Israele

Persone si misurano la febbre come misura anti-Covid 19

Israele contro il Covid-19: una battaglia ancora aperta

Israele

di David Zebuloni
Fra gli annunci di vittoria contro il virus del premier Netanyahu e il ritorno a una vita ‘normale’ fatta di contatti fisici e senza alcuna precauzione, in Israele sono ripartiti i contagi da Covid-19, con picchi di 377 in un giorno.

Coronavirus in Israele

Israele: i contagi arrivano a oltre 19mila con più di 300 morti

Israele

di Roberto Zadik
I dati diffusi dal Times of Israel fra venerdì e domenica 14 giugno parlano di un numero di nuovi casi che si aggira attorno ai 19,055, con oltre 88 nuovi casi in meno di 24 ore, in aumento anche i morti che ora sono 300. Preoccupazione per la ripartenza degli eventi religiosi.

Natan Sharansky: «Senza identità non esiste nessuna libertà»

Israele

di David Zebuloni, da Tel Aviv
Da refusnik incarcerato nei gulag sovietici a ministro dello Stato di Israele. Oggi la battaglia del dissidente Anatolij Borisovič Ščaranskij ha un solo obiettivo: combattere l’antisemitismo nel mondo. «Non finirà mai – dice – ma dobbiamo difenderci»

Il Magen David Adom fa tamponi agli automobilisti

Israele, riprende la diffusione del Coronavirus. Chiuse 31 scuole

Israele

di Roberto Zadik
Momento decisamente teso e confuso in Israele dopo la febbrile riapertura delle attività e il desiderio di tornare alla tanto sospirata normalità, a sorpresa, il Covid 19 si risveglia e ricominciano l’emergenza e i contagi. Tempestivamente il Paese ha già chiuso 31 scuole.

Nuovi immigrati dall'Ucraina arrivano in israele

Israele: aumentano del 20% le domande di aliyà dopo le restrizioni anti Covid-19

Israele

di Ilaria Ester Ramazzotti
Con l’allentarsi delle misure restrittive sui voli internazionali, cresce la domanda di immigrazione ebraica in Israele. A questo si aggiunge un arretrato di richieste accumulatesi dopo che i voli degli olim erano stati rinviati di due mesi e i visti di immigrazione sospesi a causa della chiusura degli uffici di competenza.

Chiudono i conti correnti ai terroristi. Spari contro le banche a Gaza e in Cisgiordania

Israele

di Paolo Castellano
Nell’ultima settimana si sono verificati atti vandalici e proteste violente contro le banche palestinesi in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Perché gli abitanti di quelle zone hanno preso d’assalto gli istituti di credito? Il motivo sarebbe la chiusura dei conti correnti dei terroristi che si trovano in carcere in Israele e della famiglie di altri attentatori