Sondaggio Università di Oxford. Il 20% degli inglesi crede al complottismo antisemita sul Covid-19

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di Paolo Castellano
L’evoluzione della pandemia Covid-19 ha prodotto una nuova ondata di antisemitismo, sia in Europa che nel resto del mondo in cui si è diffuso il virus. Un sondaggio dell’Università di Oxford – rilasciato il 25 maggio – ha corroborato questa percezione. I ricercatori hanno infatti osservato che un inglese su 5 del campione intervistato sostiene che gli ebrei abbiano creato il Coronavirus per interessi economici.

Il sondaggio dell’ente universitario non è soltanto incentrato sull’antisemitismo ma anche sulle altre credenze complottiste legate all’epidemia di Covid-19. In generale, è emersa una profonda sfiducia dei britannici nell’approccio al virus e nel prevenirne la diffusione da parte del governo in carica. I più scettici hanno infatti dimostrato poco interesse per le norme sanitarie imposte.

L’Oxford Coronavirus Explanations, Attitudes and Narratives Survey (OCEANS), pubblicato sulla rivista Psychological Medicine, si basa su un campione di 2.500 adulti che rappresentano le diverse classi sociali della popolazione del Regno Unito: il gruppo è stato selezionato in base al sesso, all’età, alla regione e al reddito. Questa selezione di base è stata utile per comprendere la percezione popolare sugli atteggiamenti e la narrativa intorno all’emergenza Covid-19.

Durante il loro lavoro, i ricercatori hanno domandato “se gli ebrei avessero creato il virus per far crollare l’economia e per conseguire un guadagno finanziario”. Il 5,3% ha detto che è abbastanza d’accordo con l’affermazione; il 6,8% si è detto moderatamente d’accordo”; il 4,6% ha dichiarato di “essere molto d’accordo”; il 2,4% ha comunicato di “essere completamente d’accordo”.

Come riporta il Jerusalem Post, l’80% del campione ha però affermato di non essere per niente d’accordo con l’affermazione proposta dai ricercatori universitari.

Il professore di Psicologia Clinica all’Università di Oxford Daniel Freeman, l’autore principale dello studio sociologico, ha dichiarato che il complottismo è molto presente all’interno di una minoranza della popolazione britannica: «Abbiamo riscontrato una frattura: la maggior parte delle persone accetta le spiegazioni e le indicazioni ufficiali sul Covid-19. Una significativa minoranza non lo fa».

Nel comunicato stampa, che ha accompagnato la pubblicazione dello studio, si legge una considerazione sulla nuova ondata di antisemitismo collegata alla pandemia: «Le teorie cospirazioniste non sono intrinsecamente antisemite. Tuttavia è notevole la frequenza con cui gli ebrei vengono accusati, in modo esplicito o implicito, di essere gli autori di un complotto. È inoltre notevole la frequenza delle idee antisemite – molto più diffuse di altre forme di razzismo – che compongono le principali congetture moderne sulla cospirazione».