Siglati gli Accordi di Abramo per la pace in Medioriente. I palestinesi lanciano razzi su Israele

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di Paolo Castellano

Il 15 settembre si è svolta la cerimonia per la firma degli accordi di pace tra Israele, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Lo storico evento è stato celebrato a Washington presso la Casa Bianca.

Gli interventi dei capi di stato si sono focalizzati su futuri impegni per garantire più stabilità in Medioriente e hanno firmato tre copie degli accordi scritte in ebraico, arabo e inglese. Come riporta Israel National News, a causa del Coronavirus non si sono potuti stringere la mano come accade usualmente durante tali occasioni preferendo una mano sul petto accompagnata da un leggero inchino.

Durante la firma degli Accordi di Abramo dalla Striscia di Gaza sono partiti sei missili che hanno colpito la città israeliana di Ashkelon ferendo sei persone.

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Benjamin Netanyahu e l’inizio di un nuovo periodo storico per Israele e il Medioriente

Dopo un’introduzione del presidente degli Stati Uniti, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha elaborato un discorso in cui ha ringraziato i ministri degli Esteri dei due Stati arabi per aver accettato di normalizzare i rapporti diplomatici con Israele. Non sono mancati anche i ringraziamenti a Donald Trump per gli sforzi nelle trattative di pace.

«Questo giorno è un perno per la storia. Annuncia una nuova alba di pace. Per migliaia di anni, il popolo ebraico ha pregato per la pace. Per decenni, lo Stato ebraico ha pregato per la pace», ha sottolineato Netanyahu, esprimendo gratitudine agli Stati Uniti e in particolare all’Amministrazione Trump per aver dimostrato una “leadership decisiva” nei confronti del pericolo Iran e della pace in Medioriente.

Rivolgendosi a Trump, il premier israeliano ha sostenuto che gli Accordi di Abramo hanno ricevuto pieno sostegno in Israele, negli Stati Uniti e in gran parte dell’area mediorientale. «A tutti gli amici di Israele in Medioriente, a quelli che sono qui con noi oggi e a coloro che si uniranno domani, dico salam-aleikum».

Netanyahu ha continuato il suo discorso ribadendo la determinazione di Israele nel perseguire la pace con gli Stati arabi della Regione. Il passo più commovente del leader israeliano si è verificato durante il ricordo della morte di suo fratello Yoni durante un’operazione di salvataggio di ostaggi a Entebbe nel 1976.

«Il popolo di Israele conosce bene il prezzo della guerra. Conosco il prezzo della guerra. Sono stato ferito in battaglia. Un commilitone, un mio caro amico, è morto tra le mie braccia. Mio fratello Yoni ha perso la vita mentre guidava i suoi soldati per salvare gli ostaggi dei terroristi a Entebbe… coloro che portano le ferite della guerra apprezzano la benedizione della pace», ha dichiarato Netanyahu, aggiungendo che la sua speranza sia quella di normalizzare i rapporti diplomatici con altri Stati arabi. «Questa pace alla fine si espanderà per includere altri Stati arabi e alla fine aiuterà a porre fine al conflitto arabo-israeliano una volta per tutte».

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I ministri degli Esteri di Emirati Arabi Uniti e Bahrein vogliono uno Stato palestinese per pacificare il Medioriente

Abdullah bin Zayed bin Sultan Al Nahyan e Abdullatif bin Rashid Al-Zayani, rispettivamente ministri degli Esteri degli Emirati Arabi Uniti e del Bahrein, hanno espresso la volontà di far ripartire il Medioriente attraverso la normalizzazione dei rapporti diplomatici con Israele.

«Oggi stiamo già assistendo a un cambiamento nel cuore del Medioriente, un cambiamento che trasmetterà speranza a tutto il mondo. Stiamo assistendo oggi a una nuova tendenza che creerà un percorso migliore per il Medioriente», ha detto il rappresentante degli Emirati Arabi Uniti, sostenendo che però l’accordo non metterà in secondo piano il destino del popolo palestinese.

«Per quanto riguarda noi Emirati Arabi Uniti, questo accordo ci consentirà di continuare a stare dalla parte del popolo palestinese e di realizzare le sue speranza per uno Stato indipendente dentro una Regione stabile e prospera», ha dichiarato Abdullah bin Zayed bin Sultan Al Nahyan.

Sulla stessa linea anche il Bahrein: «Oggi è un’occasione davvero storica. Un momento di speranza e di opportunità per tutti i popoli del Medioriente e in particolare per le nostre giovani generazioni. Per troppo tempo il Medioriente è stato frenato da conflitti e sfiducia provocando indicibili distruzioni». Queste le parole di Abdullatif bin Rashid Al-Zayani

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Mentre due Stati arabi firmano la pace con Israele, i gruppi terroristici palestinesi lanciano missili da Gaza

Le sirene di allarme ad Ashkelon hanno risuonato per tutta la città mentre in diretta tv Netanyahu firmava gli accordi di pace con Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Come riporta Israel National Newsi missili hanno danneggiato anche l’area industriale della città israeliana e i quartieri di Ashdod.  Almeno sei persone sono state ferite. Alcuni testimoni hanno detto di aver sentito delle forti esplosioni in cielo a causa del sistema di protezione missili israeliano.