di Nina Prenda
Il Primo Ministro ha detto che Israele “permetterà l’ingresso di una quantità di base di cibo per la popolazione al fine di prevenire lo sviluppo di una crisi della fame nella Striscia di Gaza”. La decisione del primo ministro è stata presa senza un voto tra i ministri poiché la maggior parte del gabinetto si è opposta alla mossa.
Riprendono gli aiuti umanitari per tutta la Striscia di Gaza. Questa è la decisione presa dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu durante una riunione del gabinetto di sicurezza di domenica 18 maggio, nella quale si è approvato l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, in coordinamento con i funzionari della sicurezza.
La mossa è stata approvata durante una riunione del gabinetto di sicurezza su raccomandazione di funzionari militari che, secondo quanto riferito, hanno avvertito che le forniture alimentari appartenenti alle Nazioni Unite e ai gruppi umanitari si erano completamente esaurite.

Secondo fonti presenti alla riunione, gli aiuti umanitari arriveranno in tutte le parti della Striscia di Gaza e non saranno limitati solo ai corridoi. La decisione è stata fortemente contrastata da diversi ministri che lo hanno visto come un terribile errore strategico ed operativo. Il piano infatti è passato nonostante l’opposizione di diversi ministri del gabinetto, tra cui il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, che ha chiesto una nuova discussione sulla questione e una nuova votazione ma la sua proposta è stata respinta.
Il ministro della Difesa Israel Katz ha detto durante la riunione che “ci stiamo coordinando con la compagnia americana, che gestirà quattro punti di aiuto nella Striscia di Gaza. L’azienda sarà pronta a gestire le strutture dal 24 del mese. Entro la prossima settimana, probabilmente dovremo prendere una decisione difficile fino a quando non inizierà a funzionare”.
Il Primo Ministro ha detto che Israele “permetterà l’ingresso di una quantità di base di cibo per la popolazione al fine di prevenire lo sviluppo di una crisi della fame nella Striscia di Gaza”. Secondo quanto riferito, la decisione del primo ministro è stata presa senza un voto tra i ministri – come generalmente ci si aspetterebbe, anche se non è legalmente obbligato a farlo – poiché la maggior parte del gabinetto si è opposta alla mossa. Secondo il ministro Itamar Ben Gvir infatti questa mossa è un errore perché darebbe ossigeno ad Hamas.