di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Il conflitto fra Israele e Iran è durato 12 giorni, dal 13 al 24 giugno. Ed ha un chiaro vincitore: Israele. Sarà per questo che i professionisti dell’opinione pubblica, docenti, religiosi, politici populisti, giornalisti, non l’hanno presa bene. Hanno reagito alla vittoria israeliana alimentando l’odio contro lo Stato ebraico
Opinioni
Dalla questione di genere a un silenzio sui generis
di Cosimo Nicolini Coen e Sabina Zenobi (da L’Opinione delle Libertà)
Le manifestazioni indette da Pd, Avs e M5s in solidarietà a Gaza ci portano a riflettere su quelle rivendicazioni o quei non detti che segnano una linea di faglia tra una sinistra impegnata nella legittima critica alla guerra e quella sinistra che si fa vettrice della delegittimazione di Israele.
L’insulto antigiudaico non ha più freni inibitori. L’avvenire della superstizione
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Partiamo dal 7 ottobre 2023 per arrivare ad oggi. Non si fa in tempo a finire di commentare e affrontare un fattaccio che subito se ne impone, alla cronaca pubblica, un altro. E poi un altro ancora.
Hamas affama i palestinesi. Ma perché il presidente Mattarella e il ministro degli Esteri Tajani danno la colpa a Israele?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Hamas, non Israele, sta affamando la popolazione di Gaza. Con buona pace di tutti coloro che accusano Netanyahu di usare “l’arma della fame” e dunque accusano Israele di “genocidio per fame”.
Memoria, etica e autodifesa: dalla barbarie dei medici nazisti al 7 ottobre
di Luciano Bassani
La scienza, se privata dell’etica, può diventare uno strumento di distruzione. La medicina, nata per curare, si trasforma in apparato di tortura quando perde il legame con il rispetto della dignità umana
La guerra dell’informazione: il ruolo dei media e il silenzio che fa rumore
di Joe Shammah, da Israele
Una troupe di Al Jazeera è stata arrestata mentre documentava la zona d’impatto di un missile. Una ripresa apparentemente innocua, ma in realtà altamente sensibile: identificare il punto esatto della caduta può offrire preziose indicazioni per correggere la traiettoria
La piovra
di Luciano Assin (dal blog L’altra Israele)
L’eliminazione dei principali proxi iraniani, Hezbollah ed Hamas, ha accelerato la realizzazione dell’attuale scenario: colpire in maniera determinante la piovra iraniana dalla quale si diramano i vari tentacoli che minacciano non solo Israele, ma tutta la regione medio orientale. Per inciso anche l’Europa si trova da anni sotto la minaccia missilistica iraniana.
Gad Lerner tra luci e ombre alla manifestazione per Gaza
di Emanuele Calò
Sulla sua pagina FB, Gad Lerner propone “il testo del mio intervento alla grande manifestazione per Gaza di sabato 7 maggio 2025 in piazza San Giovanni a Roma”. È un intervento che ha delle ombre, ma anche molte luci.
La pace non è un bene permanente, richiede sforzi e lavoro. Perché l’Italia non vuole ricordare la lezione di Marco Pannella?
di Angelo Pezzana
[La domanda scomoda] Se si desidera la pace in Medio Oriente, non è sufficiente limitarsi a invocarla, come invece credono molti, giornalisti e politici inclusi. Per ottenere la pace è necessario intraprendere azioni concrete per contrastare la minaccia rappresentata dall’Iran
“Nes-Noi Ebrei Socialisti contro il boicottaggio di Israele”
di R.I.
Il movimento NES Noi Ebrei Socialisti esprime la propria ferma condanna verso le recenti decisioni assunte da alcune istituzioni italiane – fra queste la Regione Puglia, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Bologna – che hanno scelto di interrompere relazioni istituzionali ed economiche con lo Stato di Israele. Colpire Israele – e soltanto Israele – sul piano economico, accademico e istituzionale, configura un atto discriminatorio che viola il principio di parità di trattamento nelle relazioni internazionali.
Combattere l’inumanità: il richiamo al mutamento come vera radice del continuare ad essere umani
di Claudio Vercelli
[Storia e controstorie] Umberto Eco ne Il Cimitero di Praga chiosava: “chi non ha principi morali si avvolge di solito in una bandiera, e i bastardi si richiamano sempre alla purezza della loro razza. L’identità nazionale è l’ultima risorsa dei diseredati”.
Gérard Biard (Charlie Hébdo): “Intorno a Gaza è in atto una guerra morale, in cui Israele ed ebrei sono colpevoli di esistere”
di Maia Principe
Nell’editoriale di questa settimana, il caporedattore di Charlie Hebdo, sottolinea la stanchezza e lo sforzo di una società, quella israeliana, che sta combattendo una guerra sanguinosa, in cui la posta in gioco è la sua stessa sopravvivenza. Ma si sta combattendo anche nel mondo una guerra ideologica e di parole, in cui sul banco degli imputati ci sono Israele e tutti gli ebrei.














