Daniel Barenboim

Daniel Barenboim: «Mi assenterò per un po’ a causa di una malattia neurologica, ma presto ritornerò a dirigere»

di Marina Gersony
Non tornerà più a suonare, almeno per il momento, in attesa di tempi migliori. Lo ha annunciato ieri Daniel Barenboim su Twitter e Instagram e la notizia ha subito fatto il giro del web. Causa della sospensione dal lavoro, una malattia neurologica non meglio identificata che sta affliggendo il celebre pianista nonché amatissimo direttore d’orchestra di origine argentina, tra i più importanti della musica classica contemporanea mondiale.

Una doccia fredda per melomani, fans ed estimatori, allarmati per le dichiarazioni del Maestro oggi settantanovenne (ottant’anni a novembre) e attualmente direttore musicale della Staatsoper di Berlino (è sotto contratto fino al 2027), ruolo che ricoprì anche al Teatro alla Scala di Milano dal 2011 al 2015.

Barenboim stava già male da tempo e più volte era stato costretto ad annullare gli impegni presi in precedenza a causa di una salute precaria iniziata con una vasculite, un’infiammazione dei vasi sanguigni. Come la conduzione del nuovo Ring di Wagner che avrebbe dovuto dirigere presso la Staatsoper lo scorso agosto. Il grande artista ha tuttavia sottolineato di essere fiducioso di poter tornare a dirigere già nei prossimi mesi, nonostante i dubbi espressi da qualche tabloid sul fatto che questa decisione possa significare in realtà la fine di una brillante carriera.

«Con un misto di fiducia e tristezza rendo noto che nei prossimi mesi dovrò fare un passo indietro rispetto ad alcune mie performance, soprattutto nel mio impegno come direttore d’orchestra – ha fatto sapere Barenboim senza troppi giri di parole –. Le mie condizioni di salute sono peggiorate nei mesi scorsi e mi è stata diagnosticata una patologia neurologica seria. Devo concentrarmi sul mio benessere fisico, il più possibile».

Il direttore ha quindi sottolineato che la musica «è sempre stata e continuerà essere una parte essenziale della mia vita. Ho trascorso tutta la mia vita immerso nella musica, e continuerò a farlo il più a lungo possibile, fino a quando la mia salute me lo consentirà. Guardando al passato e al futuro, non sono soltanto contento, sono profondamente soddisfatto», ha concluso.

Chi è Daniel Barenboim

Nato nel 1942 a Buenos Aires da genitori russi di origini ebraiche, Daniel Barenboim ha anche cittadinanza israeliana, spagnola e palestinese. Pianista assai precoce, all’età di cinque anni sua madre iniziò ad insegnargli il pianoforte e lui tenne il suo primo concerto a soli sette anni nella sua città natale. Studiò quindi, tra gli altri,  con il maestro Vincenzo Scaramuzza perfezionandosi prima con Claudio Arrau e in seguito a Roma, Salisburgo, Parigi e poi con Edwin Fischer a Lucerna. Sposato con la violoncellista Jacqueline du Pré che per lui si convertì all’ebraismo, il loro matrimonio passò alla storia per essere tra i più fruttuosi e affascinanti nel mondo musicale.

«Nel 1966 conobbi la violoncellista Jacqueline du Pré a Londra – come si legge in un articolo molto interessante con alcune riflessioni sulla sua vita e il suo attaccamento all’ebraismo –. Ci siamo sentiti subito attratti l’uno dall’altro, sia a livello personale che musicale, e due o tre mesi dopo abbiamo deciso di sposarci. Senza alcuna influenza da parte mia, Jacqueline si incaricò di convertirsi al giudaismo. Il pensiero di avere dei figli ha giocato un ruolo nella sua decisione, così come il fatto che conosceva molti grandi musicisti ebrei. La sua conversione non è stata sempre una manna per la sua carriera; qualcuno ha affermato che si era unita alla “mafia della musica ebraica”. Nel giugno del 1967 ci siamo sposati a Gerusalemme, poco dopo la Guerra dei Sei Giorni. Ben-Gurion, che non pensava molto alla musica, era presente al nostro matrimonio. Era impressionato dal fatto che una ragazza inglese non ebrea potesse identificarsi così fortemente con il suo Paese…».

VIDEO: Daniel Barenboim & Jacqueline du Pré, la loro storia d’amore

Anche se non mancarono i reciproci tradimenti. Nei primi anni Ottanta, nella fase finale della malattia di Jacqueline, Barenboim ebbe una relazione con la pianista russa Elena Baškirova, tra i fondatori del Metropolis Ensemble di Berlino, in Germania, e del Jerusalem International Festival of Chamber Music, che sposò in seguito e da cui nacquero due figli: David Arthur, nato a Parigi nel 1982, oggi manager-writer per la band tedesca di hip-hop Level 8 e Michael Barenboim, nato a Parigi nel 1985, violinista.

Barenboim ama profondamente Israele, il suo adorato Eretz Israel: «Ci sono fotografie appese alle pareti del mio camerino alla Staatsoper Berlin, fotografie che mi ricordano quello che vedo quando guardo fuori dalle finestre della mia casa a Gerusalemme. Sono leggermente sbiaditi e qua e là la carta si sgretola, ma si riconoscono facilmente i panorami. La Città Vecchia, la Cupola della Roccia con la sua cupola splendente, le mura, le porte. A volte mi siedo in questa stanza prima di uno spettacolo, guardando queste immagini e pensando a Gerusalemme, a Israele, alla mia casa…».