di Ludovica Iacovacci
Otto ex ostaggi israeliani liberati dalla cattività di Gaza sono stati invitati alla Casa Bianca per essere ricevuti dal presidente Donald Trump. Iair Horn, Omer Shem Tov, Eli Sharabi, Keith Siegel, Aviva Siegel, Naama Levy, Doron Steinbrecher e Noa Argamani: questi sono i loro nomi.
La Casa Bianca pubblica una dichiarazione sull’incontro dell’Ufficio ovale del presidente degli Stati Uniti Donald Trump con un gruppo di ex ostaggi di Hamas.
“Oggi, il presidente Trump si è preso del tempo per incontrare otto degli ostaggi rilasciati da Gaza. Il Presidente ha ascoltato attentamente le loro storie strazianti. Gli ostaggi hanno ringraziato il presidente Trump per i suoi sforzi costanti per riportare a casa tutti gli ostaggi”, afferma l’addetto stampa della Casa Bianca Karoline Leavitt in una dichiarazione.
“Siete tutti stati catturati il 7 ottobre?” domanda Donald Trump.
“Sì”, rispondono in coro gli ospiti.
“Questo è l’inferno” afferma il presidente.
“È la cosa peggiore che qualcuno possa passare” dice Aviva Siegel.
“Una volta hanno ammanettato un ragazzo che era con noi” – continua. “Quando è arrivato ha portato un taglierino e si è tagliato la mano. Era felice. Loro mangiavano davanti a noi mentre ci facevano morire di fame”.
“È un miracolo” dice Doron Steinbrecher riferendosi alla loro liberazione.
“Sono stato rapito il 7 ottobre” racconta Eli Sharabi, le cui condizioni fisiche particolarmente provate dopo la prigionia di Gaza hanno colpito tutta Israele. “Mia moglie e le mie figlie sono state uccise in quel giorno. Sono stato tenuto 491 in cattività e ho sofferto fame, violenza e umiliazioni quotidiane. Un giorno mi hanno rotto le costole e mi hanno fatto talmente male che non ho potuto respirare per un mese. Grazie al presidente Trump adesso sono un uomo libero e posso riabbracciare mia madre e i miei fratelli e le mie sorelle”.
“Sono stato trasferito 33 volte. Ho passato il tempo in un tunnel, senza aria per respirare, a malapena il cibo e pochissima acqua. Ho visto orribili torture di ostaggi con cui ho passato il tempo. Sono così grato e riconoscente di essere qui grazie al presidente Trump e ai grandi sforzi della sua amministrazione”, dice , Keith Siegel.
“Abbiamo così tanti ostaggi in attesa di essere rilasciati” afferma Noa Argamani.
“Mio fratello più piccolo è ancora prigioniero” dice Iair Horn mentre indossa una maglietta rossa che recita “Bring Eitan home now” con la foto del fratello.
“Io e la mia famiglia pensiamo che tu sia stato mandato da Dio per liberare gli ostaggi” afferma Omer Shem Tov. “Pensiamo che possano essere liberati grazie a lei”, aggiunge Naama Levy.
I presenti, tutti insieme, affermano: “Siamo qui liberi e vivi grazie a lei. Grazie mille”.
“Che storia. Non ho mai sentito niente di simile” risponde Donald Trump. “Voglio dire, ho salvato tante persone ma non ho mai sentito niente di simile alle vostre condizioni. Storie orribile, neanche credibili” conclude. “Li tireremo fuori”, promette il presidente.
Donald Trump è tornato a minacciare Hamas di dover liberare tutti gli ostaggi. Hamas ha respinto le minacce: gli ostaggi saranno liberati solo con i negoziati della fase due. Fase, per il momento, ancora in stallo.
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