“Ride to Bring Them Home Now”: l’evento ciclistico internazionale a 100 giorni dalla cattura degli ostaggi di Hamas

Mondo

di Pietro Baragiola
Domenica 14 gennaio 2024 nelle più grandi città del mondo si terrà “Ride to Bring Them Home Now”, una serie di eventi ciclistici per sostenere la liberazione dei 136 israeliani prigionieri a Gaza.

Organizzata dal team Israel-Premier Tech in collaborazione con The Hostage and Missing Families Forum e con la Federazione Ciclistica Israeliana, questa iniziativa invita i ciclisti di tutto il mondo a girare in bicicletta per le strade della propria città dopo aver appeso al manubrio un piccolo nastro giallo (simbolo internazionale di sostegno nei confronti degli ostaggi).

Una pedalata di solidarietà globale senza precedenti che ha già visto aderire decine di migliaia di partecipanti e che, grazie alle foto condivise sui social con l’hashtag #RideToBringThemHomeNow, si prepara a coinvolgere tutto il mondo.

“L’obiettivo è trasformare il 14 gennaio (il 100esimo giorno dal tragico attacco del 7 ottobre) in un giorno di libertà” ha affermato Sylvan Adams, patron dell’Israel-Premier Tech. “Il nostro evento vuole dare eco ai valori di sportività, correttezza e rispetto per la vita umana in netta opposizione con le brutalità di Hamas.”

Tra le città protagoniste dell’iniziativa anche Milano promuove l’appuntamento per domenica 14. I ciclisti del capoluogo lombardo sono invitati a recarsi alle ore 11 in Viale Washington, angolo Roncaglia, da cui partirà un percorso che toccherà Piazza Piemonte, Corso Vercelli, Via Mario Pagano, Corso Sempione, Via Pucci, Piazza Cairoli e un passaggio di fronte alla sede Rai. Coloro che invece preferiscono partecipare a piedi sono invitati alle 11.30 davanti alla Croce Rossa in Via Pucci 7, oppure davanti al Castello Sforzesco alle 11.45.

“Mi auguro che in molti partecipino al nostro evento in ogni angolo del mondo. Am Yisrael Chai (Il popolo di Israele vive in ebraico)” ha affermato Adams.

Chris Froome e i ciclisti rapiti

Uno dei principali sponsor dell’iniziativa “Ride to Bring Them Home Now” è Chris Froome, il ciclista anglo-keniota quattro volte vincitore del Tour de France.

Considerato uno dei più grandi ciclisti della storia, Froome ha ammesso di essersi sentito particolarmente coinvolto dalla crisi degli ostaggi solo dopo aver ascoltato la storia della famiglia Calderon, il cui padre Ofer e il figlio di 12 anni Erez, entrambi ciclisti, sono stati rapiti la mattina del 7 ottobre dai terroristi di Hamas. Dopo 51 giorni di prigionia, fortunatamente, Erez è stato liberato ma, ancora oggi, Ofer è tenuto prigioniero a Gaza e di lui non si hanno più notizie.

“Come essere umano e come padre non posso restare a guardare” ha affermato Froome nell’intervento postato sul suo account X. “La sofferenza della famiglia Calderon e quella di tutti gli altri ostaggi mi colpisce profondamente e invito tutti i ciclisti del mondo a partecipare, come farò io, domenica 14 gennaio a questa dimostrazione di solidarietà nella speranza che affretti il loro ritorno a casa”.

Hadas Calderon, madre di Erez, ha ringraziato vivamente Froome e l’intera comunità mondiale ciclistica per il loro supporto. “Questa è un’iniziativa incredibilmente importante. Erez ha riottenuto la libertà ma suo padre e tutti gli altri rapiti sono ancora prigionieri a Gaza” ha affermato Hadas, spaventata per la sorte del marito. “Erez ha tutto il diritto di rivedere suo padre e avere l’opportunità di pedalare ancora con lui come qualsiasi figlio con il proprio papà. La situazione è critica e non abbiamo tempo da perdere.”

Froome gareggerà insieme alla Israel-Premier Tech nel Velodromo di Tel Aviv, dove 136 famigliari degli ostaggi e ciclisti (in rappresentanza di ciascuno dei rapiti) pedaleranno intorno all’edificio in un metaforico “abbraccio a Israele”.

Tra i partecipanti, anche Shai Benjamin si augura che l’evento sensibilizzi l’attenzione mondiale sulle storie dei rapiti. Suo padre, Ron Benjamin, ciclista di 57 anni, è stato catturato dai terroristi di Hamas durante il suo abituale giro in bicicletta del sabato mattina. “L’unica cosa che vi chiedo è di fermarvi un momento e riflettere: e se fosse accaduto a voi?”.

Le città partecipanti

Da Tel Aviv, in breve tempo, questa iniziativa ha conquistato tutta la comunità ciclistica mondiale.

A Los Angeles il club israeliano di ciclismo Team Israel ha reclutato talmente tanti partecipanti da dover organizzare due eventi distinti: uno che si terrà a Thousand Oaks e l’altro a Santa Monica dove un elicottero volerà sopra il percorso mostrando il manifesto del gruppo “Bring Them Home Now”.

Il ministro degli esteri israeliano ha giocato un ruolo chiave nell’incoraggiare la partecipazione globale, portando così sempre più città ad aderire all’iniziativa.

Di seguito riportiamo alcune delle principali città dove avrà luogo “Ride to Bring Them Home Now”

 Amsterdam (Olanda);

Anversa (Belgio);

Atlanta (USA);

Barcellona (Spagna);

Bruxelles (Belgio);

Città del Capo (Sudafrica);

Francoforte (Germania);
Città del Guatemala (Guatemala);

Hong Kong (Cina);

Londra (Inghilterra);

Los Angeles (USA);

Madrid (Spagna);
Melbourne (Australia);
Miami (USA);

Milano (Italia);

Parigi (Francia);

Punta del Este (Uruguay);

San Paolo (Brasile);

Saint Louis (USA);
Tel Aviv (Israele).

“Non è possibile ignorare una chiamata a far qualcosa di così semplice come legare un nastro giallo al manubrio della propria bici per rendere il mondo consapevole di questa tragedia” ha affermato Hayley Goldberg, attivista della comunità ebraica di Hong Kong.

La prima città dove avranno luogo gli eventi della “Ride to Bring Them Home Now” sarà Melbourne che lancerà l’iniziativa con tre diversi percorsi ciclistici: uno da 20km, uno da 40km e uno amatoriale per le famiglie.

“Possiamo aver avuto un break durante la stagione delle feste ma per gli ostaggi catturati 100 giorni fa non c’è mai stato un attimo di respiro ed è nostro imperativo morale che le loro sofferenze non vengano dimenticate” ha concluso Zeddy Lawrence, Executive Director del gruppo australiano Zionism Victoria.