Parlamento di Madrid

Da Spagna e Portogallo la cittadinanza a 90 mila ebrei sefarditi in base alle leggi del 2015

Mondo

di Ilaria Ester Ramazzotti
Sono almeno 90 mila i discendenti degli ebrei sefarditi (espulsi dalla Spagna e dal Portogallo rispettivamente nel 1492 e nel 1496), diventati cittadini portoghesi o spagnoli a partire dal 2015, quando i due Paesi hanno varato le “leggi del ritorno”. Da allora, la Spagna ha ricevuto almeno 153 mila domande di cittadinanza, mentre il Portogallo almeno 86 mila. Lo riporta questo mese la Jewish Telegraphic Agency.

La Spagna ha concesso la cittadinanza a 36 mila richiedenti, circa il 23% delle domande. Il Portogallo ha dato risposta positiva al 63% dei richiedenti, più di 54 mila persone. Molte migliaia di richieste sono ancora in attesa di revisione in entrambi i Paesi.

Gli ultimi dati non includono quelli del 2021 del Portogallo. In Spagna, sono invece disponibili solo i dati dei primi tre trimestri di quell’anno, quando gli uffici spagnoli hanno iniziato a respingere la domanda a un gran numero di richiedenti, sembrerebbe a causa del timore di possibili frodi. Nel 2021 sono così state respinte 3.019 domande, cioè tutte quelle ricevute tranne una. Il Portogallo ha invece respinto solo poche centinaia di richieste.

Leggi anche: Spagna, respinta cittadinanza a discendenti di ebrei cacciati nel 1492

Nel frattempo, la finestra temporale di tre anni previsti dalla legge spagnola nel 2015 per presentare le domande, comprese due successive proroghe, sta per chiudersi. Coloro che hanno presentato domanda prima nel settembre 2021 hanno tempo fino a febbraio 2022 per completarne l’autenticazione. Solo la legge del ritorno varata dal Portogallo non prevede infatti limiti di tempo per l’accettazione delle richieste.

Secondo un articolo del quotidiano di Lisbona Observador del 2 gennaio scorso, più di due terzi di chi ha presentato domanda di cittadinanza al Portogallo è israeliano. In Spagna, la quota di israeliani era invece inferiore al 5% delle richieste, secondo i dati di fine 2019.

(Nella foto il Palazzo delle Corti di Madrid)