Quando gli ebrei sono in pericolo, colpiti dall’antisemitismo, avere paura è normale. Schierarsi per questo con i nostri nemici lo è meno. E non è onorevole (anche se si ricevono onori)

Taccuino

di Paolo Salom
[Voci dal vicino occidente] Un altro anno di guerra è trascorso. Molte cose sono cambiate in Medio Oriente, molte meno nel lontano Occidente. Israele si è difeso con intelligenza, capacità ed efficacia e ha pagato un duro prezzo in vite umane pur di restare uno Stato moralmente ineccepibile.

La guerra è dura, devastante e anche ingiusta; ma a volte è necessaria, quando si viene attaccati. In Israele, come in Ucraina, si deve restare uniti per vincere

Taccuino

di Paolo Salom
[Voci dal lontano Occidente] Nelle scorse settimane un comandante di Hamas, il capo di una brigata di Rafah, si è arreso ai soldati di Tsahal. Aveva preso parte all’orrendo attacco del 7 ottobre e poi aveva anche – con i suoi uomini si intende – sorvegliato alcuni ostaggi israeliani. Inizio da questo dato di cronaca per provare a districarmi nella complessità di un conflitto

Donald Trump al Muro del Pianto

Dopo il 7 ottobre gli Usa non hanno preso le difese di Israele sotto attacco, ma le hanno fatto solo pressioni. Una strategia politica incomprensibile

Taccuino

di Paolo Salom
[Voci dal lontano occidente] Si è appena conclusa una stagione dettata da una visione del mondo secondo i principi dell’amministrazione democratica del presidente Usa Joe Biden, e siamo all’inizio di una nuova di cui, credo, vedremo presto gli effetti una volta che il repubblicano Donald Trump avrà avviato in pieno la nuova macchina del governo a sua immagine e somiglianza.