Un convegno internazionale a Milano per discutere della sorte delle opere d’arte sequestrate dai nazisti fra il 1933 e il 1945
Articoli scritti da Ilaria Myr
Il Gatto del Rabbino
Il film d’animazione tratto dall’omonima serie di fumetti del francese Joann Sfar
Per Yael Naim cantare è… un gioco!
“Go to river” in versione “toy session” al Festival di Primavera di Bourges
Giovani artisti italiani e israeliani pensano ad un “nuovo” Mediterraneo
di Leone Finzi
Una mostra a Milano presenta le opere dei giovani artisti italiani e israeliani, vincitori del concorso Italia-Israele. I sensi del Mediterraneo
Teatro/ Moni Ovadia e il registro dei peccati
di Rossella De Pas
Un vero trionfo per lo spettacolo di Moni Ovadia, istrione che per due ore ha mantenuto viva l’attenzione di un Teatro Libero gremito.
Libri/ Un dizionario per tradurre dal “mammese”
di Rossella De Pas
Nel “Dizionario affettivo della lingua ebraica” Bruno Osimo ci guida alla scoperta del linguaggio degli affetti
La Magnum Photo Agency celebra Pesach
Il sito della più prestigiosa agenzia fotografica del mondo ha dedicato a Pesach le “immagini del giorno” con foto tratte dal suo ricco archivio.
Cinema/ Il difficile mondo di Roger Greenberg
di Roberto Zadik
Ben Stiller, rocker fallito alla ricerca di sè, nel nuovo film di Noah Baumbach
Dana International all’Eurovision Song Contest di Dusserdolf. Passando per Doha
di Roberto Zadik
Tappa a sorpresa nel viaggio di Dana International verso Dusseldorf: sarà ospite a Doha della trasmissione “Douze points”
Cronaca (incompleta) di una guerra
di Leone Finzi
Qualche osservazione sui giornali italiani e la guerra fra Israeliani e Palestinesi
Un blog da “cento lettori”?
di Leone Finzi
Un’insegnante di liceo, un blog negazionista, un articolo di Repubblica: qualche riflessione “a margine”. Su caso sono intervenuti il presidente UCEI Renzo Gattegna e il presidente della Comunità di Milano Roberto Jarach
Libri/ L’antisemitismo in Germania prima dei nazisti
di Franco Debenedetti
Ancor prima del delirio nazista esisteva una cultura ideologica diffusa. Lo spiega un recente saggio su Thomas Mann e Jakob Wassermann