In Marocco firmato un appello per preservare il patrimonio ebraico in Africa

Mondo

di Redazione
Questa settimana in Marocco è stato firmato dai leader ebrei di sei paesi africani un appello a promuovere la cooperazione in tutta l’Africa per preservare il patrimonio ebraico-africano, durante la seconda Jewish Africa Conference organizzata dall’Associazione Mimouna, una ONG marocchina e dallAmerican Sephardi Federation (ASF) dal 13 al 15 giugno con tema “Past, Present and Future”.

L’appello, chiamato “Call of Rabat” (l’appello di Rabat, capitale del Marocco) spinge per il riconoscimento da parte di individui, gruppi della società civile e governi della lunga storia della vita ebraica in Africa, sottolineando al contempo la conservazione e l’accessibilità dei siti storici ebraici.

“Sono felice di annunciare da Rabat, la Capitale della Cultura Africana del 2022, che in questo giorno è stato lanciato un appello all’Africa e a tutto il mondo per preservare l’eredità ebraica africana”, ha affermato El Mehdi Boudra, fondatore e presidente dell’Associazione Mimouna.

L’appello è stato firmato da Malcolm Hoenlein, vicepresidente della Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane; il ministro delle Comunità capoverdiane Jorge Santos; l’ex ministro del Turismo tunisino René Trabelsi; Serge Berdugo, segretario generale del Consiglio delle comunità ebraiche marocchine; Shaun Zagnoev, presidente del consiglio dei deputati ebraico sudafricano; Magda Haroun, presidente della comunità ebraica del Cairo; il professor Ephraim Isaac, fondatore del Centro per la pace e lo sviluppo dell’Etiopia; il Direttore Esecutivo dell’ASF Jason Guberman, e Boudra.

“Riconosciamo l’importanza dell’eredità ebraica che esiste nel nostro paese, Capo Verde, a tutti i livelli… Spero davvero che questa Conferenza faccia luce e… promuova l’unità, la solidarietà e la cooperazione nel mondo”, ha affermato Santos.

In totale 51 funzionari governativi, imprenditori, studiosi, diplomatici, rabbini e leader di comunità di 22 paesi hanno partecipato alla seconda Conferenza sull’Africa ebraica. Guberman ha evidenziato come “nel corso della storia l’Africa sia stata un luogo di rifugio e di rinascita per il popolo ebraico…. Gli astronomi e gli artisti sefarditi, i viaggiatori e i commercianti, gli editori e i filosofi che hanno aperto la strada al mondo cosmopolita di oggi provenivano o si trovavano spesso in Africa”.

Hoenlein, che alla conferenza ha anche ricevuto il “Moses, the African Jewish Leadership Award”, ha affermato: “L’Africa è la frontiera del futuro. Affinché l'[Africa] abbia successo, deve essere saldamente radicata nel suo passato, nella sua storia e nella sua realtà… Gli ebrei si guardano indietro non per perdersi nella storia ma per imparare le sue lezioni… Dobbiamo ricordare, studiare e valorizzare le comunità di lunga data, solo mentre accogliamo, riconosciamo e promuoviamo nuove comunità”.

La prima edizione della Jewish Africa Conference si è tenuta nel 2019 a New York.