Premier palestinese Mustafa all’Onu: “Hamas deponga le armi, liberi gli ostaggi e rinunci al potere a Gaza”

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di Maia Principe
Intervenendo alla conferenza dell’Onu sulla soluzione a due
Stati, il premier dell’Autorità Palestinese ha anche sottolineato la responsabilità collettiva dei Paesi nel porre fine alla guerra contro il popolo palestinese, aggiungendo che l’Autorità Palestinese è pronta ad ospitare e coordinare una forza araba internazionale per stabilizzare Gaza dopo il conflitto.

“È uno schiaffo in faccia alle vittime del 7 ottobre”: Israele risponde alla decisione di Macron di riconoscere lo Stato palestinese

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di Pietro Baragiola
Il presidente francese Emmanuel Macron ha pubblicato un post sulla piattaforma X (giovedì 24 luglio)  annunciando che Parigi intende riconoscere la legittimità dello Stato palestinese alla prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite prevista per settembre, fatto che ha attirato le critiche di numerosi ministri israeliani.

 

“Parlate ebraico? Allora andatevene”: il caso Amit Peled e l’eco inquietante dell’antisemitismo in Europa 

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di Anna Balestrieri
In un post su Instagram, Peled racconta che dopo aver preso l’ordine, un cameriere è tornato al tavolo e ha chiesto che lingua stessero parlando. “Quando ho detto ‘ebraico’, mi ha guardato dritto negli occhi e ha detto: ‘In tal caso, andatevene. Non vi servo il cibo’”. Peled racconta lo shock e il senso d’isolamento. “La gente attorno a noi era stupefatta, ma subito dopo ha ripreso a cenare, a parlare, a bere vino. Come se nulla fosse accaduto. Benvenuti in Europa, 2025.”

Israele e Ucraina: Sa’ar a Kyiv rilancia il dialogo strategico e la cooperazione contro l’asse Mosca-Teheran

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di Davide Cucciati
La missione di Sa’ar ha incluso colloqui con il presidente Volodymyr Zelensky, con il ministro degli Esteri Andrii Sybiha, con il vice capo del parlamento ucraino e con la comunità ebraica locale. Il ministro ha inoltre reso omaggio al memoriale di Babyn Yar, teatro nel settembre 1941 di una delle più tragiche stragi della Shoah, in cui oltre 33.000 ebrei furono uccisi dai nazisti.

 

Gaza: tonnellate di cibo ferme a Kerem Shalom. Ma il colpevole di affamare la Striscia è per tutti solo Israele

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di Maia Principe
Le restrizioni sono state revocate, ma tonnellate di cibo restano comunque ferme al valico di Kerem Shalom, a pochi metri dal confine, senza che nessuno le distribuisca. Lo ha documentato anche Giovan Battista Brunori del TG1, che ha filmato oltre il valico di Kerem Shalom, tonnellate di cibo, ferme da settimane, che si stanno avariando. Una situazione surreale, che Israele denuncia con frustrazione.

Ragazzi ebrei francesi fatti scendere da un aereo Vueling: cantavano in ebraico. Il Ministro dei trasporti spagnolo: “Mocciosi israeliani”

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di Nina Deutsch
Secondo la compagnia spagnola, i giovani avrebbero tenuto un «comportamento altamente dirompente», ignorando più volte le istruzioni dell’equipaggio. La loro istruttrice è stata immobilizzata con manette dalla polizia chiamata dal capitano. Un gravisismo fatto che segue di pochi giorni due episodi di odio contro Israele in Grecia.

Vacanza da incubo a Rodi: adolescenti israeliani aggrediti da un gruppo filopalestinese

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di Anna Balestrieri
I ragazzi hanno raccontato di essere stati inseguiti e aggrediti da una folla ostile armata di coltelli, che li ha sorpresi all’uscita di un locale frequentato da turisti israeliani. L’episodio si inserisce in un clima crescente di ostilità verso cittadini israeliani in Grecia, alimentato dalla guerra in corso tra Israele e Hamas.

“I bambini piangevano, mia figlia temeva che ci facessero del male”: il dramma dei turisti israeliani bloccati al porto di Siro

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di David Zebuloni
Martedì 22 luglio una nave da crociera israeliana è stata accolta sull’isola greca di Siro da decine di manifestanti proPalestina, che hanno costretto i 1600 passeggeri, adulti e bambini, a rimanere chiusi nella nave, senza sapere cosa sarebbe accaduto. Un odio che ha spaventato i più piccoli ma preoccupato anche i più grandi, che volevano solo fare una vacanza.

drusi

“Vogliono annientarci”: il grido di aiuto dei drusi in Siria ai loro famigliari in Israele

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di David Zebuloni
“Gli attacchi sono coordinati: alcuni avvengono tramite incursioni armate, altri con l’impiego di mezzi pesanti – spiega Fadi Maklida, tra i fondatori del movimento Mizan – Generazione Drusa per l’Uguaglianza -. È un’invasione in piena regola, un massacro sistematico accompagnato da slogan jihadisti recuperati dai tempi dell’ISIS e di Jabhat al-Nusra”.