Un team di ricercatori dell’Università Ben Gurion ha messo a punto un sistema di distribuzione mirata dei farmaci che riduce drasticamente la loro azione nociva sulle aree non interessate dalla malattia
Cultura e Società
“La primavera araba? Non ha cambiato nulla”
Lo scrittore algerino Boualem Sansal, vincitore dell’ultima edizione del “Prix du Roman Arabe”, parla del rifiuto degli ambasciatori arabi a consegnargli il premio e della sfiducia che nutre verso il mondo arabo, anche oggi, dopo le novità portate dal vento della “primavera araba”
Finzi: sono un ebreo di periferia, che ama la diaspora e la dialettica
di Fiona Diwan
Enrico Finzi, uno dei più brillanti sociologi italiani ci parla della tradizione antifascista della sua famiglia e del suo essere un ebreo marginale, scomodo, fuori dal coro.
Peace Pieces: ancora musica per il dialogo
Questa sera alle 20.00 a Palazzo Isimbardi, concerto per pianoforte del duo israelo-palestinese, Bishara Haroni e Yaron Kohlberg.
La pace? Deve essere virale…
Ronny Edry, già promotore del progetto Israel loves Iran, ora lancia una start up che un nome che è già un programma, “Peace Factory”. L’obiettivo? Rendere la pace un “prodotto” appealing.
“Per voi, amici, farò di tutto”
di Sara Pirotta
L’odissea di 38 ebrei in fuga e il coraggio di due italiani, poi nominati “Giusti tra le Nazioni”. Un libro appena uscito ne racconta l’appassionante vicenda
I sette pilastri della responsabilità ebraica
di Rav Jonathan Sacks
Liberi e responsabili, incapaci di tacere se qualcosa non funziona. Come fece Mosè. Solo così si diventa dei veri leader, solo così si può cambiare. Se stessi e il mondo. “Accendi una candela invece di maledire il buio”
Nome in codice: “Rita Kanhum”
Rita canta in farsi e spopola in Israele. Ma anche fra i giovani iraniani. In barba al regime di Teheran che la vede come una minaccia
Gli ebrei in Italia dal XVI secolo all’Unità? Sono racchiusi in un file
Una banca dati immensa che grazie ad una donazione, ora è a disposizione degli studiosi
“Sculture a cui capita di essere fotografie”
La settimana scorsa al PAC di Milano si è aperta la prima personale di Elad Lassry. Artista, filososo dell’immagine, Lassry è israeliano di nascita e americano di Los Angeles per lavoro ( e un po’ anche per vocazione). Al centro della sua riflessione, il concetto di percezione, ovvero il rapporto fra l’immagine e chi osserva. La mostra rimarrà aperta fino al 16 settembre.
“In quella casa di legno, la felicità dei miei nonni”
di Mara Vigevani
Pellegrinaggi della memoria. A Edirne, all’estremo nord della Turchia, un nipote cerca le tracce dei propri avi.
“Voi cosa fareste?”
Il titolo è di quelli che fanno pensare, prima ancora di aver visto il programma. Lo show televisivo “What would you do?”, grazie alla candid camera, svela i comportamenti delle singole persone ma anche la complessità di una società come quella israeliana.














