di Michael Soncin
Prima a Cadmen, poi a Waterloo Bridge. Sono alcune delle zone di Londra sotto attacco, dove stava girando la produzione dell’ultimo film, in cui è coinvolta Gal Gadot. La celebre attrice israeliana è stata presa di mira da attivisti pro-palestinesi per via della sua nazionalità. A riportare dell’accaduto è il sito Jewish News.
I set cinematografici sono stati ripetutamente assediati per cercare di impedirne le riprese. Il film in questione è The Runner, dove Gal Gadot interpreta un’avvocatessa londinese a cui è stato rapito il figlio. I manifestanti hanno creato una rete sui social per avvisare degli spostamenti della troupe. Per questo la polizia della capitale britannica ha identificato i sospettati dei reati commessi.
Cinque le persone arrestate per molestie ai sensi dell’articolo 241 del Trade Union and Labour Relations Act, che disciplina l’ostruzione illecita e illegale dell’accesso al luogo di lavoro. Sull’accaduto si è pronunciato il sovrintendente Neil Holyoak: “Sebbene riconosciamo pienamente l’importanza delle proteste pacifiche, abbiamo il dovere di intervenire quando queste superano il limite e sfociano in gravi disordini o criminalità. Abbiamo discusso con la società di produzione per comprendere l’impatto delle proteste sul loro lavoro e sulle persone coinvolte».
«Spero che l’operazione di oggi dimostri che non tollereremo molestie o interruzioni illecite nei confronti di coloro che cercano di svolgere il loro legittimo lavoro professionale a Londra», ha aggiunto.
Gadot è stata presa di mira, da coloro che chiedono il boicottaggio accademico e culturale di Israele, perché oltre ad essere israeliana “ha agito come ambasciatrice culturale di Israele”. Questa sarebbe la motivazione dei manifestanti, incluso il servizio di Gal Gadot nell’IDF, obbligo noto e necessario per tutti gli israeliani.
«In sinagoga ho trovato conforto»
Lo scorso marzo Gal Gadot ha tenuto un discorso che ha emozionato i presenti, alla conferenza dell’ADL (Anti-Defamation League) di New York, dove ha ricordato che lei come tutti gli ebrei del mondo, nei giorni successivi al 7 ottobre, erano sconvolti: “Come molti di voi, ero incollata agli orrori provenienti da Israele e all’odio che traboccava qui”.
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“Non sono una persona religiosamente osservante, ma mi sono ritrovata in una sinagoga e lì ho finalmente provato un po’ di conforto. Ho sentito l’abbraccio del popolo ebraico e la forza della nostra comunità. Non dimenticherò mai quella sensazione“.
“Il 7 ottobre ci ha dimostrato che ciò che accade agli ebrei ovunque, riguarda gli ebrei ovunque essi siano. E questo vale in entrambi i sensi: non solo ciò che accade là riguarda noi qui, ma anche ciò che accade qui riguarda loro là”, ha poi detto.
Vandalizzata la sua stella sulla Walk of Fame

Quasi in contemporanea alle aggressioni dei pro-palestinesi a Londra, dall’altra parte dell’oceano, ad Hollywood è stata deturpata la stella di Gal Gadot sulla Walk of Fame, con la scritta “baby killer” e un adesivo che accusava l’Idf di prendere di mira i bambini. In seguito, due turisti israeliani si sono occupati di rimuovere i graffiti.
La stella di Gal Gadot è stata posata sulla popolarissima Walk of Fame lo scorso marzo. Gadot è la prima attrice israeliana a ricevere una stella nella prestigiosa cornice di Hollywood, che vede assieme riuniti i nomi delle più importanti celebrità di tutti i tempi. Sì, anche alla cerimonia, quel giorno, gli attivisti anti-israeliani erano presenti.