Terrorismo a Vienna. L’Isis rivendica l’attentato

di Paolo Castellano

Il 2 novembre, la sera prima del lockdown, Vienna è stata colpita da un attacco terroristico. Il Ministero degli Interni austriaco ha confermato che un solo terrorista islamico abbia innescato diverse sparatorie nel giro di 9 minuti, colpendo il cuore della capitale austriaca e causando 4 morti e 22 feriti. La polizia sta pattugliando la città, svolgendo ulteriori indagini in cerca di eventuali complici.

Il 3 novembre, l’organizzazione terroristica del sedicente Stato Islamico ha rivendicato gli attacchi di Vienna. L’ISIS ha diffuso un comunicato su Telegram, affermando che “il soldato del Califfo Abu Dajana al-Albani” abbia attaccato i raduni di crociati” nel centro della capitale dell’Austria. “Ogni lode e favore a Dio”, si legge nella conclusione del messaggio.

Inoltre, nello stesso giorno, gli inquirenti hanno rilasciato i dettagli sull’identità del terrorista morto durante gli scontri a fuoco con le forze dell’ordine. Il nome dell’attentatore è Kujtim Fejzulai, un ragazzo di vent’anni di origine albanese. Il nome di battaglia “al-Albani” si riferisce proprio alle sue radici.

Come riporta il The Times of Israel, l’ISIS ha anche diffuso un video in cui Kujtim Fejzulai presta giuramento all’organizzazione terroristica, mentre impugna una pistola e un lungo coltello seghettato. Il giovane aveva una doppia cittadinanza: possedeva passaporto rilasciato da Austria e Macedonia del Nord. In passato, aveva subito una condanna per aver tentato di unirsi all’ISIS in Siria.

Dopo lo scontro mortale con la polizia, accanto al cadavere dell’attentatore ventenne sono state trovate alcune armi: un fucile d’assalto Ak-47, una pistola modello Tokarev di fabbricazione sovietica, un machete e una finta cintura esplosiva.

La preoccupazione della Comunità ebraica d’Austria

Come riporta un residente ebreo, un terrorista ha utilizzato la sua arma da fuoco nei pressi della storica sinagoga Stadttempel, innescando uno scontro armato. Sebbene non ci siano state vittime tra i membri della Comunità ebraica della capitale austriaca, il 3 novembre rimarranno chiuse tutte le istituzioni ebraiche in via precauzionale.

«Tutte le scuole ebraiche, le sinagoghe e le istituzioni della comunità ebraica, e anche tutti i supermercati e i ristoranti kasher rimarranno chiusi per cautela», ha scritto su Twitter il presidente della comunità Oskar Deutsch. «Per ora non possiamo confermare o escludere che la sinagoga fosse l’obiettivo».

“È terrorismo”. La conferma del Ministero degli Interni

«Ieri sera abbiamo subito un attacco da almeno un terrorista islamico», ha dichiarato il ministro degli Interni Karl Nehammer durante una conferenza stampa mattutina. «Questa è una persona radicalizzata che si sentiva vicina all’ISIS».

Durante la prima conferenza notturna, il ministro degli Interni aveva sostenuto che si fosse trattato di “terrorismo”. «Partiamo dal presupposto che ci sono stati diversi autori, ci sono diversi feriti, probabilmente anche morti», ha detto il ministro degli Interni Karl Nehammer. «Gli autori hanno usato armi lunghe». La polizia ha organizzato un’operazione su larga scala e probabilmente sono state impiegate le forze speciali Cobra e WEGA.

Come riporta il Corriere della Sera, Oskar Deutsch, presidente della Comunità ebraica di Vienna, ha sostenuto che non ci sarebbero vittime tra i membri della comunità. «Al momento non si può dire se il tempio della città fosse uno degli obiettivi. Quello che è certo, però, è che sia la sinagoga di Seitenstettengasse che l’edificio degli uffici allo stesso indirizzo non erano più in funzione e chiusi al momento dei primi colpi», ha scritto su Twitter.

