Un delitto letterario

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Dell’autrice di questo libro sono già stati tradotti in italiano due gialli di ambientazione israeliana contemporanea, uno dal titolo Omicidio nel kibbutz e alcuni anni prima Delitto in una mattina di sabato. Il fascino di questi libri è duplice. Da una parte una storia poliziesca ben congegnata, con tutti gli sviluppi e i ripensamenti del caso, dall’altra una ambientazione unica e molto particolare: il secondo dei libri citati prima ha infatti come luogo del “delitto” un congresso di psicoanalisti a Gerusalemme. E lo stesso vale per questo libro, ambientato nel Dipartimento di Letteratura dell’Università di Gerusalemme, in cui B. Gur è stata anche docente.

Con le radici in cielo

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un mondo ebraico immobile e fermo nelle sue tradizioni, com’era forse a metà dell’Ottocento. L’ebraismo del primo terzo del Novecento fu percorso da spinte di cambiamento, tensioni politiche (verso il sionismo ma anche verso altre utopie più generali, come il comunismo), cambiamenti di modelli e di atteggiamenti che erodevano anche la continuità della vita quotidiana e delle relazioni familiari. Uno spaccato di tale subbuglio è l’oggetto del bel romanzo di Saul Israel appena pubblicato da Marietti: Con le radici in cielo.

I segreti del cuore

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Le ragazze e i ragazzi che vivono in Israele sognano forse cose diverse? E, una volta superato l’imbarazzo, in quale lingua dicono «mi piaci» o «ti amo?»” (Sarah Kaminski)
 
L’esperimento sui sentimenti multiculturali della collana di Sonda, Ragazze come te, si allarga aprendo i suoi orizzonti ad un paese come Israele. 
Nava Semel, autrice israeliana, specializzata in narrativa per ragazze, fa scoprire alle giovani lettrici che i sentimenti, quelli veri, che animano la vita delle adolescenti di tutto il mondo, sono gli stessi in qualunque paese, solo che possono assumere significati diversi a seconda dell’ambiente e della cultura in cui si sviluppano. 

Searching for Schindler

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Schindler’s Ark, il famoso romanzo storico che Thomas Keneally ha dedicato ad Oskar Schindler, lo scrittore australiano ritorna con un nuovo libro dai toni fortemente autobiografici, questa volta per raccontarci l’evento casuale e sorprendente in seguito al quale egli ha potuto conoscere e ricostruire la vita del temerario e avventuroso industriale tedesco noto, per aver evitato l’Olocausto a 1200 persone.

La musica sveglia il tempo

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che ha registrato un grande successo al recente salone editoriale di Francoforte e successivamente tra i lettori spagnoli, è una “grammatica” che insegna, con un linguaggio accessibile a tutti, a comprendere ed amare la musica attraverso visioni inedite e non comuni. Secondo Barenboim, l’espressività della musica ha origine dal filo che lega le singole note, e ogni nota è consapevole di sé e dei propri confini così come dovrebbe essere ogni musicista all’interno di un’orchestra ed ogni individuo inserito in una società.

Una storia dei marrani

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ai volumi di non grandi dimensioni della collana principale, quella intitolata a Schulim Vogelmann, anche se ormai siamo piacevolmente abituati anche allo stile molto diverso della collana di narratori israeliani contemporanei, che pubblica romanzi sempre di grande interesse e di intrigante lettura. La semplicità e il rigore grafico della collana “Schulim Vogelmann” non solo la rendono subito individuabili sui banchi delle librerie e sugli scaffali delle biblioteche casalinghe (e il passare degli anni non fa che renderne più evidente la sobria eleganza, ma la rende anche quasi un unicum nel panorama editoriale italiano così affannato a cambiare quanto più in fretta possibile le grafiche, i formati, il nome delle collane ).

