Concerto dei Coldplay ad Atene: i fan israeliani mostrano il loro sostegno agli ostaggi e ai soldati caduti

Personaggi e Storie

di Pietro Baragiola
Domenica 9 giugno durante il concerto della celebre band britannica, Coldplay, tenutosi all’Olympic Stadium di Atene un gruppo di fan israeliani ha intonato il coro “Bring Them Home!” per sostenere il movimento che chiede il rilascio dei 116 ostaggi detenuti da Hamas a Gaza.

Il coro è iniziato dopo l’esecuzione del brano “Yellow”, uno dei maggiori successi della band, ed è stato motivato dal fatto che il colore giallo (inneggiato nella canzone) è oggi il simbolo mondiale del sostegno verso gli ostaggi.

Questo è stato solo uno dei numerosi gesti di solidarietà nei confronti di Israele che negli ultimi giorni hanno coinvolto direttamente la città di Atene.

Sabato 8 giugno, centinaia di profili social hanno mostrato folle di israeliani che ballavano e cantavano nelle piazze della capitale greca per festeggiare il salvataggio di Noa Argamani, Shlomi Ziv, Almog Meir Jan e Andrey Kozlov, i quattro ostaggi trattenuti da Hamas e liberati lo scorso fine settimana da un’operazione dell’IDF.

I principali gesti emblematici del sostegno pro-Israele però hanno coinvolto proprio il concerto dei Coldplay di domenica ed hanno avuto come protagonisti il comico israeliano Guy Hochman e il 12enne Ori Abudi.

 

L’incidente di Guy Hochman

Nato il 13 ottobre 1988 nella città israeliana di Ramat Gan, Guy Hochman è un comico con oltre 420 mila followers. Le sue esibizioni eccentriche e spesso borderline gli hanno attirato plausi e critiche dagli spettatori di tutto il mondo.

Per sostenere il suo Paese nel conflitto israelo-palestinese, Hochman è arrivato domenica al concerto di Atene ed ha tentato di saltare sul palco dei Coldplay avvolto nella bandiera israeliana, ma, nel tentativo, è caduto rompendosi una costola.

Sul suo account Instagram il comico ha commentato: “Un ultimo passo e sarò lì a sentire l’odore del sudore di Chris Martin – Ecco che arriva ed io sono qui a fare la storia! – BOOM! – Sono caduto…la costola è andata.”

Il cantante dei Coldplay, Chris Martin, vedendo la scena, ha immediatamente smesso di cantare e non ha voluto riprendere senza prima essere sicuro che il comico stesse bene. Poi si è scusato con il pubblico ed ha spiegato a tutti l’accaduto: “lasciate che vi racconti cos’è successo. Stavamo per finire la canzone quando questo tipo è salito sul palco ma, un istante dopo, è scivolato ed ha fatto proprio una bella caduta. Probabilmente voleva stare vicino a Jonny (Buckland, il chitarrista) e lo capisco. Jonny è molto sexy.”

 

Il cartello di Ori Abudi

Il dodicenne Ori Abudi

Molti fan non hanno apprezzato questo tentativo di Chris di sdrammatizzare la protesta pro-israeliana ma sono rimasti piacevolmente colpiti, poche canzoni più tardi, dal gesto del cantante nei confronti del giovane Ori Abudi, il fan israeliano che per tutto il concerto ha tenuto in mano un cartello con la foto di una delle soldatesse uccise dai terroristi di Hamas durante l’attacco del 7 ottobre.

Cresciuto nel quartiere di Be’er Ya’akov, il 12enne Ori Abudi è sempre stato molto affezionato alle canzoni dei Coldplay. “Adoro i loro brani. A casa tutti li ascoltano e per questo ho chiesto a mia madre, come regalo pre-bar mitzvah, di realizzare il mio sogno e volare insieme in Grecia per assistere al loro concerto” ha raccontato Ori durante un’intervista a The Times of Israel.

