L'inaugurazione dell'ambasciata del Paraguay a Gerusalemme

Inaugurata l’ambasciata del Paraguay a Gerusalemme. L’ira del mondo arabo

Mondo

di Paolo Castellano
Il 21 maggio Horacio Cartes, presidente del Paraguay, ha inaugurato con Benjamin Netanyahu la nuova ambasciata del Paese a Gerusalemme. Il Paraguay è il terzo paese che in 8 giorni ha deciso di celebrare l’apertura della propria sede diplomatica nella capitale israeliana dopo gli Stati Uniti e il Guatemala. È inoltre prevista a breve l’inaugurazione dell’ambasciata dell’Honduras.

Israele ringrazia il Paraguay per la sua lealtà

La cerimonia ufficiale è culminata con la stretta di mano fra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il suo omologo paraguaiano Cartes. «Oggi è un grande giorno per la nostra amicizia», ha commentato Netanyahu davanti ai microfoni dei cronisti. Come riporta Jerusalem Post, il presidente del Paraguay è poi stato ricevuto dal ministro degli Esteri israeliano.

«Nella mappa della politica globale il riconoscimento di Gerusalemme come capitale israeliana rappresenta un importante cambiamento: le nostre posizioni sono ormai sostenute da un numero crescente di stati che vogliono consolidare le relazioni con Israele. Negli anni recenti, il Paraguay con le sue scelte coraggiose ha dimostrato di essere un fedele amico di Israele», ha dichiarato Gilad Erdan, ministro della Pubblica sicurezza israeliana, che ha accolto il presidente Cartes all’aeroporto Ben Gurion.

Lo scontento del mondo arabo e palestinese

Poche ore prima dell’inaugurazione dell’ambasciata del Paraguay, la portavoce dell’Organizzazione  per la Liberazione della Palestina Hanan Ashrawi ha invece chiesto al presidente paraguaiano di cambiare la sua decisione. Il mondo arabo infatti non vuole che i paesi stranieri riconoscano Gerusalemme come “sola” capitale dello Stato ebraico. In alcuni paesi, a maggioranza islamica e vicini alle posizioni dei palestinesi, sono avvenute delle manifestazioni contro le recenti aperture delle ambasciate a Gerusalemme.

Il 20 maggio in Marocco si è infatti svolto un corteo a cui hanno partecipato 10mila marocchini che hanno sfilato per le strade di Casablanca urlando slogan come “morte a Israele” o “Gerusalemme eterna capitale dei palestinesi”; i manifestanti sventolavano inoltre le bandiere palestinesi e gli uomini erano separati dalle donne in prevalenza velate. Come riporta sempre il Jerusalem Post, la contestazione è stata organizzata da 4 gruppi politici vicini al mondo islamico. Il principale promotore della marcia è stato il partito marocchino d’opposizione al-Adl Wal Ihsan.

Come se non bastasse, la capitale del Marocco ha per di più accantonato il progetto di gemellaggio con Città del Guatemala. Rabat ha preso questa decisione in segno di protesta contro l’apertura dell’ambasciata a Gerusalemme e per dare un segno di solidarietà al popolo palestinese.

@castelpao