di Pietro Baragiola
Nel report dell’Università di Tel Aviv, il leggero calo generalizzato rispetto agli ultimi tre mesi del 2023 dimostra che l’antisemitismo ha colpito di più proprio nel momento in cui Israele era più vulnerabile. Da segnalare che in Europa l’Italia ha registrato un aumento drammatico di questi incidenti che sono saliti fino a 877 nel 2024 rispetto ai 454 del 2023.
Negli ultimi giorni l’Università di Tel Aviv ha pubblicato il suo rapporto sull’ondata di antisemitismo registrata su scala mondiale durante lo scorso anno.
Questo nuovo rapporto ha evidenziato che, pur avendo numeri significativamente alti, nel 2024 gli incidenti antisemiti sono notevolmente diminuiti rispetto ai dati registrati verso la fine del 2023, subito dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre.
I dati sono stati raccolti e condivisi dal Centro per lo Studio dell’Ebraismo Europeo Contemporaneo e dall’Istituto Irwin Cotler per la Democrazia, i Diritti Umani e la Giustizia di Tel Aviv.
“Contrariamente a quanto si pensi, questi risultati sono la dimostrazione che l’ondata di antisemitismo non si è intensificata costantemente a causa della guerra a Gaza” ha affermato il redattore capo del rapporto, il professor Uriya Shavit. “Il vero picco è stato raggiunto tra ottobre e dicembre del 2023 e già un anno dopo si è registrato un forte calo del numero di incidenti quasi ovunque. La triste verità sta nel fatto che l’antisemitismo ha colpito proprio nel momento in cui lo Stato Ebraico ha raggiunto il suo apice di vulnerabilità e fragilità a livello esistenziale.”
I dati dei singoli Paesi
Focalizzandosi sui singoli Paesi analizzati nel rapporto, i ricercatori sono rimasti fortemente allarmati dai risultati ottenuti in Australia, dove nel 2024 sono stati registrati ben oltre 1.713 episodi antisemiti (quasi il triplo rispetto al 2022 e molto superiori ai 1.200 del 2023).
“Nonostante gli ultimi tre mesi del 2024 abbiano registrato dati inferiori rispetto al periodo da ottobre a dicembre 2023 (487 incidenti rispetto a 827), i numeri rimangono ancora straordinariamente alti per un Paese come l’Australia che è noto in tutto il mondo proprio per il suo rispetto verso le minoranze” spiega il rapporto.
Negli Stati Uniti, invece, gli episodi antisemiti sono in costante aumento a Chicago, Denver, Austin e a New York dove la polizia locale ha registrato 344 denunce per antisemitismo nel 2024 rispetto alle 325 del 2023 e alle 264 del 2022.
Questi dati sono stati dimostrati dal nuovo studio pubblicato la scorsa settimana dall’Anti-Defamation League secondo cui gli episodi di antisemitismo negli Stati Uniti sarebbero aumentati del 5% nel 2024, battendo il record per il quarto anno di seguito.
Anche il Canada ha registrato un forte record di antisemitismo nel 2024 con ben 6.219 incidenti rispetto ai 5.791 del 2023.
In Europa, invece, è proprio l’Italia ad aver registrato un aumento drammatico di questi incidenti che sono saliti fino a 877 nel 2024 rispetto ai 454 del 2023. Un dato reso ancora più evidente se messo in confronto agli altri Paesi europei che hanno visto un calo di questi eventi nocivi (i cui numeri rimangono comunque molto alti): dai 1.676 del 2023 ai 1570 del 2024 in Francia; dai 4,103 del 2023 ai 3.528 del 2024 in Regno Unito; dai 5.671 del 2023 ai 5.177 del 2024 in Germania.
L’azione delle forze di polizia
Uno studio separato contenuto all’interno del rapporto ha valutato il contributo delle forze dell’ordine di New York, Chicago, Toronto e Londra nel combattere e condannare gli episodi di antisemitismo, rilevando che meno del 10% delle denunce per crimini di odio antisemita hanno portato ad arresti.
“Si potrebbe fare molto di più se solo ci fosse la volontà di farlo” ha dichiarato Carl Yonker, ricercatore senior che ha contribuito al rapporto. “L’educazione e la legislazione senza il vero rispetto della legge non hanno senso. La lotta all’antisemitismo richiede un impegno continuo da parte delle forze di polizia e dei pubblici ministeri, non dichiarazioni pompose e cerimonie con star di Hollywood”.
Un’altra sezione del rapporto si è concentrata sulle testimonianze degli ebrei che hanno subito molestie e violenze antisemite tra cui: incendi dolosi, graffiti con svastiche e aggressioni fisiche e verbali.
“L’obiettivo di questa sotto-indagine è stato quello di mostrare le pesanti ripercussioni emotive degli incidenti erroneamente classificati come ‘minori’” ha affermato il curatore del rapporto, Noah Abrahams, sostenendo che le forze di polizia devono perseguire anche gli attacchi simbolici (insulti e lanci di uova) poiché erodono il senso di sicurezza e la dignità delle vittime. “L’antisemitismo non è solo un problema del passato ma uno specchio della nostra società moderna. Ed è ancora oggi profondamente preoccupante.”