La madre di Ori, Anat Abudi, sapeva bene che Chris Martin era conosciuto per individuare sempre tra il pubblico i fan che tengono cartelli in mano per poi interagire con loro. Così, affinché suo figlio venisse notato dal cantante, Anat prese un cartone usato come contenitore di birre e ci scrisse con il suo rossetto “I want to sing with you” (Voglio cantare con te).

“Ori era uno dei pochi bambini presenti ed è stato tutto il tempo sulle spalle dei suoi cugini con il nostro cartello alzato per farsi notare da Chris” ha spiegato Anat.

Questo cartello però ha acquisito presto un significato ancora più potente quando Anat e Ori si sono avvicinati ad una giovane donna, Nofar Eilat, che teneva stretta tra le mani la fotografia della cugina: Shir Eilat, una delle 15 donne osservatrici di confine uccise durante l’invasione di Hamas.

Shir aveva solo 20 anni ed era un Capitano dell’IDF responsabile delle vedette della base di Nahal Oz. Secondo i testimoni, quando il kibbutz è stato invaso dai terroristi, Shir ha continuato a svolgere il suo servizio valorosamente, proteggendo i suoi compagni fino alla fine.

“La fotografia che Nofar teneva in mano recitava in ebraico ‘in memoria del CPT Shir Eilat – la tua canzone suonerà per sempre’ (“Shir” significa anche “canzone”). Colpita da quelle parole, ho deciso di chiedere alla ragazza se le avrebbe fatto piacere che attaccassimo la sua foto al cartello di Ori per diffondere un messaggio ancora più positivo in modo. Lei ha accettato, commossa” ha raccontato Anat al sito web Mako.

A pochi minuti dalla fine del concerto, Chris Martin si è girato proprio verso Ori, indicandolo e, in quel momento, tutte le telecamere sono state puntate sul piccolo fan israeliano e sul cartello che teneva in mano con il tributo a Shir.

“Ehy ragazzo! Credi nella magia? Perché, se ci credi, ho bisogno che tu chiuda gli occhi e faccia accadere qualcosa di speciale: ho bisogno che crei dei fuochi d’artificio nella tua mente e riapri gli occhi tra cinque secondi. Puoi farlo per me?” ha detto Chris ad Ori.

Il ragazzino ha chiuso subito gli occhi e il cantante ha cominciato a contare alla rovescia. Alla fine del countdown, Ori ha alzato lo sguardo al cielo ed è rimasto strabiliato nel vedere decine di fuochi d’artificio che scoppiavano intorno allo stadio sopra i 75.000 spettatori entusiasti, tra cui anche Anat e Nofar che si abbracciavano in lacrime per la gioia.

“È stato un sogno che si avvera per me. Un’emozione pura e, soprattutto, un piccolo modo per commemorare Shir” ha raccontato Ori, ancora emozionato, durante un’intervista con il canale israeliano Ynet.

Questo magnifico tributo è stato visto in tutto il mondo, raggiungendo anche Israele dove la madre di Shir, Ayelet Eilat, ha commentato dicendo: “è stato un gesto commovente e ci riempie il cuore. Questo bambino è stato davvero dolce.”

Durante la sua intervista con Ynet, Ayelet ha raccontato come lei e la famiglia erano appena rientrati a casa da un evento che la scuola di Shir aveva dedicato alla memoria della figlia quando hanno visto le prime immagini del concerto di Atene.

“Non avevamo fatto in tempo a riprenderci dall’emozione che sui social e in tv sono arrivate le prime foto di questo dolce bambino con il cartello e l’adesivo di Shir. Ho sentito il mio cuore battere all’impazzata” ha raccontato Ayelet, commossa.

“Non avremmo mai pensato che qualcuno avrebbe osato commemorare Shir in un concerto pieno di gente da ogni angolo del mondo, specialmente in un periodo dove l’antisemitismo si sta diffondendo sempre di più. Tutti coloro che sono andati a questo evento e hanno gridato per il ritorno degli ostaggi o inneggiato i fuochi d’artificio per Shir stanno svolgendo una missione straordinaria per tutti noi di Israele ed è stato immensamente emozionante. Ti ringrazio Ori.”