Da sinistra Gal Gadot, Madonna e Mia Khalifa

I più letti del 2023. La guerra continua sui social: le celebrità a sostegno di Israele e Palestina

In vista della fine dell’anno, pubblichiamo un articolo al giorno fra i più letti durante il 2023.  Qui un articolo pubblicato il 13 ottobre. Da allora, con l’inizio della guerra a Gaza, il quadro descritto è andato modificandosi, con sempre più star critiche nei confronti di Israele.

di Pietro Baragiola
Sono oltre 2000 le persone che hanno perso la vita nel disastroso conflitto tra Hamas e Israele che da sabato 7 ottobre sta tenendo tutto il mondo con il fiato sospeso.

Dopo aver visto che diversi terroristi di Hamas hanno utilizzato i social in maniera spietata per condividere le scene delle stragi e dei rapimenti degli israeliani lungo la Striscia di Gaza, molte persone sono scese in campo utilizzando i propri account Instagram e X (ex Twitter) per mostrare solidarietà verso il popolo di Israele.

Negli ultimi giorni sono state numerose le celebrità che hanno deciso di esporsi, utilizzando le proprie piattaforme social, ricche di post, storie e commenti, per dichiarare il loro sostegno contro il brutale attacco ai civili israeliani. Star come Gal Gadot, Mark Hamill, Amy Schumer, Natalie Portman e Isla Fisher hanno preferito dichiarazioni più accorate, mentre altre celebrità hanno optato per un sostegno silenzioso. Tra queste troviamo l’attrice, vincitrice del premio Oscar, Jamie Lee Curtis che ha espresso il suo supporto postando la bandiera di Israele senza caption sul suo profilo Instagram.

Anche dall’altro lato del conflitto ci sono stati diversi celebri sostenitori che hanno sfruttato i social per promuovere la propria solidarietà verso la causa palestinese, incuranti delle eventuali ripercussioni che questo gesto avrebbe potuto procurare alle loro carriere.

Gal Gadot e i sostenitori di Israele

Una delle prime star ad esprimere sui social la propria opinione sul conflitto è stata Gal Gadot, l’attrice israeliana che ha guadagnato fama internazionale grazie all’interpretazione della super eroina Wonder Woman.

Gadot, che dal 2005 al 2007 ha prestato servizio nell’IDF (Forze di Difesa Israeliane), ha utilizzato il proprio profilo Instagram per incitare i suoi 109 milioni di follower a sostenere la causa israeliana: “il mondo non può stare con le mani in mano quando accadono questi orribili atti di terrore! Io sto dalla parte di Israele, dovreste farlo anche voi.”

Queste dichiarazioni hanno attirato velocemente l’attenzione di molti suoi colleghi dell’industria dello spettacolo, i quali hanno seguito subito il suo esempio. Uno dei primi è stato l’attore ebreo Josh Gad che proviene da una famiglia di sopravvissuti all’Olocausto e ha vissuto in prima persona il significato dell’antisemitismo. “Quello a cui stiamo assistendo in tempo reale non ha precedenti dai tempi della guerra dello Yom Kippur. Il mio cuore si spezza per le famiglie di coloro che hanno perso i propri cari e per gli ostaggi che sono stati rapiti” ha scritto Gad sui suoi social.

Oltre all’empatia, molte star colto l’occasione per esprimere sui loro account la propria rabbia e frustrazione per questo conflitto disumano. “Non fatevi illusioni: Hamas è un’organizzazione terroristica la cui missione è sterminare tutti gli ebrei. Sono furiosa con questo ####o di mondo” ha affermato, in maniera decisa, l’attrice Sarah Silverman.

Anche il mondo della musica si è movimentato per sostenere i civili colpiti dalla guerra. La cantante di fama mondiale Madonna ha definito “straziante” la strage di bambini aggrediti e uccisi lungo le strade di Israele: “Il mio cuore va a Israele, alle famiglie, alle case distrutte, ai bambini scomparsi, alle vittime innocenti e a tutti coloro che stanno soffrendo o soffriranno a causa di questo conflitto”.

In questi ultimi giorni sono diventati virali sui social diversi video che mostrano Bono, il celebre cantante degli U2, mentre dedica il suo concerto dell’8 ottobre ai 260 “bellissimi giovani” la cui vita è stata spezzata dai miliziani di Hamas durante il Nature Party music festival.

In un commovente tributo alle vittime, Bono ha modificato le parole della sua hit Pride (In the Name of Love) e ha incitato la folla dello Sphere di Las Vegas a cantare insieme il nuovo testo.

