Per la Russia gli “Accordi di Abramo” non bastano per la pace in Medioriente

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di Paolo Castellano

La pace tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein ha conquistato le prime pagine dei giornali di tutto il mondo. Capi di Stato e funzionari si sono congratulati con il governo di Benjamin Netanyahu per il risultato ottenuto.

Tuttavia il 18 settembre, la Russia di Vladimir Putin ha affermato che ci sarà una pace duratura in Medioriente solamente quando verrà risolto il conflitto israelo-palestinese.

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Come riporta Israel National News, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha elogiato Israele dopo la normalizzazione dei rapporti diplomatici con Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Ciononostante, Lavrov ha detto che “il problema palestinese rimane acuto“.

Nel comunicato diffuso dal Ministero degli Esteri russo si leggono queste considerazioni: «Sarebbe sbagliato ritenere che sia possibile stabilizzare in modo duraturo il Mediorente senza trovare una soluzione (al conflitto israelo-palestinese)».

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Mosca si augura dunque che l’Amministrazione Netanyahu si sforzi di più nel trovare un accordo con i palestinesi, anche con il supporto degli Stati arabi con cui ha relazioni diplomatiche. In sostanza, Lavrov chiede di “intensificare gli sforzi coordinati”.

«La Russia è pronta per questo lavoro congiunto», la posizione di Mosca. Putin ha dunque dichiarato la sua disponibilità nel creare un ponte per i futuri negoziati con i palestinesi, imitando il ruolo svolto da Donald Trump con i due paesi del Golfo che hanno firmato gli Accordi di Abramo insieme a Israele.

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Già in passato, Putin si era detto disponibile per ospitare un vertice tra israeliani e palestinesi con l’obiettivo di rilanciare i colloqui di pace tra le due parti. Come in precedenza, anche oggi nulla si è concretizzato.