di Nina Prenda
La decisione rientra nell’impegno di lunga data di Trump a limitare l’immigrazione, con l’obiettivo dichiarato di “proteggere la sicurezza degli Stati Uniti”. Il provvedimento riguarda anche i cittadini di Burkina Faso, Mali, Niger, Sud Sudan e Siria. La nuova politica entrerà in vigore il 1° gennaio 2026.
Attualità e news
La Repubblica Ceca sposterà l’ambasciata israeliana a Gerusalemme
di Nathan Greppi
La scelta della Repubblica Ceca arriva poco dopo che l’Argentina ha annunciato di voler spostare l’ambasciata a Gerusalemme l’anno prossimo, mentre anche l’Ungheria sta pensando di muoversi nella stessa direzione.
Wikipedia minimizza la natura dell’attentato a Sydney
di Nathan Greppi
Il 16 dicembre la pagina Wikipedia dedicata all’attentato faceva riferimento a una “sparatoria” nel titolo e, nel corpo dell’articolo, a una “sparatoria di massa terroristica”. E nella sezione “Discussioni” della pagina, gli editor stanno discutendo se abbastanza fonti abbiano definito l’attacco “terrorismo”.
Strage di Bondi Beach: attentatore superstite accusato di più di 50 capi di imputazione
di Nathan Greppi
Su Naveed Akram pesano 15 capi d’imputazione per omicidio, uno per terrorismo e altri 40 per ferimento o lesioni personali gravi con intento di omicidio, spari con arma da fuoco, esposizione pubblica del simbolo di un’organizzazione terroristica messa al bando e posizionamento di esplosivi vicino a un edificio.
Usa: ucciso il fisico nucleare Nuno Loureiro
di Anna Balestrieri
Considerato un ricercatore di spicco nello studio della dinamica dei plasmi magnetizzati, era un noto sostenitore di Israele. È stato trovato morto all’interno della sua abitazione, colpito da diversi colpi di arma da fuoco.
A Tel Aviv una spiaggia di luce contro il buio. La luce di Chanukkà contro l’antisemitismo
di Nina Deutsch
La sera del 15 dicembre 2025, sulla spiaggia di Tel Aviv, si è tenuta una veglia con candele, preghiere e omaggi alle vittime dell’attentato di Bondi Beach, a Sydney. I partecipanti hanno acceso candele disposte a formare una Stella di David e sventolato bandiere israeliane e australiane per onorare i morti e i feriti. Persone di ogni età si sono radunate poche ore dopo la strage australiana, per ricordare le vittime e pregare insieme.
Bondi, la strage di Chanukkà: chi sono i terroristi
di Nina Prenda
Gli attentatori, secondo quanto riferito dalle autorità, erano padre e figlio: Sajid Akram, 50 anni, e Naveed Akram, 24. Il padre è stato ucciso durante l’attacco, mentre il figlio è rimasto gravemente ferito ed è tuttora ricoverato in ospedale. Trovate bandiere dello Stato islamico all’interno del veicolo sequestrato agli attentatori e ordigni. Mentre ha suscitato indignazione la rivelazione che solo due agenti di polizia fossero in servizio quella domenica.
I drusi in Israele: “Proteggiamo la nostra patria. Siamo israeliani e siamo fieri di fare parte di questo Paese”
di Nathan Greppi
La minoranza drusa è ancora in lutto per la strage di Majdal Shams, dove un missile di Hezbollah ha ucciso 12 bambini e adolescenti drusi e ferendone oltre una trentina. Per capire come vivono i drusi israeliani, abbiamo parlato con un esponente di spicco di questa comunità, il diplomatico Bahij Mansour: già ufficiale dell’IDF, è stato ambasciatore d’Israele in diversi paesi, ha fatto parte della delegazione israeliana all’ONU, ed è stato sindaco del villaggio druso di Isfiya.
Il presidente delle Olimpiadi 2028 in visita in Israele: “la sicurezza degli atleti sarà la nostra priorità”
di Pietro Baragiola
La visita ha assunto un carattere profondamente significativo soprattutto mercoledì quando il presidente delle Olimpiadi di Los Angeles si è recato nelle comunità colpite dall’attacco del 7 ottobre 2023. Arrivato nel Kibbutz Be’eri e in altri quartieri devastati del sud di Israele, Wasserman ha avuto modo di incontrare le famiglie delle vittime e dei sopravvissuti ascoltando le testimonianze dirette delle violenze inflitte dai terroristi di Hamas.
Abu Mazen accolto con onori da Meloni e Schlein: un consenso trasversale
dalla nostra inviata Ludovica Iacovacci
Entrambe le leader – del governo e dell’opposizione – hanno ricevuto nella stessa giornata il presidente dell’Autorità Palestinese, che ha parlato di volere “una pace stabile e duratura, che si fonda sulla soluzione dei due Stati, in base alla divisione dei confini del 1967, e con Gerusalemme Est come capitale”. Un’immagine forte, la sua, che cozza con quella molto indebolita all’interno dell’AP: il 75% dei palestinesi disapprova il suo operato e l’80% ne chiede le dimissioni.
Columbia University, il rapporto finale sull’antisemitismo: studenti ebrei e israeliani presi di mira nelle aule
di Nina Prenda
A uno studente israeliano è stato chiesto pubblicamente come si sentisse rispetto al “colonialismo dei coloni”, mentre a un ebreo è stato detto: «È un vero peccato che la tua gente sia sopravvissuta per commettere un genocidio di massa». Segnalata anche una diffusa introduzione di condanne morali contro Israele in corsi non attinenti alla politica o al Medio Oriente.
«Basta violenza antisemita»: il Papa dopo la strage di Sydney e il musulmano che ha salvato vite
di Nina Deutsch
L’attentato contro la comunità ebraica di Sydney riporta al centro la condanna netta di Papa Leone XIV, accolta dal Congresso Ebraico Mondiale, e il gesto di Ahmed al-Ahmed, musulmano che ha affrontato l’attentatore: un segnale raro ma potente di solidarietà reale in un tempo di crescente isolamento degli ebrei nel mondo. Tra parole, memoria e azioni concrete si gioca oggi una partita decisiva: non solo contro l’antisemitismo, ma per la tenuta morale delle nostre società.













