Tribunale di Barcellona: incostituzionale la decisione del sindaco di tagliare i legami con Israele

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di David Fiorentini
Il Tribunale Amministrativo n. 10 di Barcellona ha dichiarato incostituzionale la decisione del Consiglio comunale di Barcellona di sospendere le relazioni tra il Comune e lo Stato di Israele, fino al raggiungimento di un cessate il fuoco definitivo a Gaza.

La risoluzione, approvata nel novembre 2023, seguiva la sospensione unilaterale delle relazioni con Israele sancita a febbraio dall’allora sindaca Ada Colau, su spinta del partito di estrema sinistra Barcelona en Comù.

Una mozione giudicata come un “chiaro messaggio negativo di distanziamento e ostilità” verso lo Stato ebraico e tutti i suoi cittadini, che di conseguenza configura una trasgressione dell’articolo 14 della Costituzione spagnola poiché “discriminazioni non basate su criteri oggettivi e ragionevoli conducono alla violazione del principio di uguaglianza”.

Inoltre, la corte ha anche sottolineato l’incompetenza dei Comuni in politica internazionale, nella fattispecie per modifiche arbitrarie al quadro giuridico degli appalti pubblici, quali il divieto di partecipazione ad aziende coinvolte nel presunto “genocidio di Gaza”.

“Non si tratta di semplici dichiarazioni di intenti o semplici asserzioni, ma di un accordo con effetti legali”, spiega l’organizzazione per il contrasto all’antisemitismo Acción y Comunicación sobre Oriente Medio (ACOM), responsabile nel corso dell’anno per il procedimento legale nei confronti dell’amministrazione cittadina.

Un precedente importante, che in un clima di polarizzazione e tensione, ribadisce i limiti normativi entro i quali gli enti locali possono agire per evitare strumentalizzazioni politiche e abusi di potere.

Foto dal video Barcelona Mayor Ada Colau, 2022. (YouTube. In accordo con la clausola 27a della legge sul copyright)