Sparatoria vicino alla sinagoga di Seitenstettengasse

In Rete, sono circolati dei video in cui si scorgono delle auto della polizia austriaca e si percepiscono dei colpi di pistola in via Seitenstettengasse, vicino alla sinagoga Stadttempel. Secondo il giornale Kronen Zeitung, il 2 novembre, verso le 20.00, diversi colpi d’arma da fuoco sono stati sparati vicino a Schwedenplatz, nel distretto centrale Innere Stadt. Le forze dell’ordine hanno confermato di aver attivato un’operazione su vasta scala.

Il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha detto che non si può escludere il movente antisemita e ha definito “ripugnanti” gli attacchi terroristici.

Il servizio di sicurezza interna della Comunità ebraica austriaca ha imposto a tutti i cittadini ebrei di non lasciare il loro domicilio. Come riporta The Times of Israel, la comunità ebraica viennese è convinta che i terroristi non abbiano preso di mira gli ebrei locali; l’opinione è stata condivisa anche dai funzionari di Gerusalemme.

Secondo i media israeliani, ai residenti ebrei è stato chiesto di chiudere a chiave la porta della propria residenza e di non indossare la kippah qualora si fossero trovati fuori casa.

Secondo Rai News24, gli agenti hanno ucciso un attentatore che indossava una finta cintura esplosiva. In più, il quotidiano Kurier sostiene che sarebbero almeno 15 i feriti.

L’Associated Press ha registrato la testimonianza del rabbino Schlomo Hofmeister, che abita nei pressi della sinagoga: «Stavano sparando almeno 100 colpi appena fuori dal nostro edificio». L’ebreo viennese ha dichiarato che gli attentatori avrebbero sparato sui clienti di un locale lì vicino.

«Non ha mirato alla sinagoga», ha sottolineato Hofmeister al giornale Kurier, parlando di un terrorista.

La radio dell’esercito israeliano ha inoltre raccolto la testimonianza di Shalom Berenholtz, ristoratore del centro di Vienna, che ha spiegato il comportamento dei terroristi: «Questo è il centro nevralgico della comunità ebraica. È un’area protetta 24 ore su 24».

«Era un gruppo di quattro uomini armati. Uno di loro ha corso lungo la strada, aprendo il fuoco con un’arma automatica», ha sottolineato il ristoratore.

L’attentato del 1981. Le bombe a mano dei palestinesi contro la sinagoga Stadttempel

L’attentato del 2 novembre ha riportato alla memoria un altro attacco terroristico avvenuto 39 anni fa, quando un gruppo di terroristi palestinesi attaccò la stesso tempio al centro della cronaca odierna. Il 29 agosto del 1981, un commando palestinese lancio 4 bombe a mano contro la sinagoga Stadttempel di Vienna mentre si stava svolgendo la cerimonia di un bar mitzvah alla quale avevano partecipato 200 persone. Come riporta il New York Times, i terroristi uccisero due persone e ferirono 16 persone. Dopo averli feriti, la polizia catturò i due attentatori di origine araba.

Nel 1979, era avvenuto un altro attacco, ma fortunatamente non ci furono vittime.

Le dichiarazioni del cancelliere austriaco Sebastian Kurz

«Attualmente stiamo attraversando tempi difficili nella nostra repubblica. Vorrei ringraziare tutti i servizi di emergenza che rischiano la vita, soprattutto oggi per la nostra sicurezza. La nostra polizia intraprenderà un’azione decisiva contro gli autori di questo orribile attacco terroristico», ha scritto il cancelliere Sebastian Kurz su Twitter.

«Sono lieto che i nostri agenti di polizia siano già stati in grado di eliminare un autore. Non ci lasceremo mai intimidire dal terrorismo e combatteremo questi attacchi con decisione e con tutti i mezzi».

Kurz ha fatto le condoglianze ai parenti delle vittime e ha espresso il suo ringraziamento per i messaggi di vicinanza provenienti dai leader europei.