La storia di Tullia

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sull’ebraismo, recita il sottotitolo, ed il libro è sicuramente anche questo, ma è anche qualcosa di diverso e di più. È la storia della vita di una ebrea milanese di nascita, ma davvero “cittadina del mondo”, la storia del suo impegno civile rigorosamente laico e pienamente ebraico. E attraverso le vicende personali e i ricordi di colei che è stata la prima donna a diventare presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, è quasi un secolo di storia italiana che si dipana sotto i nostri occhi. Guardati dal punto di vista della minoranza ebraica, ma proprio per questo, in maniera tale da riflettere pienamente tutte le particolarità e le caratteristiche di tutta la storia italiana.

La prima guerra di Israele

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ma soprattutto per il punto di vista, nuovo per il pubblico italiano. La guerra di indipendenza di Israele è descritta dal punto di vista della storia militare. Certo non solo da quello, non sarebbe possibile comprendere gli avvenimenti del biennio 1947-49, senza esaminare anche la situazione sociale e politica dei contendenti, ed anche lo sviluppo degli avvenimenti a livello diplomatico ha una importanza fondamentale. Tutti questi aspetti nel libro ci sono assieme ad un primo capitolo in cui si raccontano gli antefatti . Ma la prospettiva principale è volta a seguire gli avvenimenti bellici del tormentato biennio che vide alla fine la nascita e la vittoria dello Stato di Israele, nel loro succedersi e nel loro accavallarsi.

Israele e la Shoah

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Il risvolto di copertina ci dice che Idith Zertal è tra le figure più note nel dibattito pubblico e storiografico di Israele e che oggi insegna storia contemporanea e cultural studies all’Università Ebraica di Gerusalemme. Ci dice anche che questo libro, prima di essere tradotto in italiano è stato edito in Francia e Gran Bretagna, dove “ha suscitato vivaci discussioni”. In effetti il tema del libro si presta sicuramente a discussioni e a prese di posizione diverse, e sicuramente non gli giova la scelta dell’editore italiano di sottotitolarlo La nazione e il culto della tragedia con la copertina occupata da una stele di marmo bianco sovrastata dal Maghen David.

Premio letterario Adei Wizo

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dedicato alla narrativa ebraica per far conoscere il mondo ebraico nelle sue molteplici realtà, premia quest’anno, fra i molti volumi pubblicati nel 2006, autori di diversi paesi. Il 1° classificato per la sezione narrativa è Una tromba nello uadi, dello scrittore israeliano candidato al Premio Nobel e Presidente dell’Associazione israeliana per i diritti umani Sami Michael (Ed. Giuntina). Il 1° classificata per la sezione narrativa ragazzi è invece Dieci bottiglie verdi della scrittrice canadese Vivian Jeanette Kaplan (Ed. Il punto d’incontro). Entrambi gli autori presenziano alla cerimonia di Firenze, a Palazzo vecchio, il 17 ottobre.

Ti seguirò ad occhi chiusi

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Rina Frank è l’autrice di un vero e proprio “caso” letterario in Israele nel 2005 con il romanzo Ogni casa ha bisogno di un balcone, in cui narrava le vicende, negli anni Cinquanta, di una bambina ebrea proveniente dalla Romania che cresce, con la sorella e i genitori, nel cuore di Haifa, in un quartiere con molti problemi sociali. In questo Ti seguirò ad occhi chiusi la protagonista Rina, che abbiamo già conosciuto nel romanzo precedente, vive un momento particolarmente difficile.

Zubin Mehta: La partitura della mia vita

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è nato in India, a Bombay, nel 1936 da una famiglia Parsi. Riceve i primi insegnamenti dal padre Mehli Mehta fondatore della Bombay Symphony Orchestra. Nel 1961 aveva già diretto le celebri
orchestre Filarmoniche di Vienna, Israele e Berlino. Dal ’61 è diventato direttore stabile della Israel Philharmonic Orchestra. Mosaico lo ha intervistato in occasione dell’uscita del suo libro La partitura della mia vita.