prende il titolo di Otot Ve Otiot, segnali e lettere, alla Ermanno Tedeschi Gallery.
Un viaggio nella comunicazione simbolica. Secondo un antico Midrash il Signore creò prima lalfabeto ebraico e poi, con esso, creò il cielo e la terra. La Torah stessa sarebbe un OT, un segnale.
Porte aperte all’Europa
Arrivata allXI edizione, questanno la Giornata europea della Cultura ebraica parla del rapporto tra Arte ed Ebraismo. La Giornata si aprirà a Milano alle ore 10 di domenica 5 settembre, con il saluto del presidente Roberto Jarach, delle autorità cittadine e del rabbino capo Arbib. Seguirà: Caleidoscopio Arte ed Ebraismo, con interventi di Andreè Ruth Shammah, Haim Baharier, rav Roberto Della Rocca.
24 giorni
di Ruth Halimi e Emilie Frèche. Diario dei 24 spaventosi giorni del rapimento del giovane Ilan raccontati dalla madre Ruth, affinché la terribile vicenda di Ilan sia conosciuta e ricordata da tutti. ..perché lindifferenza uccide: unindifferenza che ha permesso oggi che un ragazzo fosse ucciso nel cuore di una grande città come Parigi, ignorando le sue grida strazianti ..è il silenzio che ha ucciso Ilan Halimi e la giustizia ha contribuito a perpetrare questa cospirazione del silenzio ... Dall’Introduzione di Giulio Meotti, giornalista de Il Foglio“Alla fine gli hanno dato fuoco, come si faceva durante lInquisizione. Di Ilan Halimi doveva rimanere soltanto il nome. La vergogna e lipocrisia si sarebbe mangiati anche quello. Ilan non portava un lungo caffettano nero, non aveva un cappello di feltro, non indossava i filatteri, non leggeva un libretto dei Salmi, non portava la kippà. Di ebraico Ilan aveva soltanto il nome, sufficiente a fare di lui una preda”.
Raffaele Cantoni, un ritratto
Dalla Grande Guerra allAliyà Bet, dalla rocambolesca fuga dal treno per Auschwitz fino alla Ricostruzione. Vulcanico e spericolato, anticonformista, sempre in trincea.
L’onnivoro responsabile
di Ester Moscati
Onnivoro sì ma anche responsabile. L’uomo è ciò che mangia, oggi più che mai. E che cosa c’è di più ebraico che adottare scelte e comportamenti etici in fatto di cibo? Nel libro-inchiesta di Safran Foer c’è ancora di più: l’impegno a salvare l’intero Pianeta
Il sigaro della vendetta
Vittima e carnefice allo specchio. Al Teatro Litta la pièce di Amos Kamil. Berlino, 1947. Nella Germania appena uscita dalla guerra, tutte le mattine, due uomini si incontrano: Julius Reiter, professore ebreo che vuole partire per fondare lo Stato di Israele, ed Ernst Gruber, il proprietario di una tabaccheria, tipicamente tedesco. Per tutta la prima parte, il testo gioca a ribaltare il luogo comune che vede nellebreo la vittima e nel tedesco il carnefice, cercando la complicità del pubblico con il personaggio di Reiter, che è riuscito a salvarsi dalla Shoà fuggendo in Palestina e ora può finalmente tornare nella sua patria, riottenere i diritti negati dieci anni prima e far pagare al nemico la giusta pena per i torti subiti, umiliandolo.
La Rassegna del Cinema d’Israele
ad aprile arriveranno a Milano alcuni film che sono autentici capolavori, pellicole e documentari che presentano la qualità rara, propria delle opere darte, di raccontarci un mondo e una realtà, quella dIsraele, con potenza visiva, poetica e di significato unica, capaci di gettare una luce di verità su aspetti della vita che avevamo sotto gli occhi e che non mettevamo davvero a fuoco. Meglio di qualsiasi saggio di storia contemporanea, i film in rassegna a Milano grazie al CDEC, raccontano, da Jaffa a Gerusalemme, storie di vita affrontando anche i grandi temi universali: lamore fatale tra giovani arabi e giovani ebrei, montecchi e capuleti contemporanei, la realtà degli ebrei ortodossi e le lacerazioni dei recenti olym hadashim, ma anche la voglia di cambiar vita, lontano dalla paura quotidiana di un paese sotto assedio.