di Marina Gersony
Cresciuta a Giaffa, la sua voce ha conquistato milioni di spettatori, ma ciò che rende la sua storia ancora più unica e interessante, è il fatto che lei è una cristiana araba, una figura più che rara in una competizione che unisce Israele e il suo pubblico internazionale. Se dovesse vincere la selezione israeliana, ha già annunciato che canterebbe in inglese e in ebraico, sottolineando che la sua presenza come artista araba è già di per sé un messaggio di diversità.
Attualità e news
Il 15 gennaio al Cinema Anteo anteprima di “Simone Veil, la donna del secolo”
La serata, organizzata dall’Associazione Figli della Shoah, è a offerta con biglietto d’ingresso 25 euro. Il supporto di tutti aiuterà l’Associazione a sostenere e sviluppare le attività formative e didattiche in tutte le scuole italiane per combattere l’antisemitismo e mantenere viva la Memoria.
Parigi non dimentica, a dieci anni dalle stragi di Charlie Hebdo e Hypercacher due importanti eventi in programma
Dal 15 gennaio Wizzair estende i voli a/da Israele
di Redazione
La compagnia aerea low-cost ungherese, che aveva già ripreso i voli verso l’aeroporto Ben Gurion all’inizio di gennaio dopo una sospensione di due mesi, prevede di aggiungere dieci nuove destinazioni alla sua rotta iniziale Tel Aviv-Larnaca, come Roma e Milano (da 129 dollari), Londra, Abu Dhabi, Varsavia, Cracovia e Budapest. Tuttavia, il ritorno complessivo delle compagnie aeree straniere in Israele rimane cauto.
Il soldato israeliano costretto a fuggire dal Brasile potrebbe non essere più indagato
di Ludovica Iacovacci
La polizia federale brasiliana ha chiesto al tribunale di riesaminare la sua decisione di aprire un’indagine penale contro un soldato israeliano accusato di crimini di guerra a Gaza. La decisione è arrivata dopo le denunce da parte dell’organizzazione anti-israeliana Fondazione Hind Rajab (HRF), che accusa il soldato di aver partecipato a “massicce demolizioni di abitazioni civili a Gaza, nel mezzo di una campagna sistematica di distruzione”.
“Gli ospedali sono per Hamas un rifugio, perché non possono essere colpiti dai militari”. La confessione di un terrorista operativo nell’ospedale Kamal Adwan a Gaza
di Redazione
Nel filmato dell’interrogatorio, Anas Muhammad Faiz Al-Sharif, un terrorista di Hamas fermato durante l’attività delle truppe nell’area dell’ospedale Kamal Adwan ha presentato il suo ruolo all’interno di Hamas e ha descritto nei dettagli come i suoi terroristi operano nell’area dell’ospedale, compreso il trasferimento di armi da e verso l’ospedale.
“Studenti per Israele”, per combattere l’odio nelle università
di Nathan Greppi
“L’idea di Studenti per Israele nasce dalla constatazione del clima mefitico che si respira nelle nostre università. In particolare, abbiamo visto veri e propri inviti alla violenza contro gli israeliani e contro chiunque sostenga Israele, e questo ci ha spinto a metterci al lavoro per non essere complici di tutto ciò”, spiega a Mosaico-Bet Magazine uno dei fondatori, Fausto Recupero, studente di Economia e Management presso l’Università di Firenze.
“Una nuova speranza di tornare a casa”: rivelati i primi piani per il rimpatrio dei residenti del nord di Israele
di Pietro Baragiola
Questo piano che entrerà in vigore dal 1° marzo 2025 comprende una serie di aiuti finanziari per compensare i costi del ritorno a casa e i danni causati alle abitazioni non solo dai missili ma anche dal prolungato abbandono da parte dei residenti.
Israele: superati i 10 milioni, 35.000 ebrei hanno fatto l’Aliyah dopo il 7 ottobre
di Michael Soncin
Provengono da 100 paesi diversi e un terzo di loro ha un’età compresa tra i 18 e 35 anni. Dei 35.000 ebrei immigrati in Israele dopo il pogrom di Hamas del 7 ottobre 2023, sono 31.000 quelli che si contano per il 2024. Un fenomeno che non si è fermato nonostante la guerra, ma c’è anche ci lascia per trasferirsi all’estero.
Samaria: attentato terroristico, 3 morti e 6 feriti. Sderot: continuano a colpire i razzi dalla Striscia
di Ludovica Iacovacci
L’attacco mortale è avvenuto nel villaggio di al-Funduq, vicino a Kedumim, in Samaria. I terroristi hanno aperto il fuoco contro un autobus e contro alcune auto che viaggiavano lungo la Strada 55 – che attraversa il villaggio – prima di scappare dalla scena in macchina. Tra i feriti c’è anche l’autista che conduceva l’autobus assaltato; l’uomo è in gravi condizioni.
La Ford si scusa per i post anti-israeliani comparsi sul suo profilo X
di David Fiorentini
“Free Palestine”, “Israel is a terrorist state” e infine l’ultimo slogan “All eyes on Gaza”: questi i post pubblicati sul profilo ufficiale su X della casa automobilistica. Probabilmente il risultato di un hackeraggio, i messaggi sono stati presto cancellati con tanto di comunicato di scuse. Ma la vicenda ha ricevuto una particolare risonanza sia perché la sede centrale di Ford è a Detroit, area densamente arabo-americana, in cui il sostegno alla causa palestinese è particolarmente forte.
Diario minimo (di un conflitto). Obiettori di (in)coscienza
di Luciano Assin
Una frattura pressoché insanabile si è formata all’interno del mondo religioso ebraico in Israele dopo il pogrom del 7 ottobre. In un periodo come quello attuale nel quale il paese è in guerra da 15 mesi, il più lungo in assoluto mai combattuto da Israele dal giorno della sua fondazione, è sempre più evidente il distacco e l’isolazionismo dei “timorati di Dio” (haredim) dal resto della società israeliana.