 

Versione originale                                                       Versione del 9 ottobre

 

Early morning, April 4                                                 Early morning, October 7

Shot rings out in the Memphis sky.                          The sun is rising in the desert sky.

Free at last, they took your life                                 Stars of David, they took your life

But they could not take your pride.                         But they could not take your pride.

 

Anche molti esponenti del mondo dello sport hanno rilasciato dichiarazioni e immagini sui social per esprimere il loro sostegno ai cittadini israeliani. “Dimenticate la politica, i soldi e la terra. Questo è odio! Un odio antico che abbiamo già visto in passato” ha scritto l’ex giocatore della NFL Julian Edelman sul suo account X.

Il sostegno a Israele non è stato però esente da polemiche e molte celebrità hanno dovuto affrontare reazioni avverse, soprattutto da parte delle generazioni più giovani (la gen Z).

In questi casi l’ondata di critiche non è stata rivolta solo al sostegno verso Israele ma anche alla comprensione e rappresentazione del conflitto che le varie celebrità hanno riportato sui social, ampliando ulteriormente i dibattiti.

Se i sostenitori dei cittadini israeliani non hanno avuto vita facile, le ripercussioni sono state ancora più severe per tutti coloro che hanno usato i propri account per sostenere la causa palestinese, come è accaduto all’ex attrice di film per adulti Mia Khalifa.

Mia Khalifa e i sostenitori della Palestina

Mia Khalifa


Lunedì 9 ottobre
la celebre rivista erotica americana Playboy ha annunciato di aver terminato la collaborazione con la playmate ed ex attrice pornografica libanese Mia Khalifa in seguito alle sue dichiarazioni a sostegno dei recenti attacchi di Hamas contro Israele.

“Scriviamo per informarvi della nostra decisione di interrompere la relazione professionale con Mia Khalifa, inclusa l’eliminazione del suo canale dalla nostra piattaforma” ha affermato la rivista ai suoi utenti. “Noi incoraggiamo la libertà di espressione e il dibattito politico costruttivo, ma abbiamo una politica di tolleranza zero per l’incitamento all’odio”.

Le dichiarazioni dell’ex playmate, ritenute “disgustose e riprovevoli”, riguardano un tweet sulla sua piattaforma X (dove ha più di 5 milioni di follower) in cui Khalifa ha consigliato al gruppo di Hamas di filmare le loro attività in orizzontale “per poter osservare meglio quello che stava accadendo”. Molti di questi video ritraggono stragi di uomini, donne e bambini innocenti.

Successivamente, Khalifa ha pubblicato un post per chiarire il suo commento: “questa affermazione non sta incitando in alcun modo la diffusione della violenza. Ho specificamente detto ‘combattenti per la libertà’  perché questo è ciò che i palestinesi fanno… lottare per la libertà ogni giorno”.

Questa sua presa di posizione ha spinto Playboy e la società Red Light Holland, per la quale Khalifa agiva in veste di consulente, a troncare ogni rapporto con la star che ha risposto chiamando “sionisti” i suoi ex collaboratori. “Vengo dal Libano, ho vissuto più raid aerei dell’IDF di quanto il vostro piccolo cervello privilegiato possa mai immaginare” ha affermato Khalifa, furente.

Altre celebrità, pur opponendosi ad Hamas, sono state fortemente criticate per esprimere il loro disprezzo contro le stragi di civili perpetrate a Gaza dall’esercito israeliano.

“Preghiamo per la sicurezza degli innocenti di Gaza che vengono bombardati e assediati” ha postato l’attore Mark Ruffalo, condividendo un messaggio del giornalista Nathan Thrall. Questo post ha causato molte reazioni negative da parte dei fan dell’attore americano che lo hanno accusato di sostenere le stragi dei miliziani.

Lo stesso trattamento è stato rivolto ad Emma Watson nel gennaio 2022. La celebre star della saga di Harry Potter aveva postato sul suo account Instagram un collage con le parole “la solidarietà è un verbo” mentre sullo sfondo apparivano manifestanti con bandiere palestinesi. Nonostante questa frase fosse una citazione della studiosa femminista Sara Ahmed a sostegno della pace tra Palestina e Israele, il post è stato condannato da diversi funzionari israeliani che hanno accusato la Watson di antisemitismo.

Queste reazioni dimostrano che il sostegno delle celebrità alla causa israeliana e alla causa palestinese gioca un ruolo fondamentale nel plasmare l’opinione pubblica e ciò li rende soggetti a un costante scrutinio che spesso può fraintendere il loro significato. Per questo motivo artisti come Madonna hanno preferito diffondere il loro messaggio di pace in maniera chiara, semplice ed esemplare: “preghiamo per tutti, per Israele, per la pace e per il mondo”.