La versione della polizia di Vienna

Le forze dell’ordine viennesi hanno dichiarato che intorno alle 20:00 si sono verificati diversi colpi di arma da fuoco, a partire da Seitenstettengasse. Successivamente, sono stati notati diversi sospetti armati di fucili, ripresi in 6 luoghi diversi. Una persona è deceduta e ci sono diversi feriti (1 ufficiale incluso). Un sospetto è stato colpito e poi ucciso dagli agenti di polizia viennesi.

La polizia di Vienna aveva twittato questo messaggio alle 20.37: «C‘è un’importante operazione di polizia nel #InnerenStadt . Siamo sempre più presenti sul posto con le nostre risorse. Attualmente si stanno raccogliendo dettagli più precisi. Non appena avremo maggiori dettagli, lo scoprirete qui».

Secondo le prime informazioni, nella sparatoria nei pressi della sinagoga viennese sarebbe stato rinvenuto un ordigno esplosivo. Successivamente si è scoperto che la cintura esplosiva del terrorista fosse finta.

Inoltre, i media austriaci sostengono che un agente di polizia sia stato ferito da colpi di arma da fuoco e si trovi attualmente in pericolo di vita. Sono stati percepiti altri spari, come testimoniano i video che stanno circolando sulla piattaforma Twitter.

Le forze dell’ordine stanno isolando l’area dello scontro armato, la Rotensturmstrasse è stata chiusa.

Reazioni internazionali

Il 3 novembre, il primo ministro d’Israele Benjamin Netanyahu ha condannato la ferocia dei terroristi che hanno seminato morte e terrore nella capitale austriaca: «Israele condanna il brutale attacco a Vienna ed è in totale solidarietà con l’Austria. I popoli civili di tutto il mondo devono unirsi per sconfiggere la ferocia del rinascente terrorismo islamico».

Per di più, durante un incontro diplomatico con il premier rumeno Ludovic Orban, Netanyahu ha dichiarato di aver parlato con il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, offrendogli l’aiuto dell’intelligece israeliana per combattere il terrorismo islamico.

Pure il Vaticano, attraverso l’account Twitter di papa Francesco, ha espresso il proprio dolore per i tragici fatti di Vienna: «Esprimo dolore e sgomento per l’attacco terroristico a Vienna e prego per le vittime e i loro familiari. Basta con la violenza! Costruiamo insieme pace e fraternità. Solo l’amore spegne l’odio».

Ugualmente, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha espresso vicinanza all’Austria dopo gli scontri viennesi: «I tedeschi sono al fianco degli amici austriaci con partecipazione e solidarietà». «Il terrorismo islamico è un nostro comune nemico. La lotta contro questi delitti e contro questi attentati è la nostra lotta comune», ha sottolineato Berlino.

Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha inviato un messaggio su Twitter: «L‘Europa condanna fermamente questo atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani. I miei pensieri sono con le vittime e le persone di Vienna sulla scia dell’orribile attacco di stasera. Siamo con l’Austria».

Anche il presidente francese, Emmanuel Macron, ha inviato un messaggio di supporto al governo austriaco: «Noi francesi condividiamo lo shock e la tristezza degli austriaci dopo l’attentato di Vienna. Dopo la Francia, è un paese amico che è sotto attacco. Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non ci arrenderemo mai».

Un ferma condanna arriva anche dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Ferma condanna dell’attentato che questa sera ha colpito la città di Vienna. Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti».

«Sono scioccata e rattristata dal brutale attacco avvenuto a Vienna. Il mio pensiero va alle famiglie delle vittime e al popolo austriaco. L’Europa è in piena solidarietà con l’Austria. Siamo più forti dell’odio e del terrore». Ha scritto sul Twitter il Commissario europeo Ursula von der Leyen.

La ministra israeliana per gli Affari della Diaspora Omer Yankelevich ha postato queste parole: «I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con l’Austria in queste ore tragiche e molto difficili».

«I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la popolazione austriaca a causa di questo terribile attacco terroristico a Vienna. Il nostro affetto alle famiglie delle vittime. In queste ore difficili, Israele è con l’Austria in piena solidarietà», ha twittato Mordechai Rodgold, l’ambasciatore israeliano in Austria.

https://twitter.com/RodgoldMD/status/1323385155759865859?s=20

Articolo in aggiornamento…